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MARADONA - Perinetti: "Lavorare nel Napoli di Diego è stato un privilegio per me, di lui ho apprezzato la sensibilità dell'uomo"
27.11.2020 14:30 di Napoli Magazine

Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Brescia, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Ho avuto la fortuna di essere nel Napoli doveva giocava Maradona. Un privilegio per me. Raccontarlo calcisticamente non ha senso. Il campo parla per lui. Quello che ho apprezzato di lui è la sensibilità dell'uomo, nel rapporto che aveva con gli amici, nel rispetto che aveva per i compagni e per gli avversari. Incuteva timore agli avversari ma tutti lo rispettavano. Ricordo quando si allenava, voleva che la sua squadra in partitella non perdesse mai. Nessuno ha avuto lo stress e la pressione che ha avuto lui nel sostenere il suo ruolo. Quanto varrebbe oggi Maradona? Non può esistere. Non c’è considerazione economica. Anche quando si fanno paragoni, dico sempre che Diego è stato il più grande del suo tempo, come Pelé è stato il più grande del suo tempo. Non ha senso paragonare il massimo. Sono paragoni che non si possono fare. Cruijff non è stato il numero uno al mondo perché davanti a lui c'era Maradona. Sivori non è stato il numero uno al mondo perché davanti a lui c'era Pelé”.

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MARADONA - Perinetti: "Lavorare nel Napoli di Diego è stato un privilegio per me, di lui ho apprezzato la sensibilità dell'uomo"

di Napoli Magazine

27/11/2024 - 14:30

Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Brescia, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Ho avuto la fortuna di essere nel Napoli doveva giocava Maradona. Un privilegio per me. Raccontarlo calcisticamente non ha senso. Il campo parla per lui. Quello che ho apprezzato di lui è la sensibilità dell'uomo, nel rapporto che aveva con gli amici, nel rispetto che aveva per i compagni e per gli avversari. Incuteva timore agli avversari ma tutti lo rispettavano. Ricordo quando si allenava, voleva che la sua squadra in partitella non perdesse mai. Nessuno ha avuto lo stress e la pressione che ha avuto lui nel sostenere il suo ruolo. Quanto varrebbe oggi Maradona? Non può esistere. Non c’è considerazione economica. Anche quando si fanno paragoni, dico sempre che Diego è stato il più grande del suo tempo, come Pelé è stato il più grande del suo tempo. Non ha senso paragonare il massimo. Sono paragoni che non si possono fare. Cruijff non è stato il numero uno al mondo perché davanti a lui c'era Maradona. Sivori non è stato il numero uno al mondo perché davanti a lui c'era Pelé”.