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LECCE - Corvino: "Hancko difensore molto duttile, Acerbi-Juan Jesus? Mi meraviglio che ci siano ancora certe forme di discriminazione”
22.03.2024 17:05 di Napoli Magazine

Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli: “Il calcio vive di cicli ed è giusto che non siano sempre gli stessi a vincere, perché poi seguendo questi cicli si dice che c’è uno che finisce ed uno che incomincia. Credo che gli azzurri, come qualsiasi squadra che arriva a vincere, parte da lontano per poi arrivare alla cima, e quando poi arrivi in alto è normale che puoi riscendere perché anche le altre vogliono risalire. E’ fisiologico tutto quello che sta succedendo. Hancko? Quando devi ricomporre una squadra a volte in un organico lavori anche sulle potenzialità e lui era un ragazzo che quando lo prendemmo era giovanissimo, come se fosse un 2003-2004 oggi. Son passati cinque anni e nonostante ciò la situazione anagrafica lo acquistammo per 1,8 milioni perché pur essendo di un club piccolo in Slovacchia perché quelle potenzialità che vidi io le vedeva anche il club che lo cedeva. E’ un ragazzo straordinario, intelligente e capace di fare sia il marcatore che centrale che l’esterno difensivo. Può giocare a tre e quattro. Il caso Acerbi-Juan Jesus? In una fase di globalizzazione completa vedere ancora certe cose che alterano lo sport, anche se i colori della pelle sono diversi, io sono avanti. Le ho viste di ogni tipo e veramente mi meraviglio che ci siano ancora certe forme di discriminazione”.

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LECCE - Corvino: "Hancko difensore molto duttile, Acerbi-Juan Jesus? Mi meraviglio che ci siano ancora certe forme di discriminazione”

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22/03/2024 - 17:05

Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli: “Il calcio vive di cicli ed è giusto che non siano sempre gli stessi a vincere, perché poi seguendo questi cicli si dice che c’è uno che finisce ed uno che incomincia. Credo che gli azzurri, come qualsiasi squadra che arriva a vincere, parte da lontano per poi arrivare alla cima, e quando poi arrivi in alto è normale che puoi riscendere perché anche le altre vogliono risalire. E’ fisiologico tutto quello che sta succedendo. Hancko? Quando devi ricomporre una squadra a volte in un organico lavori anche sulle potenzialità e lui era un ragazzo che quando lo prendemmo era giovanissimo, come se fosse un 2003-2004 oggi. Son passati cinque anni e nonostante ciò la situazione anagrafica lo acquistammo per 1,8 milioni perché pur essendo di un club piccolo in Slovacchia perché quelle potenzialità che vidi io le vedeva anche il club che lo cedeva. E’ un ragazzo straordinario, intelligente e capace di fare sia il marcatore che centrale che l’esterno difensivo. Può giocare a tre e quattro. Il caso Acerbi-Juan Jesus? In una fase di globalizzazione completa vedere ancora certe cose che alterano lo sport, anche se i colori della pelle sono diversi, io sono avanti. Le ho viste di ogni tipo e veramente mi meraviglio che ci siano ancora certe forme di discriminazione”.