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NAPOLI - Dopo il Bologna ecco la Lazio, da un Inzaghi all'altro ma Ancelotti non fa sconti
20.01.2019 12:02 di Napoli Magazine Fonte: Fabio Tarantino per il Roma

Da un fratello all’altro, da una squadra all’altra, da un destino all’altro. Da Filippo a Simone. Dopo il Bologna, ecco la Lazio. In panchina cambia solo il nome. Ancelotti ritrova Inzaghi, ma non il “suo”. Affronterà il fratello piccolo, che s’è fatto strada da calciatore all’ombra di Pippo e ora, da allenatore, sta raccogliendo soddisfazioni che merita. Sarà una sfida speciale, due allenatori diversi a confronto che si ritrovano dopo il match d'andata. All’Olimpico vinse Carlo col punteggio di 2-1. Stasera si (ri)parte da zero: «Possiamo far bene », le parole di Simone, tecnico coraggioso, propositivo, che fa giocar bene la Lazio a prescindere dai singoli. Una carriera da bomber di provincia, poi l’exploit in panchina. Ci aveva pensato anche De Laurentiis, il suo nome era stato accostato a quello del Napoli prima dell’arrivo di Ancelotti. Una semplice idea, nulla più. Il suo presente è alla Lazio. Il futuro è dalla sua parte. Quarantadue anni e già tanta esperienza in Serie A e in campo internazionale. Ma col Napoli, precedenti alla mano, sempre tante difficoltà. Come lo scorso anno, quando il suo collega di riferimento era Sarri. Otto gol subiti in due sfide. Quattro per partita.

 

ANCELOTTI VS INZAGHI. Per trofei vinti, non c’è confronto. Ma Inzaghi, che lo scorso anno ha vinto la Supercoppa Italiana contro la Juventus, ha tutto il tempo per recuperare. Ancelotti è uno dei suoi riferimenti. Un allenatore che stima e che ha studiato a lungo per arrivare preparato alla sfida di ritorno del San Paolo. I moduli sono differenti. Ancelotti punta al 4-4-2, Inzaghi al 3-5-2 che spesso diventa un 3-4-1-2 a seconda degli interpreti. I riferimenti di Simone sono Acerbi, Milinkovic, Immobile. La spina dorsale di una squadra, la Lazio, che stasera proverà a farsi valere sfruttando le assenze del Napoli. Inzaghi jr alza spesso la voce, Ancelotti è molto più pacato. Due signori della panchina che sanno unire pragmatismo a bel gioco. Non c'è differenza. Per entrambi, il modulo è relativo agli interpreti. E non viceversa. Un calciatore, per dirla alla Ancelotti, deve sentirsi “comodo” in un determinato sistema. A suo agio. Sarà una sfida speciale, ne farà parte (indirettamente) anche Filippo. Che col suo Bologna al San Paolo riuscì a resistere fino alla prodezza di Mertens. Stasera Simone proverà a riscattare anche la sua delusione. Impresa ardua: non è mai semplice affrontare Ancelotti. Meglio essere dalla sua parte. Per maggiori dettagli, chiedere ad Inzaghi. Superpippo. La coppia Champions. Ringrazia (anche) il Milan.

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NAPOLI - Dopo il Bologna ecco la Lazio, da un Inzaghi all'altro ma Ancelotti non fa sconti

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20/01/2024 - 12:02

Da un fratello all’altro, da una squadra all’altra, da un destino all’altro. Da Filippo a Simone. Dopo il Bologna, ecco la Lazio. In panchina cambia solo il nome. Ancelotti ritrova Inzaghi, ma non il “suo”. Affronterà il fratello piccolo, che s’è fatto strada da calciatore all’ombra di Pippo e ora, da allenatore, sta raccogliendo soddisfazioni che merita. Sarà una sfida speciale, due allenatori diversi a confronto che si ritrovano dopo il match d'andata. All’Olimpico vinse Carlo col punteggio di 2-1. Stasera si (ri)parte da zero: «Possiamo far bene », le parole di Simone, tecnico coraggioso, propositivo, che fa giocar bene la Lazio a prescindere dai singoli. Una carriera da bomber di provincia, poi l’exploit in panchina. Ci aveva pensato anche De Laurentiis, il suo nome era stato accostato a quello del Napoli prima dell’arrivo di Ancelotti. Una semplice idea, nulla più. Il suo presente è alla Lazio. Il futuro è dalla sua parte. Quarantadue anni e già tanta esperienza in Serie A e in campo internazionale. Ma col Napoli, precedenti alla mano, sempre tante difficoltà. Come lo scorso anno, quando il suo collega di riferimento era Sarri. Otto gol subiti in due sfide. Quattro per partita.

 

ANCELOTTI VS INZAGHI. Per trofei vinti, non c’è confronto. Ma Inzaghi, che lo scorso anno ha vinto la Supercoppa Italiana contro la Juventus, ha tutto il tempo per recuperare. Ancelotti è uno dei suoi riferimenti. Un allenatore che stima e che ha studiato a lungo per arrivare preparato alla sfida di ritorno del San Paolo. I moduli sono differenti. Ancelotti punta al 4-4-2, Inzaghi al 3-5-2 che spesso diventa un 3-4-1-2 a seconda degli interpreti. I riferimenti di Simone sono Acerbi, Milinkovic, Immobile. La spina dorsale di una squadra, la Lazio, che stasera proverà a farsi valere sfruttando le assenze del Napoli. Inzaghi jr alza spesso la voce, Ancelotti è molto più pacato. Due signori della panchina che sanno unire pragmatismo a bel gioco. Non c'è differenza. Per entrambi, il modulo è relativo agli interpreti. E non viceversa. Un calciatore, per dirla alla Ancelotti, deve sentirsi “comodo” in un determinato sistema. A suo agio. Sarà una sfida speciale, ne farà parte (indirettamente) anche Filippo. Che col suo Bologna al San Paolo riuscì a resistere fino alla prodezza di Mertens. Stasera Simone proverà a riscattare anche la sua delusione. Impresa ardua: non è mai semplice affrontare Ancelotti. Meglio essere dalla sua parte. Per maggiori dettagli, chiedere ad Inzaghi. Superpippo. La coppia Champions. Ringrazia (anche) il Milan.

Fonte: Fabio Tarantino per il Roma