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L'OPINIONE - Pistocchi: "L'AIC ha perso una grande occasione, sul taglio stipendi la Juventus ha fatto un movimento finanziario per se stesso, mettendo in difficoltà gli altri"
09.04.2020 16:23 di Napoli Magazine

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo è intervenuto Maurizio Pistocchi, giornalista di Sport Mediaset: “Non è una novità che la metà delle squadre di Serie A sono contrarie alla ripresa del campionato, non è un caso se ci sono linee editoriali diverse. L'obiettivo di tutti gli sportivi dovrebbe essere quella di finire la stagione, ma non sarà facile riprendere dopo tanta inattività. Ci sono ancora dei paletti da mettere, non è chiaro come si possa ricominciare. Vedevo i dati relativi a Wuhan, ci sono voluti 4 mesi per uscirne, in Italia siamo i secondi al mondo per numero di vittime ed i contagi aumentano. Non si può prevedere una data, ma il Governo del calcio deve provvedere in tal senso. Anche se, finora non ha fatto una gran bella figura. Stipendi? Dico che l'AIC ha perso una grossa occasione, quella di mettere la faccia come dovrebbe fare un sindacato – con un minimo di autorevolezza – e dire di essere disponibili ad un taglio di stipendi: di cui due mensilità destinate ai compagni meno fortunati. La Juventus ha fatto un movimento finanziario che gli ha permesso di abbattere 90 milioni, ma ha messo in difficoltà tutti gli altri. A volte mi aspetterei che in questo Paese ci fosse qualcuno che ragiona per l'interesse della comunità. La Juventus ha pensato ai suoi conti, ma come club leader, avrebbe potuto concordare con gli altri club una linea comune. Non è simpatico vedere che la Juventus ha tolto un mese e mezzo effettivo e gli altri ne vogliono togliere 4. E' un'occasione in cui chi può, si avvantaggerà degli aiuti statali, utilizzando gli ammortizzatori sociali per gestire questo tipo di situazione. Visto ciò che sta succedendo all'estero, non abbiamo dimostrato grande lucidità né apertura, dal punto di vista calcistico. Perché gli operai sì ed i giocatori no? Il rischio che sta subendo il Paese è molto più grosso di quanto pensiamo. Siamo un Paese con tanti problemi dal punto di vista gestionale, quindi probabilmente queste decisioni sono state prese per una ripresa del mercato. Ci sono misure che non possono essere ignorate, credo che con mascherine, guanti e la giusta distanza ciò è stato reso possibile".

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di Napoli Magazine

09/04/2024 - 16:23

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo è intervenuto Maurizio Pistocchi, giornalista di Sport Mediaset: “Non è una novità che la metà delle squadre di Serie A sono contrarie alla ripresa del campionato, non è un caso se ci sono linee editoriali diverse. L'obiettivo di tutti gli sportivi dovrebbe essere quella di finire la stagione, ma non sarà facile riprendere dopo tanta inattività. Ci sono ancora dei paletti da mettere, non è chiaro come si possa ricominciare. Vedevo i dati relativi a Wuhan, ci sono voluti 4 mesi per uscirne, in Italia siamo i secondi al mondo per numero di vittime ed i contagi aumentano. Non si può prevedere una data, ma il Governo del calcio deve provvedere in tal senso. Anche se, finora non ha fatto una gran bella figura. Stipendi? Dico che l'AIC ha perso una grossa occasione, quella di mettere la faccia come dovrebbe fare un sindacato – con un minimo di autorevolezza – e dire di essere disponibili ad un taglio di stipendi: di cui due mensilità destinate ai compagni meno fortunati. La Juventus ha fatto un movimento finanziario che gli ha permesso di abbattere 90 milioni, ma ha messo in difficoltà tutti gli altri. A volte mi aspetterei che in questo Paese ci fosse qualcuno che ragiona per l'interesse della comunità. La Juventus ha pensato ai suoi conti, ma come club leader, avrebbe potuto concordare con gli altri club una linea comune. Non è simpatico vedere che la Juventus ha tolto un mese e mezzo effettivo e gli altri ne vogliono togliere 4. E' un'occasione in cui chi può, si avvantaggerà degli aiuti statali, utilizzando gli ammortizzatori sociali per gestire questo tipo di situazione. Visto ciò che sta succedendo all'estero, non abbiamo dimostrato grande lucidità né apertura, dal punto di vista calcistico. Perché gli operai sì ed i giocatori no? Il rischio che sta subendo il Paese è molto più grosso di quanto pensiamo. Siamo un Paese con tanti problemi dal punto di vista gestionale, quindi probabilmente queste decisioni sono state prese per una ripresa del mercato. Ci sono misure che non possono essere ignorate, credo che con mascherine, guanti e la giusta distanza ciò è stato reso possibile".