Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli, ha parlato da Arezzo a margine del festival "Letteratura sportiva, cultura sportiva, giornalismo sportivo".
Sta pensando già ad una nuova avventura?
"In questo momento l'esperienza dell'Italia mi sta martellando ancora forte in testa. Non mi sono posto l'obiettivo di doverla dimenticare, la si accetta tutta e si accetta il dolore che fa. Non è andata come volevo, ma voglio riconoscermi quello che è stato l'impegno totale messo. Ora serve lasciar passare un po' di tempo e si accetta il dolore, poi si ripartirà naturalmente".
Non sembra aver ancora metabolizzato...
"Per come concepisco io le cose è ancora nella fase del dolore acuto. Si aspettano momenti migliori senza accelerare niente, è giusto che passi naturalmente senza prendere pasticche di alcun tipo".
Ha sentito le parole di Acerbi?
"Su quest'episodio posso dire che con me c'erano altre persone, basta andare da loro e chiedere se io ho detto la verità oppure no. Parlo di personaggi di rilievo della Federazione, non è che faccio cose contrarie alla logica. Ho fatto le cose in modo corretto, ho fatto preconvocazioni accettate dalla società, poi una telefonata in cui ho quasi chiesto scusa riconoscendogli quella che è stata la sua qualità e la sua bravura nel finale di campionato e in Champions League - riporta TuttoMercatoWeb -. E naturalmente prima di fare la convocazione glielo avevo chiesto e lui aveva dato la totale disponibilità, non vedo dove possa essere l'inghippo da parte mia. Io avevo sempre al fianco Buffon e tutti gli altri, li rendevo partecipi su tutto, dai ritmi agli orari. Poi le scelte erano mie. Voglio fare i complimenti a Gattuso perché è stato veramente bravo, soprattutto alla seconda partita serviva fare qualcosa di tattico e lui l'ha scelta molto bene. Le due punte vicine gli hanno dato ragione per il risultato finale e quindi gli si fanno i complimenti".
L'Italia andrà al Mondiale?
"Si l'Italia deve andare al Mondiale, anche se fossi rimasto io l'avrei pensato. Poi si sono perse delle partite, è diventato difficile gestire o sopportare i risultati, anche lì con dispiacere ma lo si accetta. Quando si decide di dare la possibilità di lavorare, io non vado a cercare quelli che possono essere i disturbatori, la responsabilità è mia anche perché lì dentro faccio a modo mio e vado dritto per la mia strada. Sono contento che i giocatori si siano sentiti un po' tutti liberati, ho visto che hanno parlato qua e là, non mi è dispiaciuto. L'obiettivo era quello che avevo, che tutti fossero liberi di giocare in tranquillità e di vincere".
Lei avrebbe voluto continuare?
"Sono stato esonerato… Se non avessi voluto continuare avrei dato le dimissioni".
La comunicazione poteva essere fatta in modo diverso?
"Non so non fa parte di me. Ne abbiamo già parlato, ognuno è libero di parlare come vuole. Molti di quelli che lavorano in Nazionale sono stati al mio fianco e possono benissimo valutare il mio comportamento".
Il Napoli è la favorita? Come vede la sfida col Milan di domenica sera?
"Mi affascina un po' tutto quello che riguarda il calcio e la Serie A. Per quanto riguarda la partita di domenica, il Milan lo vedo in perfetta condizione, il Napoli è una squadra tostissima che viene dalle certezze dello scorso anno. Poi hanno lavorato veramente bene sia Conte che la società nella preparazione di questo campionato. Secondo me l'Inter è una squadra con grandissime qualità e Chivu, che ho allenato e conosco bene, diventerà un grande allenatore. Inter e Napoli hanno delle chance in più di Juventus e Milan, poi staremo a vedere se ho ragione oppure no".
Da fuori, c'è qualche talento che la stuzzica?
"Nico Paz oramai lo hanno visto tutti, Esposito come Leoni lo avevo convocato e purtroppo non riuscì a rispondere per infortunio. Possono dare tanto al nostro calcio, sono forti da un punto di vista fisico e tecnico, poi ci penserà Silvio Baldini a trovarne qualcun altro, tirerà fuori dal suo cilindro qualcosa da cui poi tutti potranno giovare per quella che è la sua esperienza nel calcio".
Per il futuro sta valutando anche un'esperienza all'estero?
"Non lo so, io sono uno che è sempre stato molto fortunato sia per il calcio che per le squadre che ho avuto la possibilità di allenare. Sono convinto che qualcosa potrà succedere ma non vado a scavare e a forzare niente, deve essere tutto in maniera naturale".
di Napoli Magazine
25/09/2025 - 18:01
Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli, ha parlato da Arezzo a margine del festival "Letteratura sportiva, cultura sportiva, giornalismo sportivo".
