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L'EX - Dossena: "Il mio errore più grande è stato quello di lasciare Napoli per andare a Palermo"
05.03.2015 12:39 di Napoli Magazine Fonte: Marco Macca per Gianlucadimarzio.com
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Mesi a soffrire, a sognare il ritorno, a respirare soltanto quello per cui si è nati, ciò che si desidera da sempre. Fermo, dopo anni in Serie A, l'assaggio di Liverpool, di Anfield Road, della Kop. Il rischio di dover dire basta contro la propria volontà. Poi, l'occasione giusta. Magari non quella che immaginava, Andrea Dossena, ma al Leyton Orient il suo futuro ha ritrovato stimoli e luce. Anche grazie a chi, fra giugno e novembre, non lo ha abbandonato. Mai. "Ci tengo a dire - racconta in esclusiva a gianlucadimarzio.com - che se non fosse stato per mia moglie non avrei mai superato quel momento. Mi è stata sempre vicina e la ringrazio tantissimo, mi ha dato la forza per andare avanti. L'estate scorsa ero tornato a Napoli dopo la fine dell'esperienza a Sunderland. Stavo per trasferirmi a Torino, ma tutto è andato all'aria per una visita medica saltata. Mi hanno bollato come un giocatore finito, nessuno mi cercava più in Serie A. In Serie B hanno quasi avuto paura nel farmi proposte per via della mia carriera. Ed ecco che mi sono trovato senza squadra. Ho continuato ad allenarmi, poi a novembre è arrivata la chiamata del Leyton Orient e mi sono rilanciato, ricominciando da zero".



La League One non sarà la Premier League, ma il fascino di questa nuova avventura non manca di certo: "Ho giocato sia in Italia che in Inghilterra e posso dire senza dubbio che c'è un abisso, a tutti i livelli. Sia tra Premier e Serie A, sia tra Championship e Serie B, sia tra League One e Lega Pro. Per tanti motivi: lo spettacolo, l'atmosfera che si vive negli stadi, ti coinvolgono tantissimo. Dopo aver provato l'esperienza in una grandissima squadra come il Liverpool mi affascinava un nuovo capitolo a Londra, una città completamente diversa. Io e mia moglie abbiamo valutato l'ipotesi e abbiamo concluso che tornare in Inghilterra sarebbe stata la cosa migliore anche per nostro figlio".



Un sapore tutto italiano, a guidare gli O's. Fabio Liverani in panchina, Francesco Becchetti alla Presidenza. Un progetto ambizioso che sta portando i primi frutti a Brisbane Road, in una lotta per non retrocedere sempre più agguerrita: "Ci sono stati tanti investimenti da parte della società, questa è una squadra che l'anno scorso ha perso l'accesso in Championship solo a causa di un rigore. Dopo un calo avuto circa un mese fa, siamo cresciuti nelle ultime settimane, avendo vinto tre delle ultime cinque gare di campionato. Stiamo imparando a capire a fondo quello che vuole il manager, che come me si è dovuto ambientare in una cultura calcistica del tutto differente. Se continuiamo così, nel giro di un mese o poco più saremo fuori dalle ultime posizioni della classifica".



Negli ultimi giorni del Leyton Orient si è parlato soprattutto in chiave stipendi. Un ritardo nei pagamenti di qualche giorno, un allarme subito rientrato. Dossena assicura che gli spettri di situazioni come quelle del Parma sono irrelizzabili in Inghilterra: "La differenza fra il calcio inglese e quello italiano è che qui si paga sempre in date precise e concordate, mentre in Italia non è così. Quando ero in Serie A mi si diceva "questo mese verrai pagato", ma mai con un giorno definito. Per esempio, al Leyton Orient ci è sempre stato assicurato il pagamento l'ultimo giorno lavorativo del mese. Per tre giorni di ritardo è successo il finimondo, mentre in Italia ci sono società che non pagano per mesi". Ma come viene vista la situazione del club gialloblù al di là della Manica? "I giudizi, come prevedibile, non sono lusinghieri. Per gli inglesi sono cose inconcepibili. Loro vanno molto orgogliosi del loro calcio e della loro cultura sportiva. Anche episodi di violenza accaduti di recente nel nostro Paese li hanno lasciati a bocca aperta. Qui si ripete di continuo che cose di questo tipo non dovrebbero più accadere".



Una felicità ritrovata a Londra, in un mondo differente, un riscatto meritato nei confronti di calcio che lo aveva fatto sentire abbandonato: "Penso che il mio errore più grande sia stato quello di lasciare Napoli per andare a Palermo. Ricordo che il direttore Bigon mi diceva di non andar via, ma io ormai avevo deciso. Volevo giocare, e non mi bastava essere impiegato solo in Europa League, come accadeva con Mazzarri. Da quando sono andato a Palermo, è iniziato ad andare tutto storto. Sono tornato a Napoli per poi essere ceduto in prestito al Sunderland, dove c'era Di Canioche mi voleva. Poco dopo, però, è stato esonerato ed è arrivato un manager che non mi conosceva e che preferiva altri a me".



Vista la felicità ritrovata a Londra, a Brisbane Road, quali sono i progetti di Dossena? La risposta è fin troppo chiara: "Non ho alcuna intenzione di tornare in Italia. Qui mi trovo benissimo, mi sono rilanciato in un calcio fantastico che mi dà tantissimi stimoli per la carriera. Fisicamente sto bene e mi sto godendo questa nuova opportunità".



Rischiare, e ritrovare la luce. Partendo nuovamente da zero per una carriera che promette altri capitoli entusiasmanti. Dall'Italia all'Inghilterra, biglietto di sola andata: Andrea Dossena è a Londra per stupire ancora. E per smentire chi l'aveva dato per finito troppo presto.


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L'EX - Dossena: "Il mio errore più grande è stato quello di lasciare Napoli per andare a Palermo"

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05/03/2015 - 12:39

Mesi a soffrire, a sognare il ritorno, a respirare soltanto quello per cui si è nati, ciò che si desidera da sempre. Fermo, dopo anni in Serie A, l'assaggio di Liverpool, di Anfield Road, della Kop. Il rischio di dover dire basta contro la propria volontà. Poi, l'occasione giusta. Magari non quella che immaginava, Andrea Dossena, ma al Leyton Orient il suo futuro ha ritrovato stimoli e luce. Anche grazie a chi, fra giugno e novembre, non lo ha abbandonato. Mai. "Ci tengo a dire - racconta in esclusiva a gianlucadimarzio.com - che se non fosse stato per mia moglie non avrei mai superato quel momento. Mi è stata sempre vicina e la ringrazio tantissimo, mi ha dato la forza per andare avanti. L'estate scorsa ero tornato a Napoli dopo la fine dell'esperienza a Sunderland. Stavo per trasferirmi a Torino, ma tutto è andato all'aria per una visita medica saltata. Mi hanno bollato come un giocatore finito, nessuno mi cercava più in Serie A. In Serie B hanno quasi avuto paura nel farmi proposte per via della mia carriera. Ed ecco che mi sono trovato senza squadra. Ho continuato ad allenarmi, poi a novembre è arrivata la chiamata del Leyton Orient e mi sono rilanciato, ricominciando da zero".



La League One non sarà la Premier League, ma il fascino di questa nuova avventura non manca di certo: "Ho giocato sia in Italia che in Inghilterra e posso dire senza dubbio che c'è un abisso, a tutti i livelli. Sia tra Premier e Serie A, sia tra Championship e Serie B, sia tra League One e Lega Pro. Per tanti motivi: lo spettacolo, l'atmosfera che si vive negli stadi, ti coinvolgono tantissimo. Dopo aver provato l'esperienza in una grandissima squadra come il Liverpool mi affascinava un nuovo capitolo a Londra, una città completamente diversa. Io e mia moglie abbiamo valutato l'ipotesi e abbiamo concluso che tornare in Inghilterra sarebbe stata la cosa migliore anche per nostro figlio".



Un sapore tutto italiano, a guidare gli O's. Fabio Liverani in panchina, Francesco Becchetti alla Presidenza. Un progetto ambizioso che sta portando i primi frutti a Brisbane Road, in una lotta per non retrocedere sempre più agguerrita: "Ci sono stati tanti investimenti da parte della società, questa è una squadra che l'anno scorso ha perso l'accesso in Championship solo a causa di un rigore. Dopo un calo avuto circa un mese fa, siamo cresciuti nelle ultime settimane, avendo vinto tre delle ultime cinque gare di campionato. Stiamo imparando a capire a fondo quello che vuole il manager, che come me si è dovuto ambientare in una cultura calcistica del tutto differente. Se continuiamo così, nel giro di un mese o poco più saremo fuori dalle ultime posizioni della classifica".



Negli ultimi giorni del Leyton Orient si è parlato soprattutto in chiave stipendi. Un ritardo nei pagamenti di qualche giorno, un allarme subito rientrato. Dossena assicura che gli spettri di situazioni come quelle del Parma sono irrelizzabili in Inghilterra: "La differenza fra il calcio inglese e quello italiano è che qui si paga sempre in date precise e concordate, mentre in Italia non è così. Quando ero in Serie A mi si diceva "questo mese verrai pagato", ma mai con un giorno definito. Per esempio, al Leyton Orient ci è sempre stato assicurato il pagamento l'ultimo giorno lavorativo del mese. Per tre giorni di ritardo è successo il finimondo, mentre in Italia ci sono società che non pagano per mesi". Ma come viene vista la situazione del club gialloblù al di là della Manica? "I giudizi, come prevedibile, non sono lusinghieri. Per gli inglesi sono cose inconcepibili. Loro vanno molto orgogliosi del loro calcio e della loro cultura sportiva. Anche episodi di violenza accaduti di recente nel nostro Paese li hanno lasciati a bocca aperta. Qui si ripete di continuo che cose di questo tipo non dovrebbero più accadere".



Una felicità ritrovata a Londra, in un mondo differente, un riscatto meritato nei confronti di calcio che lo aveva fatto sentire abbandonato: "Penso che il mio errore più grande sia stato quello di lasciare Napoli per andare a Palermo. Ricordo che il direttore Bigon mi diceva di non andar via, ma io ormai avevo deciso. Volevo giocare, e non mi bastava essere impiegato solo in Europa League, come accadeva con Mazzarri. Da quando sono andato a Palermo, è iniziato ad andare tutto storto. Sono tornato a Napoli per poi essere ceduto in prestito al Sunderland, dove c'era Di Canioche mi voleva. Poco dopo, però, è stato esonerato ed è arrivato un manager che non mi conosceva e che preferiva altri a me".



Vista la felicità ritrovata a Londra, a Brisbane Road, quali sono i progetti di Dossena? La risposta è fin troppo chiara: "Non ho alcuna intenzione di tornare in Italia. Qui mi trovo benissimo, mi sono rilanciato in un calcio fantastico che mi dà tantissimi stimoli per la carriera. Fisicamente sto bene e mi sto godendo questa nuova opportunità".



Rischiare, e ritrovare la luce. Partendo nuovamente da zero per una carriera che promette altri capitoli entusiasmanti. Dall'Italia all'Inghilterra, biglietto di sola andata: Andrea Dossena è a Londra per stupire ancora. E per smentire chi l'aveva dato per finito troppo presto.


Fonte: Marco Macca per Gianlucadimarzio.com