Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport in cui ha ricordato il suo passato a Napoli: "L’ultimo Napoli, quello dell’ultimo anno intendo, giocava il calcio che avevo in mente, un calcio di coinvolgimento totale. Mertens punta? Avevamo tre esterni d’attacco per due posti, la grande qualità di Lorenzo e l’equilibrio che garantiva Callejòn erano imprescindibili, così Mertens trovava poco spazio. A Bergamo, in dieci contro undici, tolsi Higuaìn e misi Dries centrale. Venti minuti mostruosi, prese due rigori, insomma li fece impazzire. L’anno dopo, quando persi Milik durante la sosta della nazionale – si ruppe i crociati – decisi di riproporlo in quella posizione. Verso De Laurentiis provo una forma di affetto e gratitudine, mi ha concesso l’opportunità di misurarmi con il grande calcio ed era quello che volevo provare. Poi, certo, lavorarci insieme non è semplice".
di Napoli Magazine
04/08/2024 - 09:14
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport in cui ha ricordato il suo passato a Napoli: "L’ultimo Napoli, quello dell’ultimo anno intendo, giocava il calcio che avevo in mente, un calcio di coinvolgimento totale. Mertens punta? Avevamo tre esterni d’attacco per due posti, la grande qualità di Lorenzo e l’equilibrio che garantiva Callejòn erano imprescindibili, così Mertens trovava poco spazio. A Bergamo, in dieci contro undici, tolsi Higuaìn e misi Dries centrale. Venti minuti mostruosi, prese due rigori, insomma li fece impazzire. L’anno dopo, quando persi Milik durante la sosta della nazionale – si ruppe i crociati – decisi di riproporlo in quella posizione. Verso De Laurentiis provo una forma di affetto e gratitudine, mi ha concesso l’opportunità di misurarmi con il grande calcio ed era quello che volevo provare. Poi, certo, lavorarci insieme non è semplice".