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MODULO - Ancelotti prepara il ritorno al 4-3-3
16.11.2019 11:16 di Napoli Magazine Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

«Gon sono qui per cancellare Sarri. La filosofia e lo stile rimarranno uguali». Così parlò il primissimo Carlo Ancelotti napoletano, l’11 luglio 2018, alla prima conferenza della sua nuova avventura. L’allenatore di Reggiolo, ben consapevole dell’impresa di Sarri in azzurro, era convinto di poter apportare i suoi dettami tattici in una squadra già molto colta da questo punto di vista, in virtù della maniacalità del tecnico precedente e dello studio approfondito che chiedeva ad ogni giocatore della sua rosa, senza però mischiare troppo le carte. Così, sebbene il suo credo tattico sia sempre stato indirizzato sul 4-4-2 (con diverse varianti a seconda del caso), l’idea era quella di non modificare troppo l’assetto sarriano. Ma presto tutto cambiò.

 

RITORNO AL PASSATO. In quella conferenza in Trentino l’entusiasmo era al massimo e non sarebbe potuto essere altrimenti. E quella volontà di non cambiare radicalmente la squadra nel giro di pochi mesi si dimostrò concreta, tant’è che per le prime quattro partite della stagione gli azzurri furono schierati ancora con il 4-3-3 di Sarri, collezionando nove punti su dodici. Dopo la debacle con la Sampdoria, però, Carletto sentì la necessità di prendere appieno le redini del gioco e apportò le prime modifiche. Si passò quindi al 4-4-2 e la trasformazione, benché graduale, fu assorbita rapidamente dalla squadra. Ne vennero fuori subito risultati positivi e, alla fine, una stagione convincente. Da qualche tempo, però, il muro è crollato, allora al mister di Reggiolo sta bazzicando per la testa un pensiero retro: tornare lì dove si era partiti, al fine di mettere a proprio agio tutti gli elementi in organico. Già contro il Milan, dunque, potrebbe esserci la svolta tattica che tanti in queste ultime settimane hanno chiesto a più riprese a Don Carlo.

 

PERCHé 4-3-3. Ancor prima del caos post-Salisburgo e l’ammutinamento della squadra, il Napoli aveva palesato qualche problema tattico. Nel 4-4-2, ad esempio, non pare trovarsi perfettamente Insigne, che giocando a sinistra ha troppo campo da percorrere per le sue caratteristiche mentre agendo nei due d’attacco spesso ha mostrato poca dimestichezza coi movimenti da punta. Stesso discorso per Fabian, che nei due di centrocampo è condizionato troppo dalle mansioni difensive e perde brillantezza in zona gol. Lozano, poi, ha sempre fatto l’ala da 4-3-3 e pure lui beneficerebbe di questo cambio di modulo. Senza contare Zielinski e tutti i senatori, il cui rendimento è calato con il nuovo assetto. Da qui l’idea. Non appena rientreranno dalle nazionali, si lavorerà anche sulle nuove linee: Zielinski-Allan-Fabian in mediana, Callejon/Lozano, Milik e Insigne davanti. E’ con un ritorno al passato che Ancelotti vuole riportare il Napoli ai fasti delle annate passate.

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MODULO - Ancelotti prepara il ritorno al 4-3-3

di Napoli Magazine

16/11/2024 - 11:16

«Gon sono qui per cancellare Sarri. La filosofia e lo stile rimarranno uguali». Così parlò il primissimo Carlo Ancelotti napoletano, l’11 luglio 2018, alla prima conferenza della sua nuova avventura. L’allenatore di Reggiolo, ben consapevole dell’impresa di Sarri in azzurro, era convinto di poter apportare i suoi dettami tattici in una squadra già molto colta da questo punto di vista, in virtù della maniacalità del tecnico precedente e dello studio approfondito che chiedeva ad ogni giocatore della sua rosa, senza però mischiare troppo le carte. Così, sebbene il suo credo tattico sia sempre stato indirizzato sul 4-4-2 (con diverse varianti a seconda del caso), l’idea era quella di non modificare troppo l’assetto sarriano. Ma presto tutto cambiò.

 

RITORNO AL PASSATO. In quella conferenza in Trentino l’entusiasmo era al massimo e non sarebbe potuto essere altrimenti. E quella volontà di non cambiare radicalmente la squadra nel giro di pochi mesi si dimostrò concreta, tant’è che per le prime quattro partite della stagione gli azzurri furono schierati ancora con il 4-3-3 di Sarri, collezionando nove punti su dodici. Dopo la debacle con la Sampdoria, però, Carletto sentì la necessità di prendere appieno le redini del gioco e apportò le prime modifiche. Si passò quindi al 4-4-2 e la trasformazione, benché graduale, fu assorbita rapidamente dalla squadra. Ne vennero fuori subito risultati positivi e, alla fine, una stagione convincente. Da qualche tempo, però, il muro è crollato, allora al mister di Reggiolo sta bazzicando per la testa un pensiero retro: tornare lì dove si era partiti, al fine di mettere a proprio agio tutti gli elementi in organico. Già contro il Milan, dunque, potrebbe esserci la svolta tattica che tanti in queste ultime settimane hanno chiesto a più riprese a Don Carlo.

 

PERCHé 4-3-3. Ancor prima del caos post-Salisburgo e l’ammutinamento della squadra, il Napoli aveva palesato qualche problema tattico. Nel 4-4-2, ad esempio, non pare trovarsi perfettamente Insigne, che giocando a sinistra ha troppo campo da percorrere per le sue caratteristiche mentre agendo nei due d’attacco spesso ha mostrato poca dimestichezza coi movimenti da punta. Stesso discorso per Fabian, che nei due di centrocampo è condizionato troppo dalle mansioni difensive e perde brillantezza in zona gol. Lozano, poi, ha sempre fatto l’ala da 4-3-3 e pure lui beneficerebbe di questo cambio di modulo. Senza contare Zielinski e tutti i senatori, il cui rendimento è calato con il nuovo assetto. Da qui l’idea. Non appena rientreranno dalle nazionali, si lavorerà anche sulle nuove linee: Zielinski-Allan-Fabian in mediana, Callejon/Lozano, Milik e Insigne davanti. E’ con un ritorno al passato che Ancelotti vuole riportare il Napoli ai fasti delle annate passate.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma