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L'EX VERONA - Ceccherini: "Tudor un martello, i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti, ma curava molto l’aspetto umano"
13.11.2023 23:10 di Napoli Magazine
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Federico Ceccherini, difensore del Fatih Karagumruk, ha parlato di Igor Tudor a Cronache di Spogliatoio: "Tudor era un martello, ma curava molto l’aspetto umano e stava alla battuta. Con lui segnavi il giovedì come bollino rosso: i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti. Il martedì ti faceva fare 10 km di corsa, il mercoledì forza e piano, mentre il giovedì era massacrante, tanto che il venerdì dovevamo fare scarico per arrivare integri alla partita. Ti elogiava ed era molto attento all’aspetto umano, ma ti distruggeva: i suoi allenamenti difensivi a tutto campo me li ricordo ancora, tutta la settimana uomo contro uomo. Pensavo: ‘Oggi ci muoio in campo’. Sistemava partitelle 5 vs 5 o 7 vs 7 e ogni volta che il pallone finiva fuori, ripartivi dal portiere. Quindi dovevi correre all’indietro, a vuoto, un sacco di volte. Con lui facevo il terzo di difesa, ma è stato il periodo in cui mi sono divertito di più: non so quante sovrapposizioni facessi a partita. Infatti facemmo il record di gol come squadra. Il suo input era: ‘Dai palla e ti muovi’. Una ricerca continua del pallone, del movimento. Praticamente giocavo in ogni zona del campo".

 

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L'EX VERONA - Ceccherini: "Tudor un martello, i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti, ma curava molto l’aspetto umano"

di Napoli Magazine

13/11/2023 - 23:10

Federico Ceccherini, difensore del Fatih Karagumruk, ha parlato di Igor Tudor a Cronache di Spogliatoio: "Tudor era un martello, ma curava molto l’aspetto umano e stava alla battuta. Con lui segnavi il giovedì come bollino rosso: i suoi allenamenti a tutto campo erano devastanti. Il martedì ti faceva fare 10 km di corsa, il mercoledì forza e piano, mentre il giovedì era massacrante, tanto che il venerdì dovevamo fare scarico per arrivare integri alla partita. Ti elogiava ed era molto attento all’aspetto umano, ma ti distruggeva: i suoi allenamenti difensivi a tutto campo me li ricordo ancora, tutta la settimana uomo contro uomo. Pensavo: ‘Oggi ci muoio in campo’. Sistemava partitelle 5 vs 5 o 7 vs 7 e ogni volta che il pallone finiva fuori, ripartivi dal portiere. Quindi dovevi correre all’indietro, a vuoto, un sacco di volte. Con lui facevo il terzo di difesa, ma è stato il periodo in cui mi sono divertito di più: non so quante sovrapposizioni facessi a partita. Infatti facemmo il record di gol come squadra. Il suo input era: ‘Dai palla e ti muovi’. Una ricerca continua del pallone, del movimento. Praticamente giocavo in ogni zona del campo".