A margine del Festival dello Sport a Parma, dove questa sera saranno svelati i calendari del campionato di Serie A, il presidente della Lega A, Ezio Simonelli, ha così parlato ai media presenti: “Il fatto che siano cambiate quasi tutte le panchine delle big è stato un effetto domino non immaginabile fino a qualche settimana fa, anche appassionante da seguire, che contribuirà ad accendere l’interesse sulla prossima stagione”.
In tre giorni riuscite a raggruppare tutti: “L’idea è proprio questa: fare un summit dove tutte le varie componenti si ritrovano e gettano le basi per il movimento calcistico nazionale”.
Un bilancio di quest’anno del campionato italiano? “Altamente positivo, perché il campionato è stato competitivo fino alla fine su tutti i fronti, quindi Scudetto, retrocessione e corsa all’Europa: gli ascolti sono stati altissimi e ne siete testimoni”.
La riduzione del numero di club è possibile? “Cento squadre professionistiche sono tante, da una parte c’è la consapevolezza che il numero è elevato e dall’altra la bellezza di rappresentare l’Italia. Il vero tema non è il numero: in Serie A siamo venti squadre da vent’anni, il calendario è intasato per via del calendario internazionale. Quando ero bambino la Champions League era la Coppa dei Campioni, partecipava una squadra”.
La riduzione dei club in A sarebbe una sconfitta? “Ci sono varie ipotesi. Una riduzione consentirebbe una maggiore sostenibilità, ma sarebbe un po’ una sconfitta perché il sistema non è riuscito a reggere. Non c’è una soluzione, va trovato il modo migliore per il sistema”.
di Napoli Magazine
06/06/2025 - 14:00
A margine del Festival dello Sport a Parma, dove questa sera saranno svelati i calendari del campionato di Serie A, il presidente della Lega A, Ezio Simonelli, ha così parlato ai media presenti: “Il fatto che siano cambiate quasi tutte le panchine delle big è stato un effetto domino non immaginabile fino a qualche settimana fa, anche appassionante da seguire, che contribuirà ad accendere l’interesse sulla prossima stagione”.
In tre giorni riuscite a raggruppare tutti: “L’idea è proprio questa: fare un summit dove tutte le varie componenti si ritrovano e gettano le basi per il movimento calcistico nazionale”.
Un bilancio di quest’anno del campionato italiano? “Altamente positivo, perché il campionato è stato competitivo fino alla fine su tutti i fronti, quindi Scudetto, retrocessione e corsa all’Europa: gli ascolti sono stati altissimi e ne siete testimoni”.
La riduzione del numero di club è possibile? “Cento squadre professionistiche sono tante, da una parte c’è la consapevolezza che il numero è elevato e dall’altra la bellezza di rappresentare l’Italia. Il vero tema non è il numero: in Serie A siamo venti squadre da vent’anni, il calendario è intasato per via del calendario internazionale. Quando ero bambino la Champions League era la Coppa dei Campioni, partecipava una squadra”.
La riduzione dei club in A sarebbe una sconfitta? “Ci sono varie ipotesi. Una riduzione consentirebbe una maggiore sostenibilità, ma sarebbe un po’ una sconfitta perché il sistema non è riuscito a reggere. Non c’è una soluzione, va trovato il modo migliore per il sistema”.