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L'OPINIONE - Napoli-Lazio, Carratelli: "Troppe defezioni, non sarà facile contro i capitolini"
20.01.2019 12:00 di Napoli Magazine Fonte: Mimmo Carratelli per il Roma

Si riparte col girone di ritorno, non facile in avvio per il Napoli come si annunciò l’andata quando, però, il primo Napoli di Ancelotti sorprese con cinque vittorie nelle prime sei partite cominciando proprio a Roma contro la Lazio, successo in rimonta con Milik e Insigne dopo il gol d’apertura di Immobile. Le squalifiche (Koulibaly, Allan, Insigne), le indisponibilità (Hamsik) e le condizioni non perfette di Albiol e Mertens sembrano mettere in difficoltà il Napoli, difesa e centrocampo del tutto inventati. Questa sera sarà un match di battaglia contro la Lazio che è formazione molto fisica e con un modulo di gioco arcigno (3-5-1- 1). La squadra romana è sul confine della zona-Champions con la Roma che si è messa avanti dopo l’anticipo contro il Torino, il Milan a un punto e la Sampdoria a tre. Il quarto posto della Lazio è fortemente in bilico e costringerà la squadra di Inzaghi a cercare punti a Napoli per fronteggiare la nutrita concorrenza per la qualificazione-Champions. Il Napoli con meno qualità in campo dovrà essere molto attento e combattivo. Il problema è soprattutto nella zona centrale dove la Lazio danzerà con giocatori molto esperti, Lulic e Lukaku sugli esterni, Milinkovic-Savic (che si è rilanciato) e Parolo mezz’ali, Lucas Leiva perno centrale a far girare la squadra. Il Napoli dovrà trovare le giuste contrapposizioni per non perdere il cuore del gioco, ma una mediana con Diawara e Zielinski (sul lato sinistro) fa temere un confronto impari nella zona cruciale che imporrà, sul centro-destra, il massimo sacrificio a Callejon e Fabian Ruiz. Contro il palleggio dei laziali il Napoli dovrà trovare il coraggio delle giocate di prima, un tocco e via per non perdersi nella ragnatela di Inzaghi. Sarà una classica partita di tenace contenimento e contropiede (Ounas e Milik in avanti). Contro la superiore fisicità della Lazio, il Napoli dovrà essere agile e veloce. Finora la Lazio, fuori casa, ha mietuto successi (quattro vittorie e due pareggi) sui campi di squadre della seconda parte della classifica, contro le prime ha fallito (un pareggio, quattro sconfitte). Con un Napoli al completo, la Lazio avrebbe patito. L’avvantaggia la formazione forzatamente ritoccata da Ancelotti. De Laurentiis ha detto di recente che questo è un campionato di transizione nel passaggio da Sarri ad Ancelotti, perciò bisognerebbe accettarne i risultati qualsiasi essi siano. Ma tenere il secondo posto sembra possibile e, comunque, si continua a dire che il Napoli deve star dietro alla Juve puntando sugli eventuali passi falsi della formazione di Allegri quando la Champions ne assorbirà le energie maggiori. Ci sono poi la Coppa Italia e l’Europa League per cercare qualche soddisfazione. Il problema maggiore sarà la realizzazione di una squadra “per” Ancelotti nella prossima stagione, mentre molti protagonisti delle annate di Sarri oltre la trentina richiederanno un profondo rinnovamento per l’anno prossimo. La società è già al lavoro per approntare una squadra ancora competitiva per il futuro che vedrà rinforzate molte squadre dell’alta classifica. Teniamoci il presente, soddisfacente sinora per l’utilizzo dell’intera “rosa” che, però, non ha fornito la rivelazione di elementi d’alto livello tra quei giocatori che Sarri trascurava. Ancelotti ha dato chance a tutti, ma le risposte non sono state positive. Proprio contro la Lazio si attendono la riscossa di Diawara, incomprensibilmente calato, e l’affermazione definitiva di Zielinski, rimasto a mezza strada fra la promessa d’essere un fuoriclasse e il rendimento “ambiguo” sul campo. Sulla conferma della squalifica di Koulibaly è ormai fiato sprecato tornarci. Ancelotti sarà sempre più solo nella battaglia di civiltà contro il razzismo negli stadi. Sarà sempre più solo il Napoli. Pochissima la solidarietà. Dalla politica e dai maggiori protagonisti del pallone nazionale distinguo e prese di distanza. La stessa conferma della squalifica di Koulibaly è un ulteriore segnale che il calcio non vuole difendersi da solo come sarebbe necessario visto che all’esterno ogni vicenda è trattata con sufficienza e ignoranza della realtà, demagogia e ipocrisia. Lo scandalo, poi, della vicenda Koulibaly non è solo la conferma della sua squalifica, moralmente vergognosa, quanto la conferma di Mazzoleni che ha continuato ad arbitrare nonostante abbia disatteso a San Siro il protocollo anti razzismo di Fifa e Uefa e andando contro “l’idea fondamentale del rispetto durante il gioco” lanciata dall’Uefa nel 2008 con l’inutile sigla “respect”.

