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MALTA - Il c.t. De Leo: "Gara difficile per il Napoli a Torino, ma gli azzurri hanno le idee chiare"
17.10.2025 11:29 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Emilio De Leo, commissario tecnico di Malta.

Mister, da commissario tecnico di Malta starà sicuramente seguendo anche le altre Nazionali, quindi partirei dall’Italia di Gattuso. Secondo Lei, cosa ha dato Rino a questo gruppo squadra? 

“Secondo me ha dato soprattutto grande coesione. Questo va riconosciuto: sembra un gruppo molto determinato, con idee chiare. Senza alcun tipo di confronto con la gestione precedente, credo che oggi tutti si sentano coinvolti e motivati nel voler raggiungere gli obiettivi. Gattuso sta portando nel gruppo i propri valori e penso che questo, al momento, sia il suo successo più grande".

Stanno arrivando risultati positivi, ma l’Italia non sembra ancora affascinare. Cosa manca? 

“Non vorrei entrare troppo nell’aspetto tecnico, perché è una discussione sempre complessa. Penso però che oggi manchino soprattutto alcuni valori: il senso di appartenenza, l’orgoglio, la fame di raggiungere i propri sogni. Gattuso sta cercando di ricostruire proprio questo spirito. Solo in un secondo momento potranno emergere anche aspetti tattici e di intensità di gioco più coinvolgenti per i tifosi. Ma oggi, la priorità era gettare delle basi solide, e Rino lo sta facendo molto bene. Io sono fiducioso".

Come sicuramente lo sono anche i tifosi maltesi per questo nuovo percorso di crescita guidato da lei ed altri amici come Mirko Valdifiori. Vi siete dati delle tempistiche per raggiungere un traguardo importante, come una qualificazione a una competizione internazionale? 

“È chiaro che dobbiamo fare i conti con la realtà del nostro contesto, sia per bacino che per numero di praticanti. Però si sta lavorando bene. Quest’anno, l’Hamrun si è qualificato ai preliminari di Champions e ora è in corsa in Conference League: è un segnale importante. Con la Nazionale maggiore stiamo valorizzando tanti giovani, giocando con un calcio offensivo e un baricentro alto. Vogliamo far capire che Malta non deve più essere vista come una vittima sacrificale, ma come una squadra con una propria identità. Ho un accordo fino al 2028 e ci siamo dati questo margine temporale. Stiamo lavorando bene e arrivano i primi risultati: abbiamo ottenuto i nostri primi due punti nelle qualificazioni e abbiamo sfiorato una vittoria storica, sfumata per un rigore discutibile nel recupero. Al di là dei risultati, stiamo costruendo mentalità, autostima e fiducia: ed era proprio di questo che c’era bisogno".

Passiamo ai temi di campionato. La Roma è in testa alla classifica, ma forse l’Inter rappresenta il primo vero banco di prova per la squadra di Gasperini. Che tipo di gara si aspetta? 

“Credo proprio di sì, sarà un test importante per entrambe le squadre. Penso che la Roma farà la propria partita, perché Gasperini è un allenatore che è riuscito subito a imporsi. Mi aspetto che la Roma cerchi di aumentare i ritmi, di recuperare seconde palle e di mostrare l’intensità che da sempre contraddistingue il lavoro del mister. Dall’altra parte, l’Inter di Chivu è una squadra con ottime idee di gioco: moderna, imprevedibile, con un calcio evoluto. Sarà interessante capire chi delle due riuscirà a imporre la propria identità".

Per quanto riguarda la partita del Napoli contro il Torino, che gara si aspetta? E il fattore “ex” può essere determinante? 

“Mi aspetto la solita partita del Torino: intensa, combattuta, con tante situazioni ‘sporche’. Il pubblico granata spinge sempre molto, e la squadra di Baroni lavora con grande aggressività. Sarà una gara difficile per il Napoli, ma credo che i partenopei stiano vivendo un momento di grande autostima. Se riusciranno a prendere subito in mano l’inerzia della partita, avranno buone possibilità di portare a casa il risultato".

