A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Noa Lang, a Dimaro, si sta mettendo in mostra come funambolo sulla fascia sinistra. Secondo lei, questa sua caratteristica può rivelarsi importante o addirittura decisiva in Serie A?
"Sì, credo proprio di sì. Sto seguendo tutto il ritiro e sto notando un giocatore che può servire, perché ti crea sempre la superiorità numerica. Sono tutte caratteristiche che nel calcio moderno fanno la differenza: quando salti l’uomo, crei difficoltà all’avversario. Quindi ben vengano profili così. Certo, deve ancora lavorare molto per rendere il suo gioco più veloce e fluido, ma secondo me può essere importante. Un calciatore con queste qualità può rappresentare un’arma in più per il Napoli di Conte, anche se, lo sappiamo, l’allenatore preferisce calciatori 'soldatino', ma a destra hai Politano che risponde a questo identikit. Il Napoli dell’anno scorso avrebbe avuto bisogno di un giocatore più ‘soldatino’. Ma quest’anno credo si debba partire con una mentalità diversa, con l’idea di aggredire l’avversario, di tenere il pallino del gioco. Tutto questo favorisce chi ha caratteristiche come quelle di Noa Lang."
Beukema è ufficialmente un calciatore del Napoli: partirà dalla panchina o ruberà il posto ad uno tra Buongiorno e Rrahmani?
"È difficile da prevedere. Io penso che inizialmente partirà dalla panchina, un po’ come è successo con Rrahmani: è arrivato, ha iniziato fuori, poi si è ritagliato il suo spazio — e che spazio. Alcuni giocatori devono avere il tempo per inserirsi. Non tutti sono subito pronti. Con il ritiro, con gli allenamenti, con la conoscenza dell’ambiente, cresci. Ho sentito un’intervista di Conte in cui diceva che chi c’era già è avvantaggiato, perché ha un anno di conoscenza alle spalle. Immagina quindi un giocatore nuovo che deve non solo apprendere la metodologia — e quella di Conte è tosta, diversa da quella a cui magari erano abituati — ma anche trovare le giuste sincronizzazioni nel reparto e nella squadra."
Se l’unica carta per arrivare ad Ademola Lookman fosse la cessione di Giacomo Raspadori, lei lo farebbe?
"Sì, lo farei. Perché Raspadori è un giocatore dalla posizione un po’ ibrida, che in questo sistema potrebbe essere occupata anche da uno come De Bruyne — per dire — sotto punta, da trequartista. Sono tutte cose che De Bruyne ha sempre fatto. Quindi andresti a mettere un campione vero nello scacchiere. Secondo me Lookman ha caratteristiche ancora migliori di Lang nell'uno contro uno: è uno che salta l’uomo, è bravo nel dribbling, ha rapidità di esecuzione. Sono cose che, quando sei un difensore e lo affronti, ti fanno dire: ‘Mamma mia!’. Certo, da esterno spesso non vuole lavorare in fase difensiva, ma una volta che vieni a Napoli devi entrare in quell’ottica di lavoro duro. Altrimenti, non giochi."
Da ex Torino, vedrebbe bene Vanja Milinkovic-Savic al Napoli? Non tanto per lui, le cui caratteristiche sono indiscutibili, quanto più per la pressione che potrebbe esercitare su Meret.
"Meret ha dimostrato in questi anni di saper gestire bene la pressione. È sempre stato sottoposto a critiche, ma ha saputo rispondere. Aggiungeresti un portiere in un’età importante, con grande esperienza. E questo, alla fine, potrebbe aiutare anche Meret a diventare ancora più forte. Ben vengano calciatori così, che all’interno di un gruppo alzano il livello."
di Napoli Magazine
22/07/2025 - 11:49
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Noa Lang, a Dimaro, si sta mettendo in mostra come funambolo sulla fascia sinistra. Secondo lei, questa sua caratteristica può rivelarsi importante o addirittura decisiva in Serie A?
"Sì, credo proprio di sì. Sto seguendo tutto il ritiro e sto notando un giocatore che può servire, perché ti crea sempre la superiorità numerica. Sono tutte caratteristiche che nel calcio moderno fanno la differenza: quando salti l’uomo, crei difficoltà all’avversario. Quindi ben vengano profili così. Certo, deve ancora lavorare molto per rendere il suo gioco più veloce e fluido, ma secondo me può essere importante. Un calciatore con queste qualità può rappresentare un’arma in più per il Napoli di Conte, anche se, lo sappiamo, l’allenatore preferisce calciatori 'soldatino', ma a destra hai Politano che risponde a questo identikit. Il Napoli dell’anno scorso avrebbe avuto bisogno di un giocatore più ‘soldatino’. Ma quest’anno credo si debba partire con una mentalità diversa, con l’idea di aggredire l’avversario, di tenere il pallino del gioco. Tutto questo favorisce chi ha caratteristiche come quelle di Noa Lang."
Beukema è ufficialmente un calciatore del Napoli: partirà dalla panchina o ruberà il posto ad uno tra Buongiorno e Rrahmani?
"È difficile da prevedere. Io penso che inizialmente partirà dalla panchina, un po’ come è successo con Rrahmani: è arrivato, ha iniziato fuori, poi si è ritagliato il suo spazio — e che spazio. Alcuni giocatori devono avere il tempo per inserirsi. Non tutti sono subito pronti. Con il ritiro, con gli allenamenti, con la conoscenza dell’ambiente, cresci. Ho sentito un’intervista di Conte in cui diceva che chi c’era già è avvantaggiato, perché ha un anno di conoscenza alle spalle. Immagina quindi un giocatore nuovo che deve non solo apprendere la metodologia — e quella di Conte è tosta, diversa da quella a cui magari erano abituati — ma anche trovare le giuste sincronizzazioni nel reparto e nella squadra."
Se l’unica carta per arrivare ad Ademola Lookman fosse la cessione di Giacomo Raspadori, lei lo farebbe?
"Sì, lo farei. Perché Raspadori è un giocatore dalla posizione un po’ ibrida, che in questo sistema potrebbe essere occupata anche da uno come De Bruyne — per dire — sotto punta, da trequartista. Sono tutte cose che De Bruyne ha sempre fatto. Quindi andresti a mettere un campione vero nello scacchiere. Secondo me Lookman ha caratteristiche ancora migliori di Lang nell'uno contro uno: è uno che salta l’uomo, è bravo nel dribbling, ha rapidità di esecuzione. Sono cose che, quando sei un difensore e lo affronti, ti fanno dire: ‘Mamma mia!’. Certo, da esterno spesso non vuole lavorare in fase difensiva, ma una volta che vieni a Napoli devi entrare in quell’ottica di lavoro duro. Altrimenti, non giochi."
Da ex Torino, vedrebbe bene Vanja Milinkovic-Savic al Napoli? Non tanto per lui, le cui caratteristiche sono indiscutibili, quanto più per la pressione che potrebbe esercitare su Meret.
"Meret ha dimostrato in questi anni di saper gestire bene la pressione. È sempre stato sottoposto a critiche, ma ha saputo rispondere. Aggiungeresti un portiere in un’età importante, con grande esperienza. E questo, alla fine, potrebbe aiutare anche Meret a diventare ancora più forte. Ben vengano calciatori così, che all’interno di un gruppo alzano il livello."