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NAZIONALE - CdS: l'Italia di Mancini, tra oriundi e Serie B è piccolo il mondo azzurro
26.01.2022 11:33 di Napoli Magazine

"Italia, tra oriundi e Serie B è piccolo il mondo azzurro", scrive il Corriere dello Sport a proposito dello stage della Nazionale di Mancini. "Niente “debutto” per Scalvini, indisponibile: al suo posto un altro deb, Caleb Okoli, attualmente in B, terzo gioiello U21 della Cremonese, oltre a Carnesecchi e Fagioli. In più il ct ha richiamato Gian Marco Ferrari (Sassuolo), da tempo nel suo giro. [...] Forse meritano altrettanta attenzione però le scelte orientate “politicamente” da Mancini. Ci riferiamo all’ulteriore allargamento del gruppo di oriundi a sua disposizione (5, come solo 60 anni fa), con l’arrivo tutt’altro che sperimentale di Joao Pedro e Luiz Felipe, destinati a portare a 50 il numero di “nuovi italiani” tra i quasi 800 nazionali utilizzati fin qui in oltre 110 anni di storia. A questo si aggiunge la scelta di pescare giovani talenti in serie B, come gli era già capitato con Tonali, ancora predestinato a Brescia. Oriundi e giovani cadetti sono le due facce della stessa medaglia che Mancini deve maneggiare. Una Serie A che gli offre ormai meno del 40% degli azzurrabili deve dunque essere sfruttata anche puntando, dove lecito, su calciatori nati lontano da Roma. E se i giovani di prospettiva si trovano in serie B diventa un obbligo andare a pescare in quel campionato che vanta il 37% di U23 e in cui gli italiani, anche grazie a precise normative, sono il 72% del totale (con gli stranieri passati da 221 a 184 in questa stagione, prima della sosta natalizia)", si legge sul quotidiano che sottolinea come da un recente studio del Cies (Centro internazionale Studi sullo Sport), emerge che la Serie A "risulta prima per minuti giocati da “espatriati” (64%) e ultima per minutaggio coperto da giocatori provenienti dal vivaio (7,4%)".

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NAZIONALE - CdS: l'Italia di Mancini, tra oriundi e Serie B è piccolo il mondo azzurro

di Napoli Magazine

26/01/2024 - 11:33

"Italia, tra oriundi e Serie B è piccolo il mondo azzurro", scrive il Corriere dello Sport a proposito dello stage della Nazionale di Mancini. "Niente “debutto” per Scalvini, indisponibile: al suo posto un altro deb, Caleb Okoli, attualmente in B, terzo gioiello U21 della Cremonese, oltre a Carnesecchi e Fagioli. In più il ct ha richiamato Gian Marco Ferrari (Sassuolo), da tempo nel suo giro. [...] Forse meritano altrettanta attenzione però le scelte orientate “politicamente” da Mancini. Ci riferiamo all’ulteriore allargamento del gruppo di oriundi a sua disposizione (5, come solo 60 anni fa), con l’arrivo tutt’altro che sperimentale di Joao Pedro e Luiz Felipe, destinati a portare a 50 il numero di “nuovi italiani” tra i quasi 800 nazionali utilizzati fin qui in oltre 110 anni di storia. A questo si aggiunge la scelta di pescare giovani talenti in serie B, come gli era già capitato con Tonali, ancora predestinato a Brescia. Oriundi e giovani cadetti sono le due facce della stessa medaglia che Mancini deve maneggiare. Una Serie A che gli offre ormai meno del 40% degli azzurrabili deve dunque essere sfruttata anche puntando, dove lecito, su calciatori nati lontano da Roma. E se i giovani di prospettiva si trovano in serie B diventa un obbligo andare a pescare in quel campionato che vanta il 37% di U23 e in cui gli italiani, anche grazie a precise normative, sono il 72% del totale (con gli stranieri passati da 221 a 184 in questa stagione, prima della sosta natalizia)", si legge sul quotidiano che sottolinea come da un recente studio del Cies (Centro internazionale Studi sullo Sport), emerge che la Serie A "risulta prima per minuti giocati da “espatriati” (64%) e ultima per minutaggio coperto da giocatori provenienti dal vivaio (7,4%)".