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L'OPINIONE - Lupo: "Napoli? De Bruyne un valore aggiunto, Bonny perfetto per gli azzurri"
06.06.2025 11:27 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Lupo, direttore sportivo ex Venezia.

Direttore, una sua analisi su questo valzer delle panchine? 

“È una situazione che non si vedeva da anni. Però, onestamente, non mi ha sorpreso più di tanto. Non voglio sembrare irrispettoso, ma questo stravolgimento mi pare abbia colto più impreparati i diretti interessati che gli osservatori esterni. Sull’Atalanta si sapeva che Gasperini poteva chiudere un ciclo, sulla Juventus c’erano dubbi evidenti, sull’Inter si vociferava di alcuni problemi interni, e la Fiorentina era in difficoltà. Tutte situazioni che, secondo me, erano facilmente prevedibili. È chiaro che, per i giornali, questo periodo sia uno spasso: mettere nomi, fare ipotesi… è il gioco più divertente per un giornalista sportivo. Ma da dirigente, a mio giudizio, ci si sarebbe dovuti far trovare un po’ più pronti. Andando a vedere proprio quello che è successo all’Inter: l’offerta arrivata per Simone Inzaghi sembrava concreta già da qualche settimana. Eppure, nonostante i grandi meriti della dirigenza — Marotta e Ausilio — e di Inzaghi stesso, forse non ci si aspettava davvero che potesse cedere alla tentazione araba. Si è arrivati così a valutare prima Fabregas, che ha preferito restare al Como, e infine si è scelto Chivu. Forse, vista la situazione, è stata la scelta più giusta, ma le sirene arabe intorno a Inzaghi c’erano già da diverse settimane. Quindi, secondo me, era uno scenario quantomeno prevedibile, specialmente considerando la possibilità di una sconfitta in finale di Champions League. Non dico che fosse certo, ma sicuramente ipotizzabile. Un club come l’Inter, secondo me, avrebbe dovuto muoversi con maggiore anticipo. Chivu è un ex giocatore nerazzurro che conosce molto bene l’ambiente, ha già allenato nel settore giovanile, quindi è dentro le dinamiche tecniche e le aspettative del club. In queste ultime 13 giornate ha fatto molto bene, ridando vitalità ad un Parma che aveva talento ma che aveva perso il filo con il proprio allenatore. È molto bravo, se ne parla troppo poco, e questa — a mio parere — è stata una scelta corretta da parte dell’Inter. Fabregas? Anche quella poteva essere una buona idea, ma prima di escluderlo definitivamente mi pare che qualche limite sulla tempistica ci sia stato. Lo dico col massimo rispetto per una dirigenza che, per il resto, ha fatto cose eccezionali".

Direttore, parliamo ora del Napoli e della possibile operazione Kevin De Bruyne. Nessuno mette in discussione il valore assoluto del calciatore, ma età e condizioni fisiche possono rappresentare un’incognita. Secondo lei è una scelta che può pagare? 

“Credo di sì. Consideriamo anche che il Napoli, l’anno prossimo, dovrà affrontare una stagione importante su quattro fronti: Coppa Italia, Supercoppa, Champions League e il campionato, dove avrà il dovere di difendere lo scudetto. Un giocatore come De Bruyne, anche solo per l’esperienza e la qualità che può garantire nelle partite decisive, rappresenta un valore aggiunto. Naturalmente, non può fare 60 partite come anni fa: sarebbe un’utopia. Ma è un profilo che può spostare gli equilibri, se gestito bene. Inoltre, Conte è un allenatore che sa come gestire i campioni. Abbiamo visto con l’Inter cosa significhi essere protagonisti su più fronti. Mi aspetto che il Napoli rinforzi ogni reparto con alternative valide, perché questa è stata, probabilmente, la prima richiesta di Conte: avere un organico in grado di competere ad alto livello senza perdere identità e carattere".

Quindi, ci sta dicendo che, ad esempio, Lukaku resterà il punto di riferimento offensivo del Napoli, ma che Conte vorrà anche un’altra punta dello stesso livello? 

“Sì, magari una punta più giovane, su cui costruire un progetto e che possa avere inizialmente meno pressioni. Non parlo di un giocatore trentenne con lo stesso status di Lukaku, ma di un profilo con maggiore prospettiva, sia per età sia per freschezza. Quello che serve per affrontare competizioni importanti. Mi aspetto un centravanti forte, uno che abbia il potenziale per diventare un titolare nel tempo".

Questo identikit potrebbe corrispondere a Bonny del Parma? 

“Sì, perfetto. È un nome giusto. Anche se, con l’arrivo di Chivu all’Inter, potrebbe cambiare qualcosa nelle dinamiche di mercato e quel profilo potrebbe interessare anche ai nerazzurri. Però sì, l’identikit è proprio quello".

