Federico Ceccherini, difensore del Fatih Karagumruk, ha parlato di Igor Tudor a Cronache di Spogliatoio: "Tudor era un martello, ma curava molto l’aspetto umano e stava alla battuta. Con lui segnavi il giovedì come bollino rosso: i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti. Il martedì ti faceva fare 10 km di corsa, il mercoledì forza e piano, mentre il giovedì era massacrante, tanto che il venerdì dovevamo fare scarico per arrivare integri alla partita. Ti elogiava ed era molto attento all’aspetto umano, ma ti distruggeva: i suoi allenamenti difensivi a tutto campo me li ricordo ancora, tutta la settimana uomo contro uomo. Pensavo: ‘Oggi ci muoio in campo’. Sistemava partitelle 5 vs 5 o 7 vs 7 e ogni volta che il pallone finiva fuori, ripartivi dal portiere. Quindi dovevi correre all’indietro, a vuoto, un sacco di volte. Con lui facevo il terzo di difesa, ma è stato il periodo in cui mi sono divertito di più: non so quante sovrapposizioni facessi a partita. Infatti facemmo il record di gol come squadra. Il suo input era: ‘Dai palla e ti muovi’. Una ricerca continua del pallone, del movimento. Praticamente giocavo in ogni zona del campo".
di Napoli Magazine
13/11/2023 - 23:10
Federico Ceccherini, difensore del Fatih Karagumruk, ha parlato di Igor Tudor a Cronache di Spogliatoio: "Tudor era un martello, ma curava molto l’aspetto umano e stava alla battuta. Con lui segnavi il giovedì come bollino rosso: i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti. Il martedì ti faceva fare 10 km di corsa, il mercoledì forza e piano, mentre il giovedì era massacrante, tanto che il venerdì dovevamo fare scarico per arrivare integri alla partita. Ti elogiava ed era molto attento all’aspetto umano, ma ti distruggeva: i suoi allenamenti difensivi a tutto campo me li ricordo ancora, tutta la settimana uomo contro uomo. Pensavo: ‘Oggi ci muoio in campo’. Sistemava partitelle 5 vs 5 o 7 vs 7 e ogni volta che il pallone finiva fuori, ripartivi dal portiere. Quindi dovevi correre all’indietro, a vuoto, un sacco di volte. Con lui facevo il terzo di difesa, ma è stato il periodo in cui mi sono divertito di più: non so quante sovrapposizioni facessi a partita. Infatti facemmo il record di gol come squadra. Il suo input era: ‘Dai palla e ti muovi’. Una ricerca continua del pallone, del movimento. Praticamente giocavo in ogni zona del campo".