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LA NOTA - AIA: "Rispetto per la decisione su Gavillucci, pur non condividendola e riservandoci ogni impugnazione"
24.01.2019 10:54 di Napoli Magazine

Di seguito, una nota dell’Associazione Italiana Arbitri - FIGC: "L’Associazione Italiana Arbitri, tramite il suo Presidente Marcello Nicchi, prende atto della decisione con cui la Corte Federale di Appello, presieduta da Sergio Santoro, che ha annullato la delibera del Comitato Nazionale AIA di avvicendamento dalla CAN A dell’arbitro Claudio Gavillucci, avvenuto al 30 giugno 2018.
In attesa di conoscerne le motivazioni, non può che esprimere rispetto verso tale pronuncia, pur non condividendola e riservandosi, dunque, ogni impugnazione.
Pari rispetto, peraltro, l’A.I.A. deve:
- ai suoi associati, che, con le stesse norme oggi contestate, hanno raggiunto la serie A (come Gavillucci) o sono stati avvicendati prima, accettando il verdetto del campo con le valutazioni degli osservatori arbitrali e dei designatori;
- al mondo del calcio, cui vuole assicurare, anche in futuro, i migliori arbitri, che siano soggetti ad una valutazione tecnica, ad una selezione meritocratica, ad un loro ricambio negli organici di ogni categoria, come oggi accade;
- ai valori di merito dello sport posti a base della delibera oggi annullata, quali sono i due ultimi posti ed il penultimo posto conseguiti nelle graduatorie di ogni singola stagione sportiva, dal ricorrente in serie A".

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LA NOTA - AIA: "Rispetto per la decisione su Gavillucci, pur non condividendola e riservandoci ogni impugnazione"

di Napoli Magazine

24/01/2024 - 10:54

Di seguito, una nota dell’Associazione Italiana Arbitri - FIGC: "L’Associazione Italiana Arbitri, tramite il suo Presidente Marcello Nicchi, prende atto della decisione con cui la Corte Federale di Appello, presieduta da Sergio Santoro, che ha annullato la delibera del Comitato Nazionale AIA di avvicendamento dalla CAN A dell’arbitro Claudio Gavillucci, avvenuto al 30 giugno 2018.
In attesa di conoscerne le motivazioni, non può che esprimere rispetto verso tale pronuncia, pur non condividendola e riservandosi, dunque, ogni impugnazione.
Pari rispetto, peraltro, l’A.I.A. deve:
- ai suoi associati, che, con le stesse norme oggi contestate, hanno raggiunto la serie A (come Gavillucci) o sono stati avvicendati prima, accettando il verdetto del campo con le valutazioni degli osservatori arbitrali e dei designatori;
- al mondo del calcio, cui vuole assicurare, anche in futuro, i migliori arbitri, che siano soggetti ad una valutazione tecnica, ad una selezione meritocratica, ad un loro ricambio negli organici di ogni categoria, come oggi accade;
- ai valori di merito dello sport posti a base della delibera oggi annullata, quali sono i due ultimi posti ed il penultimo posto conseguiti nelle graduatorie di ogni singola stagione sportiva, dal ricorrente in serie A".