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LEGA SERIE A - Dal Pino: "Dimenticanza del Governo sulle nostre richieste, spero si rimedi, razzismo? Serve Daspo a vita"
18.10.2021 10:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - "E' difficile comprendere come uno Stato non abbia a cuore un settore che, negli ultimi 13 anni, ha versato in contribuzione oltre 14 miliardi. Noi e la Figc abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero, atti a sostenere le nostre società che hanno subito 1,2 miliardi di perdite per la pandemia, visto che gli stadi sono rimasti chiusi oltre un anno. Io spero che a breve si possa rimediare a quella che chiamiamo una dimenticanza, perché altrimenti sono sarebbe accettabile". Così Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio di Serie A, a Radio Anch'io lo sport, in onda su RadioRai. "Altri settori hanno ricevuto dei ristori, noi no - aggiunge -: abbiamo chiesto nel decreto fiscale la possibilità dilazionare la scadenze di sei o nove mesi dei contributi 2021 e non l'abbiamo ottenuta; sono certo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto fiscale, comprenderà le nostre ragioni. La riduzione dei costi passa attraverso il 'financial fair-play' a livello europeo, perché la Serie A ha squadre che competono su scala continentale. Purtroppo oggi, quando parliamo di tantissimo elementi delle nostre domeniche - dal calendario i procuratori, all'affluenza negli stadi - dobbiamo confrontarci con la realtà europea. Ci sono moltissime altre cose che impediscono alle nostre società di svilupparsi: una su tutte? Le infrastrutture, fondamentali per i club. In Italia, per costruire uno stadio, ci vogliono 10 anni; in Europa due. Chi investe nel calcio affronta delle difficoltà e poi, se ha ambizioni, su scala europea ha una competizione estremamente complicata".

 

"Tutto ciò che è razzismo e discriminazione è orribile, non fa parte di noi. E' un problema che purtroppo si vede non solo negli stadi. Negli stadi avvengono casi singoli, purtroppo ripetuti da parte di alcuni personaggi che non dovrebbero mai più entrare negli stadi. Qui ci sono due aspetti: uno comunicazionale, sul quale stiamo lavorando con una campagna di sensibilizzazione, poi ci sono le misure restrittive o sanzionatorie sulle quali stiamo lavorando. Su questo non siamo soli". Così Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio di Serie A, intervenuto a Radio Anch'io lo sport. "Abbiamo creato una commissione fra tutti i club, che si sono riuniti la settimana scorsa e hanno trovato il modo di vietare l'ingresso in tutti gli stadi per chi si macchia di razzismo - aggiunge -. Quando uno compra un biglietto c'è un sistema di gradimento che permette alla società di escludere dal proprio stadio i colpevoli di atti discriminatori o di razzismo. Il problema è che questo soggetto può essere escluso solo da quello stadio, ma non da tutti gli stadi. Noi stiamo lavorando a un protocollo d'intesa, per far si che non possa entrare in tutti gli stadi". "Poi - conclude - c'è anche la tecnologica: mi piacerebbe molto che nel nostro nuovo centro broadcasting di Lissone ci fosse una 'respect room' dove la tecnologia ci aiuta a debellare tutte le discriminazioni. Stiamo verificando con l'osservatorio l'uso delle telecamere di sicurezza, senza violazione della privacy - la cui legge in Italia è molto severa - in modo che queste telecamere di sicurezza possano essere di supporto alle forze dell'ordine, come avviene in Inghilterra, dove viene inflitto il Daspo a vita per chi assume comportamenti discriminatori".

 

"Abbiamo due date per disputare la Supercoppa Italiana: il 22 dicembre e il 5 gennaio 2022". Lo dice Paolo Dal Pino, presidente della Lega di serie A, a Radio Anch'io lo sport, a proposito della data della prossima Supercoppa Italiana fra Inter e Juventus. "Stiamo parlando con i rappresentanti dell'Arabia Saudita, abbiamo un contratto con loro", ha aggiunto Dal Pino riferendosi all'accordo per il cui completamento manca una gara da giocare in Arabia tra questa stagione e la prossima; una situazione che lascia ancora aperta la questione della sede. "Loro non avevano esercitato l'opzione per disputare la partita in quest'anno, sono arrivati in ritardo, ora ci chiedono di disputarla. Dal nostro punto di vista onorare il contratto evidentemente è fondamentale e ogni cosa che ci consenta di valorizzare la nostra competizione è positiva, è un tema di cui si sta occupando il nostro ad, sono certo che. breve avremo un soluzione". 

 

"Ci sono nazioni in cui le partite vengono giocate in giorni e orari diversi, noi avevamo ipotizzato di farlo e poi non lo abbiamo fatto. Questo è il calendario che si vedrà fino a fine stagione. In tutta Europa viene diversificato il campionato per valorizzarlo mediaticamente. Le piccole società sono il cuore del nostro campionato e possono essere il messaggio sportivo più bello. La Figc ci ha lasciato la decisione di organizzare un campionato a 20 o a 18, le nostre società stanno discutendo il numero di squadre: chiaramente chi gioca in Europa vuole meno partite, chi ha paura di retrocedere e non gioca in Europa vuole restare a 20. In questo momento mi sembra che l'ago della bilancia pensa sulla decisione di restare a 20. Le prossime riunioni diranno quale sia la direzione migliore".

 

"Le nostre strutture avevano fatto ogni verifica sulla possibilità di avere sostanzialmente il nostro campionato solo sulla rete, sulla banda larga, le condizioni c'erano e ci sono. Dazn è responsabile di tutto questo: ho ripetuto più d'una volta che, quanto successo, è inaccettabile. Mi sembra che, nelle ultime domeniche, qualcosa di meglio si sia visto. E' un passo estremamente importante, è la prima volta che siamo canale monodistributivo su una tecnologia nuova, mi auguro che questo porti il nostro Paese a ridurre il 'digital devide' e a imporre l'uso della tecnologie e della banda larga in tutte le zone d'Italia possibili". Così Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio di Serie A, a Radio anch'io lo sport, su RadioRai.

 

"E' evidente che, da parte di Fifa e Uefa, ci sia una tendenza alla proliferazioni di eventi per occupare il calendario. L'ultimissima è i Mondiali ogni due anni, ma anche la Champions che ha 100 partite in più o la nuova Conference League. Sono tutti elementi che indicano ambizioni sempre più importanti da parte di questi due organismi: non sta a me giudicare le loro strategie. Il presidente di una Lega Calcio deve proteggere i propri club e il successo del campionato nazionale", sottolinea. "Noi abbiamo le idee abbastanza chiare, che prescindono dal format: la differenza la fanno le date ed è importante riuscire a proteggere il nostro campionato o la qualità delle nostre squadre, che devono essere messe nelle condizioni di competere su scala europea. Per questo hanno bisogno di infrastrutture, è importante che si valorizzi al massimo il valore mediatico della Serie , che vi sia un sistema di controllo attraverso Figc e la stessa Serie A dei costi, dell'efficienza economica, ma anche patrimoniale - che oggi non c'è - che ritengo una delle condizioni di base per avere un futuro sano".

 

Cosa chiediamo di urgente al governo? La rateizzazione dei contributi fiscali. Non è stata data ma spero che si possa arrivare a qualcosa di positivo. Poi c'è quella delle sponsorizzazioni del betting, in tutta Europa si può, qui no. Non ha senso".

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18/10/2024 - 10:15

NAPOLI - "E' difficile comprendere come uno Stato non abbia a cuore un settore che, negli ultimi 13 anni, ha versato in contribuzione oltre 14 miliardi. Noi e la Figc abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero, atti a sostenere le nostre società che hanno subito 1,2 miliardi di perdite per la pandemia, visto che gli stadi sono rimasti chiusi oltre un anno. Io spero che a breve si possa rimediare a quella che chiamiamo una dimenticanza, perché altrimenti sono sarebbe accettabile". Così Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio di Serie A, a Radio Anch'io lo sport, in onda su RadioRai. "Altri settori hanno ricevuto dei ristori, noi no - aggiunge -: abbiamo chiesto nel decreto fiscale la possibilità dilazionare la scadenze di sei o nove mesi dei contributi 2021 e non l'abbiamo ottenuta; sono certo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto fiscale, comprenderà le nostre ragioni. La riduzione dei costi passa attraverso il 'financial fair-play' a livello europeo, perché la Serie A ha squadre che competono su scala continentale. Purtroppo oggi, quando parliamo di tantissimo elementi delle nostre domeniche - dal calendario i procuratori, all'affluenza negli stadi - dobbiamo confrontarci con la realtà europea. Ci sono moltissime altre cose che impediscono alle nostre società di svilupparsi: una su tutte? Le infrastrutture, fondamentali per i club. In Italia, per costruire uno stadio, ci vogliono 10 anni; in Europa due. Chi investe nel calcio affronta delle difficoltà e poi, se ha ambizioni, su scala europea ha una competizione estremamente complicata".

 

