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LA STORIA - Il figlio di Ciro Ferrara: "Ho preferito tre lauree al calcio, coltivo un sogno"
24.01.2018 14:27 di Napoli Magazine Fonte: torino.corriere.it
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«A papà lo dico sempre: prima o poi ci fermeranno per strada e ci diranno: “lui è il babbo di Paolo Ferrara”». E papà Ciro che risponde? «Ride e ripete che di strada ne devo fare ancora parecchia». Questa è la storia di Paolo Ferrara, che oggi compie 25 anni e in un quarto di secolo ha fatto davvero parecchie cose: è nato a Napoli («dove giocava papà»), quando aveva un anno si è trasferito a Torino («perché papà era andato a giocare nella Juve»), è cresciuto con la maglia bianconera addosso, è andato a fare la Primavera a Modena, ha smesso, ha preso tre lauree e ora lavora per la «Deloitte», una della più grandi aziende di consulenza del mondo.

 

 Paolo Ferrara, perché ha deciso di smettere di giocare?  
«Perché ho capito, a un certo punto, che non sarei mai arrivato a grandi livelli» 

 

 E i suoi genitori?  
«Da loro nessuna pressione, so che sono un privilegiato, mi hanno sempre sostenuto». 

 

 E cioè?  
«Studiare per prepararmi al meglio alla vita». 

 

 Allora cosa ha fatto?  
«Ho preso tre lauree: la prima a Torino, in management e comunicazione aziendale. Le altre due a Londra e Berlino». 

 

 Ora che fa?  
«Lavoro in Deloitte, ma soprattutto coltivo un sogno». 

 

 Quale? 
«Fare in modo che un giorno, qualcuno, mi fermi con mio padre e dica che è lui il babbo di Paolo e non io il figlio di Ciro». 

 

Mai avuto rimpianti?  
«Mai, tantomeno quando mi chiamano dei miei ex compagni e mi dicono che ora, dopo aver magari giocato tra i dilettanti, non sanno più come tirare avanti. Per molti, come ad esempio mio papà, il calcio è stato avventura meravigliosa. Per altri però, può essere crudele».

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LA STORIA - Il figlio di Ciro Ferrara: "Ho preferito tre lauree al calcio, coltivo un sogno"

di Napoli Magazine

24/01/2018 - 14:27

«A papà lo dico sempre: prima o poi ci fermeranno per strada e ci diranno: “lui è il babbo di Paolo Ferrara”». E papà Ciro che risponde? «Ride e ripete che di strada ne devo fare ancora parecchia». Questa è la storia di Paolo Ferrara, che oggi compie 25 anni e in un quarto di secolo ha fatto davvero parecchie cose: è nato a Napoli («dove giocava papà»), quando aveva un anno si è trasferito a Torino («perché papà era andato a giocare nella Juve»), è cresciuto con la maglia bianconera addosso, è andato a fare la Primavera a Modena, ha smesso, ha preso tre lauree e ora lavora per la «Deloitte», una della più grandi aziende di consulenza del mondo.

 

 Paolo Ferrara, perché ha deciso di smettere di giocare?  
«Perché ho capito, a un certo punto, che non sarei mai arrivato a grandi livelli» 

 

 E i suoi genitori?  
«Da loro nessuna pressione, so che sono un privilegiato, mi hanno sempre sostenuto». 

 

 E cioè?  
«Studiare per prepararmi al meglio alla vita». 

 

 Allora cosa ha fatto?  
«Ho preso tre lauree: la prima a Torino, in management e comunicazione aziendale. Le altre due a Londra e Berlino». 

 

 Ora che fa?  
«Lavoro in Deloitte, ma soprattutto coltivo un sogno». 

 

 Quale? 
«Fare in modo che un giorno, qualcuno, mi fermi con mio padre e dica che è lui il babbo di Paolo e non io il figlio di Ciro». 

 

Mai avuto rimpianti?  
«Mai, tantomeno quando mi chiamano dei miei ex compagni e mi dicono che ora, dopo aver magari giocato tra i dilettanti, non sanno più come tirare avanti. Per molti, come ad esempio mio papà, il calcio è stato avventura meravigliosa. Per altri però, può essere crudele».

Fonte: torino.corriere.it