Pedro, attaccante della Lazio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN: "Abbiamo iniziato male, soprattutto dopo la brutta sconfitta contro il Sassuolo. Ora abbiamo l'opportunità di giocare il derby, sarà difficile, tosto, ma stiamo lavorando bene e speriamo di fare una bella prestazione per portare a casa il risultato. Il derby è una partita diversa, è molto importante per noi, per i tifosi, per la città e per la società. Sono sempre pronto, è una gara speciale che mi piace tanto giocare. Spero di fare una bella prestazione e di aiutare la squadra, per vincere ci serviranno forza e mentalità. Che gara è quella di domenica? Il derby di Roma si vive con più passione e più intensità delle altre partite. Se ne parla da tante settimane, già da inizio stagione. La gente ne parla sempre in tutti i posti, stanno vivendo una situazione difficile e fanno un grande sforzo per venire a vederci e a sostenerci. Noi dobbiamo dare una bella risposta e dare tutto in campo, senza dubbio. Sarri? Lo conosco da tempo, da quando giocavo al Chelsea. È una persona con un carattere speciale, un brav'uomo, oltre che un allenatore con tanta esperienza che ha vinto diversi trofei e fatto bei campionati. Per noi è importantissimo avere un tecnico del suo livello, può farci fare un bel passo in avanti per il nostro percorso in futuro. La canzone della Carrà? La conoscevo, l'avevo già sentita. Non pensavo che sarebbe diventata così importante per me, che sarei finito a ballarla con tutti i tifosi sotto la Curva Nord a fine partita o anche per strada. È una cosa bellissima che porto sempre nel cuore. Se vinciamo il derby la canto sicuro (ride, ndr). Ho ricevuto molti messaggi da Napoli l'anno scorso? Sì, ne ho ricevuti tanti, anche dei video. Mi hanno scritto pure dei calciatori come Spinazzola e Juan Jesus con cui ho giocato alla Roma. È stato molto divertente, ma io non ho fatto nulla di che. Loro hanno fatto un grandissimo campionato, io ho solo aiutato la mia squadra per cercare di ottenere la vittoria. È un bell'aneddoto che ricordo con piacere, la gente per strada ancora mi ringrazia per lo Scudetto. Io però non ho fatto niente, loro hanno meritato di vincere. Non giocare in Europa rappresenta un vantaggio? Io preferisco sempre giocare nelle Coppe e giocare più partite possibili. Stai più dinamico in campo, hai più ritmo, anche se hai meno tempo per recuperare in campionato. Ma non si sa mai cos'è meglio. Io voglio sempre giocare in Europa e ogni tre giorni, è quello che mi sono abituato a fare. Preferisco scendere subito in campo che aspettare tutta la settimana la partita. Quest'anno però è così, dobbiamo affrontarlo e stare concentrati sul campionato per arrivare dove vogliamo arrivare. Contento del mio utilizzo? È difficile gestire il minutaggio. Magari a volte stai bene, sei in forma e vuoi giocare di più. Per avere questo ruolo e subentrare spesso bisogna gestire bene la situazione mentalmente, capire che devi entrare a gara in corso per aiutare la squadra, lavorare su pochi minuti e stare sempre al massimo. Poi bisogna avere anche una buona condizione fisica, perché l'età per me inizia a farsi sentire. Ma se si parla con l'allenatore e con i preparatori, tutto questo si può gestire bene. Ci sono anche giocatori più avanti con l'età che stanno molto bene come Modric, che ha fatto una grande carriera, è in forma e tiene ancora un livello alto. Bisogna avere sotto controllo tutto, come il riposo e il mangiare bene. Solo così si può allungare la carriera. Come mi trovo a Roma? Alla Lazio sto molto bene, tutti i compagni volevano che rimanessi. Per me è stata una grande stagione l'anno scorso, anche se non siamo entrati in Europa ed è stato un duro colpo. Alla fine però abbiamo fatto un bel lavoro. Io ho voluto rinnovare il contratto e continuare qui, non so se è il mio ultimo anno ma voglio sfruttare ogni momento e ogni partita al massimo. Poi vediamo. Cosa farò dopo il calcio? Non ho pensato a nulla ancora, almeno il primo anno dopo il ritiro voglio riposarmi, iniziare un'altra vita e stare con la mia famiglia, che sta a Barcellona. Per me è stato un po' difficile da quando sono divorziato, vedrò poi quello che farò. Sicuramente voglio rimanere nel calcio, ma non so ancora di preciso cosa. Sono una persona dinamica, attiva, non mi piace stare a casa. Non ho ancora pensato a ciò che voglio fare".
