NAPOLI - Il giornalista Emanuele Cammaroto ha rilasciato alcune dichiarazioni a NapoliMagazine.Com: "Sarri non può più sbagliare niente, auguriamo a lui e a noi che il Napoli riprenda la rotta sin da Crotone e che vada poi soprattutto il 29 ottobre a vincere a Torino, ma il futuro ha già un bivio dietro l'angolo. De Laurentiis vuole vincere esattamente come la gente di Napoli, non è vero che si accontenta dei piazzamenti. Il tempo dei "se" e dei "ma" è finito. L'assenza di Milik è un fatto indubbiamente devastante però anche senza di lui il Napoli è attrezzato per non stare sotto le prime due posizioni in classifica, è superiore a una Roma che non può venire a vincere in quel modo al "San Paolo", e non è ammissibile un suicidio tattico come quello commesso col Besiktas. Le parole di Sarri del post-Champions ("venendo da un campionato di alto livello ci hanno messo addosso etichette che non sono le nostre, noi abbiamo ringiovanito"), hanno destato comprensibili perplessità nell'ambiente azzurro. Il Napoli non è una provinciale, è un top club. C'è ancora una stagione da giocare ma se il Napoli a fine campionato dovesse decidere di cambiare guida tecnica c'è già un nome che potrebbe presto "aleggiare" per la panchina partenopea: Antonio Conte. L'ex Ct della Nazionale non resterà a lungo in Inghilterra, il detonatore dell'addio al Chelsea ha già il timer attivato e c'è solo da capire se il divorzio con Abramovic avverrà a breve o al più tardi in primavera. Le frizioni tra Conte e lo spogliatoio dei blues faranno il resto. Attenzione perché Conte vuole tornare in Italia. Adl e l'attuale allenatore del Chelsea si guardano da lontano, non si sono mai persi di vista. Già lo scorso anno, prima di Sarri, De Laurentiis aveva pensato a Conte per il dopo-Benitez ma la Figc disse no al doppio incarico. Conosco Antonio e da uomo del Sud non ci penserebbe due volte a misurarsi con una piazza come Napoli dove qualcuno prima o dopo dovrà passare alla storia come l'uomo del terzo scudetto, e dove la base tecnica è buona: anzi di gran lunga migliore a quella con cui Conte vinse lo scudetto 2011. In quella Juventus c'erano i vari De Ceglie, Estigarribia, e la coppia d'attacco era formata da Vucinic-Matri che credo nell'attuale organico del Napoli faticherebbero anche ad andare in panchina. Conte sa esaltare i singoli ma soprattutto il gruppo e alle sue squadre dà una cattiveria agonistica che fa la differenza e che troppo spesso è mancata al Napoli di tutti questi anni. Voleva fortemente Koulibaly al Chelsea, stravede per Hamsik e aveva recapitato offerte al Bologna per Diawara e al Torino per Maksimovic. Si potrebbero aggiungere altri dettagli su questa clamorosa pista ma per il momento c'è solo da fare il tifo per Sarri e sperare che riesca ad allontanare i fantasmi come lo scorso campionato. Ricordiamoci, in ogni caso queste parole dette da Conte qualche tempo fa: "a Napoli verrei anche a piedi".
di Napoli Magazine
22/10/2016 - 15:10
NAPOLI - Il giornalista Emanuele Cammaroto ha rilasciato alcune dichiarazioni a NapoliMagazine.Com: "Sarri non può più sbagliare niente, auguriamo a lui e a noi che il Napoli riprenda la rotta sin da Crotone e che vada poi soprattutto il 29 ottobre a vincere a Torino, ma il futuro ha già un bivio dietro l'angolo. De Laurentiis vuole vincere esattamente come la gente di Napoli, non è vero che si accontenta dei piazzamenti. Il tempo dei "se" e dei "ma" è finito. L'assenza di Milik è un fatto indubbiamente devastante però anche senza di lui il Napoli è attrezzato per non stare sotto le prime due posizioni in classifica, è superiore a una Roma che non può venire a vincere in quel modo al "San Paolo", e non è ammissibile un suicidio tattico come quello commesso col Besiktas. Le parole di Sarri del post-Champions ("venendo da un campionato di alto livello ci hanno messo addosso etichette che non sono le nostre, noi abbiamo ringiovanito"), hanno destato comprensibili perplessità nell'ambiente azzurro. Il Napoli non è una provinciale, è un top club. C'è ancora una stagione da giocare ma se il Napoli a fine campionato dovesse decidere di cambiare guida tecnica c'è già un nome che potrebbe presto "aleggiare" per la panchina partenopea: Antonio Conte. L'ex Ct della Nazionale non resterà a lungo in Inghilterra, il detonatore dell'addio al Chelsea ha già il timer attivato e c'è solo da capire se il divorzio con Abramovic avverrà a breve o al più tardi in primavera. Le frizioni tra Conte e lo spogliatoio dei blues faranno il resto. Attenzione perché Conte vuole tornare in Italia. Adl e l'attuale allenatore del Chelsea si guardano da lontano, non si sono mai persi di vista. Già lo scorso anno, prima di Sarri, De Laurentiis aveva pensato a Conte per il dopo-Benitez ma la Figc disse no al doppio incarico. Conosco Antonio e da uomo del Sud non ci penserebbe due volte a misurarsi con una piazza come Napoli dove qualcuno prima o dopo dovrà passare alla storia come l'uomo del terzo scudetto, e dove la base tecnica è buona: anzi di gran lunga migliore a quella con cui Conte vinse lo scudetto 2011. In quella Juventus c'erano i vari De Ceglie, Estigarribia, e la coppia d'attacco era formata da Vucinic-Matri che credo nell'attuale organico del Napoli faticherebbero anche ad andare in panchina. Conte sa esaltare i singoli ma soprattutto il gruppo e alle sue squadre dà una cattiveria agonistica che fa la differenza e che troppo spesso è mancata al Napoli di tutti questi anni. Voleva fortemente Koulibaly al Chelsea, stravede per Hamsik e aveva recapitato offerte al Bologna per Diawara e al Torino per Maksimovic. Si potrebbero aggiungere altri dettagli su questa clamorosa pista ma per il momento c'è solo da fare il tifo per Sarri e sperare che riesca ad allontanare i fantasmi come lo scorso campionato. Ricordiamoci, in ogni caso queste parole dette da Conte qualche tempo fa: "a Napoli verrei anche a piedi".