Lei conosce molto bene la piazza granata. Anche quest’anno i tifosi protestano contro il presidente Cairo: questa situazione può trasformarsi in uno stimolo e rendere la gara una trappola per il Napoli? 

“Credo che tutte le gare in Italia siano potenzialmente delle trappole. Ci sono allenatori preparati, piazze esigenti, e la pressione è sempre alta. Detto questo, il Napoli mi sembra una squadra con idee chiare. Le squadre forti sono quelle che restano concentrate sui propri principi di gioco e non si fanno destabilizzare dal contorno. Il Napoli di Conte, da questo punto di vista, è un esempio: determinato, concreto e focalizzato sugli obiettivi".

Beukema sta rispondendo bene alle richieste di Conte? Come si sta adattando alla piazza Napoli? 

“Credo benissimo. Le qualità le aveva già dimostrate nelle scorse stagioni al Bologna, ma a Napoli non bastano solo le doti tecniche: serve anche sapersi adattare alle pressioni e alle aspettative di una piazza così esigente. Sta facendo molto bene, anche perché lavora con un tecnico che ha sempre un’identità chiara e definita. Conte è un allenatore che fa crescere i suoi giocatori e li porta a raggiungere gli obiettivi. Per questo dico che per Beukema è stata la scelta giusta: un matrimonio perfetto, la migliore decisione possibile per la sua carriera".

Vede un Milan già pronto per competere per lo scudetto? 

“Credo di sì. Allegri è un allenatore abituato a competere ad alti livelli, e questa è una qualità importante. Sa anche gestire le aspettative, e questa capacità è fondamentale in una piazza come Milano. Ovviamente serve un po’ di tempo per adattarsi a un modello di gioco diverso, ma sono sicuro che il Milan resterà lì fino alla fine. Se qualcuno davanti dovesse sbagliare, il Milan ha le risorse tecniche e la scaltrezza del proprio allenatore per approfittarne. Io, personalmente, mi guarderei bene dal sottovalutarlo".

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MALTA - Il c.t. De Leo: "Gara difficile per il Napoli a Torino, ma gli azzurri hanno le idee chiare"

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17/10/2025 - 11:29

A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Emilio De Leo, commissario tecnico di Malta.

Mister, da commissario tecnico di Malta starà sicuramente seguendo anche le altre Nazionali, quindi partirei dall’Italia di Gattuso. Secondo Lei, cosa ha dato Rino a questo gruppo squadra? 

“Secondo me ha dato soprattutto grande coesione. Questo va riconosciuto: sembra un gruppo molto determinato, con idee chiare. Senza alcun tipo di confronto con la gestione precedente, credo che oggi tutti si sentano coinvolti e motivati nel voler raggiungere gli obiettivi. Gattuso sta portando nel gruppo i propri valori e penso che questo, al momento, sia il suo successo più grande".

Stanno arrivando risultati positivi, ma l’Italia non sembra ancora affascinare. Cosa manca? 

“Non vorrei entrare troppo nell’aspetto tecnico, perché è una discussione sempre complessa. Penso però che oggi manchino soprattutto alcuni valori: il senso di appartenenza, l’orgoglio, la fame di raggiungere i propri sogni. Gattuso sta cercando di ricostruire proprio questo spirito. Solo in un secondo momento potranno emergere anche aspetti tattici e di intensità di gioco più coinvolgenti per i tifosi. Ma oggi, la priorità era gettare delle basi solide, e Rino lo sta facendo molto bene. Io sono fiducioso".

Come sicuramente lo sono anche i tifosi maltesi per questo nuovo percorso di crescita guidato da lei ed altri amici come Mirko Valdifiori. Vi siete dati delle tempistiche per raggiungere un traguardo importante, come una qualificazione a una competizione internazionale? 

