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LEGA - L'On. Cantalamessa: "Afro Napoli United? Capisco, ma non condivido le scelte del presidente, credo che lo sport ne perda"
20.10.2018 13:32 di Napoli Magazine

NAPOLI - In diretta a “Un Calcio Alla Radio”, trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia è intervenuto l’Onorevole Gianluca Cantalamessa, segretario regionale Campania LEGA: “Partiamo da un concetto generale. Io sono amico di Salvini, condividiamo le battaglie politiche. Stiamo parlando di sport. Afro Napoli non è solo una squadra di calcio? È chiaro che è un progetto sociale prima ancora che sportivo. Capisco, ma non condivido le scelte del presidente. Deve passare prima lo sport. Credo che lo sport ne perda. Do atto al presidente Gargiulo di aver rinunciato al campionato, così come mi unisco ai complimenti alla Federazione che si è fatta carico della situazione. Credo che ci sarebbe stata un’altra strada e sarebbee stato più bello se fosse prevalsa la linea dello sport. Toni Iwobi, piuttosto che tante altre esperienze, testimoniano perfettamente che noi ci riconosciamo nell'antirazzismo. Ma come si fa a fare un discorso di razza? Il punto è un altro, è che se io vedo la polizia francese che scarica migranti e questo influisce sul povero pensionato, è certo che reagisco male da onorevole. È difesa di principi, non di razzismo. Se ci dovessero essere casi di rifugiati, ad un convegno di violenza sulle donne “Io dissi che dobbiamo considerare anche le donne rifugiate che fuggono da paesi politici dove subiscono violenze”. Noi siamo contro lo Ius soli? Sì, ma questo non c’entra niente. Se ci fosse un partito piuttosto che una squadra di calcio che fa questo tipo di ragionamenti, ci sarebbero dei gravi precedenti politici. Se facciamo una squadra di calcio per una battaglia più o meno condivisibile rischiamo che il calcio diventi battaglia di ideologia e non una semplice partita di calcio. Faccio un esempio: il partito dei lavoratori fa una squadra, un lavoratore va in cassa integrazione non può più giocare perché è in cassa integrazione? Che la società abbia fatto uno sforzo è innegabile, credo che, però, sia andata in direzione sbagliata. Per noi l’Afro Napoli non dovrebbe esistere? Dovrebbe ristabilire degli equilibri. Un percorso sociale è bellissimo. Il punto è che nulla dovrebbe avere a che vedere con una partita di calcio. Io lo dico da napoletano, a Pontida mi chiamavano fratello”.

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LEGA - L'On. Cantalamessa: "Afro Napoli United? Capisco, ma non condivido le scelte del presidente, credo che lo sport ne perda"

di Napoli Magazine

20/10/2024 - 13:32

NAPOLI - In diretta a “Un Calcio Alla Radio”, trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia è intervenuto l’Onorevole Gianluca Cantalamessa, segretario regionale Campania LEGA: “Partiamo da un concetto generale. Io sono amico di Salvini, condividiamo le battaglie politiche. Stiamo parlando di sport. Afro Napoli non è solo una squadra di calcio? È chiaro che è un progetto sociale prima ancora che sportivo. Capisco, ma non condivido le scelte del presidente. Deve passare prima lo sport. Credo che lo sport ne perda. Do atto al presidente Gargiulo di aver rinunciato al campionato, così come mi unisco ai complimenti alla Federazione che si è fatta carico della situazione. Credo che ci sarebbe stata un’altra strada e sarebbee stato più bello se fosse prevalsa la linea dello sport. Toni Iwobi, piuttosto che tante altre esperienze, testimoniano perfettamente che noi ci riconosciamo nell'antirazzismo. Ma come si fa a fare un discorso di razza? Il punto è un altro, è che se io vedo la polizia francese che scarica migranti e questo influisce sul povero pensionato, è certo che reagisco male da onorevole. È difesa di principi, non di razzismo. Se ci dovessero essere casi di rifugiati, ad un convegno di violenza sulle donne “Io dissi che dobbiamo considerare anche le donne rifugiate che fuggono da paesi politici dove subiscono violenze”. Noi siamo contro lo Ius soli? Sì, ma questo non c’entra niente. Se ci fosse un partito piuttosto che una squadra di calcio che fa questo tipo di ragionamenti, ci sarebbero dei gravi precedenti politici. Se facciamo una squadra di calcio per una battaglia più o meno condivisibile rischiamo che il calcio diventi battaglia di ideologia e non una semplice partita di calcio. Faccio un esempio: il partito dei lavoratori fa una squadra, un lavoratore va in cassa integrazione non può più giocare perché è in cassa integrazione? Che la società abbia fatto uno sforzo è innegabile, credo che, però, sia andata in direzione sbagliata. Per noi l’Afro Napoli non dovrebbe esistere? Dovrebbe ristabilire degli equilibri. Un percorso sociale è bellissimo. Il punto è che nulla dovrebbe avere a che vedere con una partita di calcio. Io lo dico da napoletano, a Pontida mi chiamavano fratello”.