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L'OPINIONE - Lupo: "Napoli? De Bruyne un valore aggiunto, Bonny perfetto per gli azzurri"

di Napoli Magazine

06/06/2025 - 11:27

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Lupo, direttore sportivo ex Venezia.

Direttore, una sua analisi su questo valzer delle panchine? 

“È una situazione che non si vedeva da anni. Però, onestamente, non mi ha sorpreso più di tanto. Non voglio sembrare irrispettoso, ma questo stravolgimento mi pare abbia colto più impreparati i diretti interessati che gli osservatori esterni. Sull’Atalanta si sapeva che Gasperini poteva chiudere un ciclo, sulla Juventus c’erano dubbi evidenti, sull’Inter si vociferava di alcuni problemi interni, e la Fiorentina era in difficoltà. Tutte situazioni che, secondo me, erano facilmente prevedibili. È chiaro che, per i giornali, questo periodo sia uno spasso: mettere nomi, fare ipotesi… è il gioco più divertente per un giornalista sportivo. Ma da dirigente, a mio giudizio, ci si sarebbe dovuti far trovare un po’ più pronti. Andando a vedere proprio quello che è successo all’Inter: l’offerta arrivata per Simone Inzaghi sembrava concreta già da qualche settimana. Eppure, nonostante i grandi meriti della dirigenza — Marotta e Ausilio — e di Inzaghi stesso, forse non ci si aspettava davvero che potesse cedere alla tentazione araba. Si è arrivati così a valutare prima Fabregas, che ha preferito restare al Como, e infine si è scelto Chivu. Forse, vista la situazione, è stata la scelta più giusta, ma le sirene arabe intorno a Inzaghi c’erano già da diverse settimane. Quindi, secondo me, era uno scenario quantomeno prevedibile, specialmente considerando la possibilità di una sconfitta in finale di Champions League. Non dico che fosse certo, ma sicuramente ipotizzabile. Un club come l’Inter, secondo me, avrebbe dovuto muoversi con maggiore anticipo. Chivu è un ex giocatore nerazzurro che conosce molto bene l’ambiente, ha già allenato nel settore giovanile, quindi è dentro le dinamiche tecniche e le aspettative del club. In queste ultime 13 giornate ha fatto molto bene, ridando vitalità ad un Parma che aveva talento ma che aveva perso il filo con il proprio allenatore. È molto bravo, se ne parla troppo poco, e questa — a mio parere — è stata una scelta corretta da parte dell’Inter. Fabregas? Anche quella poteva essere una buona idea, ma prima di escluderlo definitivamente mi pare che qualche limite sulla tempistica ci sia stato. Lo dico col massimo rispetto per una dirigenza che, per il resto, ha fatto cose eccezionali".

Direttore, parliamo ora del Napoli e della possibile operazione Kevin De Bruyne. Nessuno mette in discussione il valore assoluto del calciatore, ma età e condizioni fisiche possono rappresentare un’incognita. Secondo lei è una scelta che può pagare? 

“Credo di sì. Consideriamo anche che il Napoli, l’anno prossimo, dovrà affrontare una stagione importante su quattro fronti: Coppa Italia, Supercoppa, Champions League e il campionato, dove avrà il dovere di difendere lo scudetto. Un giocatore come De Bruyne, anche solo per l’esperienza e la qualità che può garantire nelle partite decisive, rappresenta un valore aggiunto. Naturalmente, non può fare 60 partite come anni fa: sarebbe un’utopia. Ma è un profilo che può spostare gli equilibri, se gestito bene. Inoltre, Conte è un allenatore che sa come gestire i campioni. Abbiamo visto con l’Inter cosa significhi essere protagonisti su più fronti. Mi aspetto che il Napoli rinforzi ogni reparto con alternative valide, perché questa è stata, probabilmente, la prima richiesta di Conte: avere un organico in grado di competere ad alto livello senza perdere identità e carattere".

Quindi, ci sta dicendo che, ad esempio, Lukaku resterà il punto di riferimento offensivo del Napoli, ma che Conte vorrà anche un’altra punta dello stesso livello? 

“Sì, magari una punta più giovane, su cui costruire un progetto e che possa avere inizialmente meno pressioni. Non parlo di un giocatore trentenne con lo stesso status di Lukaku, ma di un profilo con maggiore prospettiva, sia per età sia per freschezza. Quello che serve per affrontare competizioni importanti. Mi aspetto un centravanti forte, uno che abbia il potenziale per diventare un titolare nel tempo".

Questo identikit potrebbe corrispondere a Bonny del Parma? 

“Sì, perfetto. È un nome giusto. Anche se, con l’arrivo di Chivu all’Inter, potrebbe cambiare qualcosa nelle dinamiche di mercato e quel profilo potrebbe interessare anche ai nerazzurri. Però sì, l’identikit è proprio quello".