di Napoli Magazine
19/09/2025 - 22:18
Pedro, attaccante della Lazio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN: "Abbiamo iniziato male, soprattutto dopo la brutta sconfitta contro il Sassuolo. Ora abbiamo l'opportunità di giocare il derby, sarà difficile, tosto, ma stiamo lavorando bene e speriamo di fare una bella prestazione per portare a casa il risultato. Il derby è una partita diversa, è molto importante per noi, per i tifosi, per la città e per la società. Sono sempre pronto, è una gara speciale che mi piace tanto giocare. Spero di fare una bella prestazione e di aiutare la squadra, per vincere ci serviranno forza e mentalità. Che gara è quella di domenica? Il derby di Roma si vive con più passione e più intensità delle altre partite. Se ne parla da tante settimane, già da inizio stagione. La gente ne parla sempre in tutti i posti, stanno vivendo una situazione difficile e fanno un grande sforzo per venire a vederci e a sostenerci. Noi dobbiamo dare una bella risposta e dare tutto in campo, senza dubbio. Sarri? Lo conosco da tempo, da quando giocavo al Chelsea. È una persona con un carattere speciale, un brav'uomo, oltre che un allenatore con tanta esperienza che ha vinto diversi trofei e fatto bei campionati. Per noi è importantissimo avere un tecnico del suo livello, può farci fare un bel passo in avanti per il nostro percorso in futuro. La canzone della Carrà? La conoscevo, l'avevo già sentita. Non pensavo che sarebbe diventata così importante per me, che sarei finito a ballarla con tutti i tifosi sotto la Curva Nord a fine partita o anche per strada. È una cosa bellissima che porto sempre nel cuore. Se vinciamo il derby la canto sicuro (ride, ndr). Ho ricevuto molti messaggi da Napoli l'anno scorso? Sì, ne ho ricevuti tanti, anche dei video. Mi hanno scritto pure dei calciatori come Spinazzola e Juan Jesus con cui ho giocato alla Roma. È stato molto divertente, ma io non ho fatto nulla di che. Loro hanno fatto un grandissimo campionato, io ho solo aiutato la mia squadra per cercare di ottenere la vittoria. È un bell'aneddoto che ricordo con piacere, la gente per strada ancora mi ringrazia per lo Scudetto. Io però non ho fatto niente, loro hanno meritato di vincere. Non giocare in Europa rappresenta un vantaggio? Io preferisco sempre giocare nelle Coppe e giocare più partite possibili. Stai più dinamico in campo, hai più ritmo, anche se hai meno tempo per recuperare in campionato. Ma non si sa mai cos'è meglio. Io voglio sempre giocare in Europa e ogni tre giorni, è quello che mi sono abituato a fare. Preferisco scendere subito in campo che aspettare tutta la settimana la partita. Quest'anno però è così, dobbiamo affrontarlo e stare concentrati sul campionato per arrivare dove vogliamo arrivare. Contento del mio utilizzo? È difficile gestire il minutaggio. Magari a volte stai bene, sei in forma e vuoi giocare di più. Per avere questo ruolo e subentrare spesso bisogna gestire bene la situazione mentalmente, capire che devi entrare a gara in corso per aiutare la squadra, lavorare su pochi minuti e stare sempre al massimo. Poi bisogna avere anche una buona condizione fisica, perché l'età per me inizia a farsi sentire. Ma se si parla con l'allenatore e con i preparatori, tutto questo si può gestire bene. Ci sono anche giocatori più avanti con l'età che stanno molto bene come Modric, che ha fatto una grande carriera, è in forma e tiene ancora un livello alto. Bisogna avere sotto controllo tutto, come il riposo e il mangiare bene. Solo così si può allungare la carriera. Come mi trovo a Roma? Alla Lazio sto molto bene, tutti i compagni volevano che rimanessi. Per me è stata una grande stagione l'anno scorso, anche se non siamo entrati in Europa ed è stato un duro colpo. Alla fine però abbiamo fatto un bel lavoro. Io ho voluto rinnovare il contratto e continuare qui, non so se è il mio ultimo anno ma voglio sfruttare ogni momento e ogni partita al massimo. Poi vediamo. Cosa farò dopo il calcio? Non ho pensato a nulla ancora, almeno il primo anno dopo il ritiro voglio riposarmi, iniziare un'altra vita e stare con la mia famiglia, che sta a Barcellona. Per me è stato un po' difficile da quando sono divorziato, vedrò poi quello che farò. Sicuramente voglio rimanere nel calcio, ma non so ancora di preciso cosa. Sono una persona dinamica, attiva, non mi piace stare a casa. Non ho ancora pensato a ciò che voglio fare".