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L'OPINIONE - Napoli-Lazio, Carratelli: "Troppe defezioni, non sarà facile contro i capitolini"

di Napoli Magazine

20/01/2024 - 12:00

Si riparte col girone di ritorno, non facile in avvio per il Napoli come si annunciò l’andata quando, però, il primo Napoli di Ancelotti sorprese con cinque vittorie nelle prime sei partite cominciando proprio a Roma contro la Lazio, successo in rimonta con Milik e Insigne dopo il gol d’apertura di Immobile. Le squalifiche (Koulibaly, Allan, Insigne), le indisponibilità (Hamsik) e le condizioni non perfette di Albiol e Mertens sembrano mettere in difficoltà il Napoli, difesa e centrocampo del tutto inventati. Questa sera sarà un match di battaglia contro la Lazio che è formazione molto fisica e con un modulo di gioco arcigno (3-5-1- 1). La squadra romana è sul confine della zona-Champions con la Roma che si è messa avanti dopo l’anticipo contro il Torino, il Milan a un punto e la Sampdoria a tre. Il quarto posto della Lazio è fortemente in bilico e costringerà la squadra di Inzaghi a cercare punti a Napoli per fronteggiare la nutrita concorrenza per la qualificazione-Champions. Il Napoli con meno qualità in campo dovrà essere molto attento e combattivo. Il problema è soprattutto nella zona centrale dove la Lazio danzerà con giocatori molto esperti, Lulic e Lukaku sugli esterni, Milinkovic-Savic (che si è rilanciato) e Parolo mezz’ali, Lucas Leiva perno centrale a far girare la squadra. Il Napoli dovrà trovare le giuste contrapposizioni per non perdere il cuore del gioco, ma una mediana con Diawara e Zielinski (sul lato sinistro) fa temere un confronto impari nella zona cruciale che imporrà, sul centro-destra, il massimo sacrificio a Callejon e Fabian Ruiz. Contro il palleggio dei laziali il Napoli dovrà trovare il coraggio delle giocate di prima, un tocco e via per non perdersi nella ragnatela di Inzaghi. Sarà una classica partita di tenace contenimento e contropiede (Ounas e Milik in avanti). Contro la superiore fisicità della Lazio, il Napoli dovrà essere agile e veloce. Finora la Lazio, fuori casa, ha mietuto successi (quattro vittorie e due pareggi) sui campi di squadre della seconda parte della classifica, contro le prime ha fallito (un pareggio, quattro sconfitte). Con un Napoli al completo, la Lazio avrebbe patito. L’avvantaggia la formazione forzatamente ritoccata da Ancelotti. De Laurentiis ha detto di recente che questo è un campionato di transizione nel passaggio da Sarri ad Ancelotti, perciò bisognerebbe accettarne i risultati qualsiasi essi siano. Ma tenere il secondo posto sembra possibile e, comunque, si continua a dire che il Napoli deve star dietro alla Juve puntando sugli eventuali passi falsi della formazione di Allegri quando la Champions ne assorbirà le energie maggiori. Ci sono poi la Coppa Italia e l’Europa League per cercare qualche soddisfazione. Il problema maggiore sarà la realizzazione di una squadra “per” Ancelotti nella prossima stagione, mentre molti protagonisti delle annate di Sarri oltre la trentina richiederanno un profondo rinnovamento per l’anno prossimo. La società è già al lavoro per approntare una squadra ancora competitiva per il futuro che vedrà rinforzate molte squadre dell’alta classifica. Teniamoci il presente, soddisfacente sinora per l’utilizzo dell’intera “rosa” che, però, non ha fornito la rivelazione di elementi d’alto livello tra quei giocatori che Sarri trascurava. Ancelotti ha dato chance a tutti, ma le risposte non sono state positive. Proprio contro la Lazio si attendono la riscossa di Diawara, incomprensibilmente calato, e l’affermazione definitiva di Zielinski, rimasto a mezza strada fra la promessa d’essere un fuoriclasse e il rendimento “ambiguo” sul campo. Sulla conferma della squalifica di Koulibaly è ormai fiato sprecato tornarci. Ancelotti sarà sempre più solo nella battaglia di civiltà contro il razzismo negli stadi. Sarà sempre più solo il Napoli. Pochissima la solidarietà. Dalla politica e dai maggiori protagonisti del pallone nazionale distinguo e prese di distanza. La stessa conferma della squalifica di Koulibaly è un ulteriore segnale che il calcio non vuole difendersi da solo come sarebbe necessario visto che all’esterno ogni vicenda è trattata con sufficienza e ignoranza della realtà, demagogia e ipocrisia. Lo scandalo, poi, della vicenda Koulibaly non è solo la conferma della sua squalifica, moralmente vergognosa, quanto la conferma di Mazzoleni che ha continuato ad arbitrare nonostante abbia disatteso a San Siro il protocollo anti razzismo di Fifa e Uefa e andando contro “l’idea fondamentale del rispetto durante il gioco” lanciata dall’Uefa nel 2008 con l’inutile sigla “respect”.

Fonte: Mimmo Carratelli per il Roma