"Tutto ciò che è razzismo e discriminazione è orribile, non fa parte di noi. E' un problema che purtroppo si vede non solo negli stadi. Negli stadi avvengono casi singoli, purtroppo ripetuti da parte di alcuni personaggi che non dovrebbero mai più entrare negli stadi. Qui ci sono due aspetti: uno comunicazionale, sul quale stiamo lavorando con una campagna di sensibilizzazione, poi ci sono le misure restrittive o sanzionatorie sulle quali stiamo lavorando. Su questo non siamo soli". Così Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio di Serie A, intervenuto a Radio Anch'io lo sport. "Abbiamo creato una commissione fra tutti i club, che si sono riuniti la settimana scorsa e hanno trovato il modo di vietare l'ingresso in tutti gli stadi per chi si macchia di razzismo - aggiunge -. Quando uno compra un biglietto c'è un sistema di gradimento che permette alla società di escludere dal proprio stadio i colpevoli di atti discriminatori o di razzismo. Il problema è che questo soggetto può essere escluso solo da quello stadio, ma non da tutti gli stadi. Noi stiamo lavorando a un protocollo d'intesa, per far si che non possa entrare in tutti gli stadi". "Poi - conclude - c'è anche la tecnologica: mi piacerebbe molto che nel nostro nuovo centro broadcasting di Lissone ci fosse una 'respect room' dove la tecnologia ci aiuta a debellare tutte le discriminazioni. Stiamo verificando con l'osservatorio l'uso delle telecamere di sicurezza, senza violazione della privacy - la cui legge in Italia è molto severa - in modo che queste telecamere di sicurezza possano essere di supporto alle forze dell'ordine, come avviene in Inghilterra, dove viene inflitto il Daspo a vita per chi assume comportamenti discriminatori".

 

"Abbiamo due date per disputare la Supercoppa Italiana: il 22 dicembre e il 5 gennaio 2022". Lo dice Paolo Dal Pino, presidente della Lega di serie A, a Radio Anch'io lo sport, a proposito della data della prossima Supercoppa Italiana fra Inter e Juventus. "Stiamo parlando con i rappresentanti dell'Arabia Saudita, abbiamo un contratto con loro", ha aggiunto Dal Pino riferendosi all'accordo per il cui completamento manca una gara da giocare in Arabia tra questa stagione e la prossima; una situazione che lascia ancora aperta la questione della sede. "Loro non avevano esercitato l'opzione per disputare la partita in quest'anno, sono arrivati in ritardo, ora ci chiedono di disputarla. Dal nostro punto di vista onorare il contratto evidentemente è fondamentale e ogni cosa che ci consenta di valorizzare la nostra competizione è positiva, è un tema di cui si sta occupando il nostro ad, sono certo che. breve avremo un soluzione". 

 

"Ci sono nazioni in cui le partite vengono giocate in giorni e orari diversi, noi avevamo ipotizzato di farlo e poi non lo abbiamo fatto. Questo è il calendario che si vedrà fino a fine stagione. In tutta Europa viene diversificato il campionato per valorizzarlo mediaticamente. Le piccole società sono il cuore del nostro campionato e possono essere il messaggio sportivo più bello. La Figc ci ha lasciato la decisione di organizzare un campionato a 20 o a 18, le nostre società stanno discutendo il numero di squadre: chiaramente chi gioca in Europa vuole meno partite, chi ha paura di retrocedere e non gioca in Europa vuole restare a 20. In questo momento mi sembra che l'ago della bilancia pensa sulla decisione di restare a 20. Le prossime riunioni diranno quale sia la direzione migliore".

 

"Le nostre strutture avevano fatto ogni verifica sulla possibilità di avere sostanzialmente il nostro campionato solo sulla rete, sulla banda larga, le condizioni c'erano e ci sono. Dazn è responsabile di tutto questo: ho ripetuto più d'una volta che, quanto successo, è inaccettabile. Mi sembra che, nelle ultime domeniche, qualcosa di meglio si sia visto. E' un passo estremamente importante, è la prima volta che siamo canale monodistributivo su una tecnologia nuova, mi auguro che questo porti il nostro Paese a ridurre il 'digital devide' e a imporre l'uso della tecnologie e della banda larga in tutte le zone d'Italia possibili". Così Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio di Serie A, a Radio anch'io lo sport, su RadioRai.

 

"E' evidente che, da parte di Fifa e Uefa, ci sia una tendenza alla proliferazioni di eventi per occupare il calendario. L'ultimissima è i Mondiali ogni due anni, ma anche la Champions che ha 100 partite in più o la nuova Conference League. Sono tutti elementi che indicano ambizioni sempre più importanti da parte di questi due organismi: non sta a me giudicare le loro strategie. Il presidente di una Lega Calcio deve proteggere i propri club e il successo del campionato nazionale", sottolinea. "Noi abbiamo le idee abbastanza chiare, che prescindono dal format: la differenza la fanno le date ed è importante riuscire a proteggere il nostro campionato o la qualità delle nostre squadre, che devono essere messe nelle condizioni di competere su scala europea. Per questo hanno bisogno di infrastrutture, è importante che si valorizzi al massimo il valore mediatico della Serie , che vi sia un sistema di controllo attraverso Figc e la stessa Serie A dei costi, dell'efficienza economica, ma anche patrimoniale - che oggi non c'è - che ritengo una delle condizioni di base per avere un futuro sano".

 

Cosa chiediamo di urgente al governo? La rateizzazione dei contributi fiscali. Non è stata data ma spero che si possa arrivare a qualcosa di positivo. Poi c'è quella delle sponsorizzazioni del betting, in tutta Europa si può, qui no. Non ha senso".