Sta pensando già ad una nuova avventura?
"In questo momento l'esperienza dell'Italia mi sta martellando ancora forte in testa. Non mi sono posto l'obiettivo di doverla dimenticare, la si accetta tutta e si accetta il dolore che fa. Non è andata come volevo, ma voglio riconoscermi quello che è stato l'impegno totale messo. Ora serve lasciar passare un po' di tempo e si accetta il dolore, poi si ripartirà naturalmente".
Non sembra aver ancora metabolizzato...
"Per come concepisco io le cose è ancora nella fase del dolore acuto. Si aspettano momenti migliori senza accelerare niente, è giusto che passi naturalmente senza prendere pasticche di alcun tipo".
Ha sentito le parole di Acerbi?
"Su quest'episodio posso dire che con me c'erano altre persone, basta andare da loro e chiedere se io ho detto la verità oppure no. Parlo di personaggi di rilievo della Federazione, non è che faccio cose contrarie alla logica. Ho fatto le cose in modo corretto, ho fatto preconvocazioni accettate dalla società, poi una telefonata in cui ho quasi chiesto scusa riconoscendogli quella che è stata la sua qualità e la sua bravura nel finale di campionato e in Champions League - riporta TuttoMercatoWeb -. E naturalmente prima di fare la convocazione glielo avevo chiesto e lui aveva dato la totale disponibilità, non vedo dove possa essere l'inghippo da parte mia. Io avevo sempre al fianco Buffon e tutti gli altri, li rendevo partecipi su tutto, dai ritmi agli orari. Poi le scelte erano mie. Voglio fare i complimenti a Gattuso perché è stato veramente bravo, soprattutto alla seconda partita serviva fare qualcosa di tattico e lui l'ha scelta molto bene. Le due punte vicine gli hanno dato ragione per il risultato finale e quindi gli si fanno i complimenti".
L'Italia andrà al Mondiale?
"Si l'Italia deve andare al Mondiale, anche se fossi rimasto io l'avrei pensato. Poi si sono perse delle partite, è diventato difficile gestire o sopportare i risultati, anche lì con dispiacere ma lo si accetta. Quando si decide di dare la possibilità di lavorare, io non vado a cercare quelli che possono essere i disturbatori, la responsabilità è mia anche perché lì dentro faccio a modo mio e vado dritto per la mia strada. Sono contento che i giocatori si siano sentiti un po' tutti liberati, ho visto che hanno parlato qua e là, non mi è dispiaciuto. L'obiettivo era quello che avevo, che tutti fossero liberi di giocare in tranquillità e di vincere".
Lei avrebbe voluto continuare?
"Sono stato esonerato… Se non avessi voluto continuare avrei dato le dimissioni".
La comunicazione poteva essere fatta in modo diverso?
"Non so non fa parte di me. Ne abbiamo già parlato, ognuno è libero di parlare come vuole. Molti di quelli che lavorano in Nazionale sono stati al mio fianco e possono benissimo valutare il mio comportamento".
Il Napoli è la favorita? Come vede la sfida col Milan di domenica sera?
"Mi affascina un po' tutto quello che riguarda il calcio e la Serie A. Per quanto riguarda la partita di domenica, il Milan lo vedo in perfetta condizione, il Napoli è una squadra tostissima che viene dalle certezze dello scorso anno. Poi hanno lavorato veramente bene sia Conte che la società nella preparazione di questo campionato. Secondo me l'Inter è una squadra con grandissime qualità e Chivu, che ho allenato e conosco bene, diventerà un grande allenatore. Inter e Napoli hanno delle chance in più di Juventus e Milan, poi staremo a vedere se ho ragione oppure no".
Da fuori, c'è qualche talento che la stuzzica?
"Nico Paz oramai lo hanno visto tutti, Esposito come Leoni lo avevo convocato e purtroppo non riuscì a rispondere per infortunio. Possono dare tanto al nostro calcio, sono forti da un punto di vista fisico e tecnico, poi ci penserà Silvio Baldini a trovarne qualcun altro, tirerà fuori dal suo cilindro qualcosa da cui poi tutti potranno giovare per quella che è la sua esperienza nel calcio".
Per il futuro sta valutando anche un'esperienza all'estero?
"Non lo so, io sono uno che è sempre stato molto fortunato sia per il calcio che per le squadre che ho avuto la possibilità di allenare. Sono convinto che qualcosa potrà succedere ma non vado a scavare e a forzare niente, deve essere tutto in maniera naturale".