“È chiaro che dobbiamo fare i conti con la realtà del nostro contesto, sia per bacino che per numero di praticanti. Però si sta lavorando bene. Quest’anno, l’Hamrun si è qualificato ai preliminari di Champions e ora è in corsa in Conference League: è un segnale importante. Con la Nazionale maggiore stiamo valorizzando tanti giovani, giocando con un calcio offensivo e un baricentro alto. Vogliamo far capire che Malta non deve più essere vista come una vittima sacrificale, ma come una squadra con una propria identità. Ho un accordo fino al 2028 e ci siamo dati questo margine temporale. Stiamo lavorando bene e arrivano i primi risultati: abbiamo ottenuto i nostri primi due punti nelle qualificazioni e abbiamo sfiorato una vittoria storica, sfumata per un rigore discutibile nel recupero. Al di là dei risultati, stiamo costruendo mentalità, autostima e fiducia: ed era proprio di questo che c’era bisogno".

Passiamo ai temi di campionato. La Roma è in testa alla classifica, ma forse l’Inter rappresenta il primo vero banco di prova per la squadra di Gasperini. Che tipo di gara si aspetta? 

“Credo proprio di sì, sarà un test importante per entrambe le squadre. Penso che la Roma farà la propria partita, perché Gasperini è un allenatore che è riuscito subito a imporsi. Mi aspetto che la Roma cerchi di aumentare i ritmi, di recuperare seconde palle e di mostrare l’intensità che da sempre contraddistingue il lavoro del mister. Dall’altra parte, l’Inter di Chivu è una squadra con ottime idee di gioco: moderna, imprevedibile, con un calcio evoluto. Sarà interessante capire chi delle due riuscirà a imporre la propria identità".

Per quanto riguarda la partita del Napoli contro il Torino, che gara si aspetta? E il fattore “ex” può essere determinante? 

“Mi aspetto la solita partita del Torino: intensa, combattuta, con tante situazioni ‘sporche’. Il pubblico granata spinge sempre molto, e la squadra di Baroni lavora con grande aggressività. Sarà una gara difficile per il Napoli, ma credo che i partenopei stiano vivendo un momento di grande autostima. Se riusciranno a prendere subito in mano l’inerzia della partita, avranno buone possibilità di portare a casa il risultato".

Lei conosce molto bene la piazza granata. Anche quest’anno i tifosi protestano contro il presidente Cairo: questa situazione può trasformarsi in uno stimolo e rendere la gara una trappola per il Napoli? 

“Credo che tutte le gare in Italia siano potenzialmente delle trappole. Ci sono allenatori preparati, piazze esigenti, e la pressione è sempre alta. Detto questo, il Napoli mi sembra una squadra con idee chiare. Le squadre forti sono quelle che restano concentrate sui propri principi di gioco e non si fanno destabilizzare dal contorno. Il Napoli di Conte, da questo punto di vista, è un esempio: determinato, concreto e focalizzato sugli obiettivi".

Beukema sta rispondendo bene alle richieste di Conte? Come si sta adattando alla piazza Napoli? 

“Credo benissimo. Le qualità le aveva già dimostrate nelle scorse stagioni al Bologna, ma a Napoli non bastano solo le doti tecniche: serve anche sapersi adattare alle pressioni e alle aspettative di una piazza così esigente. Sta facendo molto bene, anche perché lavora con un tecnico che ha sempre un’identità chiara e definita. Conte è un allenatore che fa crescere i suoi giocatori e li porta a raggiungere gli obiettivi. Per questo dico che per Beukema è stata la scelta giusta: un matrimonio perfetto, la migliore decisione possibile per la sua carriera".

Vede un Milan già pronto per competere per lo scudetto? 

“Credo di sì. Allegri è un allenatore abituato a competere ad alti livelli, e questa è una qualità importante. Sa anche gestire le aspettative, e questa capacità è fondamentale in una piazza come Milano. Ovviamente serve un po’ di tempo per adattarsi a un modello di gioco diverso, ma sono sicuro che il Milan resterà lì fino alla fine. Se qualcuno davanti dovesse sbagliare, il Milan ha le risorse tecniche e la scaltrezza del proprio allenatore per approfittarne. Io, personalmente, mi guarderei bene dal sottovalutarlo".