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NM TOP 5 SERIE A - Il Napoli "canta" con il duo Osi-Kvara, Zaccagni e Kostic uomini derby, ecco i migliori cinque calciatori della 27esima giornata
21.03.2023 12:52 di Napoli Magazine

NAPOLI – Nel giorno del compleanno di Pino Daniele, il Napoli “canta” con Victor Osimhen e Khivcha Kvaratskhelia in una giornata di campionato in cui sono state messe in risalto anche le doti tecniche e realizzative di Manolo Gabbiadini, Mattia Zaccagni e Filip Kostic. La 27esima giornata di Serie A ci ha divertito con ben 2 derby in programma e match interessanti. Ecco la Top 5 di “Napoli Magazine” dei migliori cinque giocatori che si sono contraddistinti durante l’ultimo turno di Serie A.

 

 

1) Victor OSIMHEN (Torino-NAPOLI 0-4): “E chi dice che Masaniello poi nero non sia più bello?”. L’indimenticabile Pino Daniele sembrava, con questa frase, anticipare di oltre 40 anni le gesta sportive di un ragazzo venuto da lontano, ma che oggi è il simbolo più vivido della città di Napoli. Non sarà, dunque, un caso se nel giorno del compleanno del cantautore italiano, Victor decida di mettere in mostra una delle prestazioni più dominanti del suo campionato. Il nigeriano demolisce il Torino sotto ogni punto di vista e le sue doti realizzative, culminate con la doppietta ai granata, diventano la nota di margine di una partita che ha accentuato il suo animo combattivo e la sua trascinante e contagiosa voglia di vincere. “Masaniello è cresciuto” e con quella maschera che riporta alla memoria anche l’iconico Pulcinella, si è fatto portavoce di un popolo che sta, a grandi passi, conquistando qualcosa di grande. Victor è maturato, è consapevole delle sue qualità e le mette tutte a disposizione della squadra. Basta vedere il gol dello 0-4 finale: a risultato conquistato, Osimhen lotta, non si arrende al pensiero di una singola palla persa, fino a recuperarla con caparbietà e dare il via all’azione che porterà al gol. Il 9 del Napoli è un cannibale che non lascia nulla al caso perché vuole impazientemente portare la “sua” città sul tetto d’Italia. Ma, in fondo, “scusatelo se va di fretta, ha un popolo che lo aspetta”.

 

 

2) Khvicha KVARATSKHELIA (Torino-NAPOLI 0-4): Se il suo compagno ci riporta alla mente la celebre “Je so Pazzo” di Pino Daniele, Khvicha non può che incarnare quei “mille colori” che compongono Napoli in un'altra delle pietre miliari del cantautorato dell’indimenticabile artista napoletano. Il georgiano offre, partita dopo partita, nuove sfumature di sé, risultando sempre innovativo e pregevole agli occhi di chi lo guarda. Spalletti ha posto il focus su quella vena che appare sul collo di Kvara a ogni giocata e quella del mister di Certaldo è l’immagine perfetta per disegnare un ragazzo che sa essere tempesta nello stesso modo in cui sa essere delicatezza. Fa sembrare banali cose che non dovrebbero esserlo, come un periferico tocco di tacco per smarcare Olivera che diviene la geniale giocata che traccia la trama di un’azione da gol. Contro il Torino, Khvicha è autore di un gol e un assist che hanno impreziosito l’ennesima prestazione di onnipotenza calcistica del suo repertorio.

 

 

3) Manolo GABBIADINI (SAMPDORIA-Verona 3-1): In una stagione, attualmente, da amaro in bocca per la Sampdoria, Manolo Gabbiadini riporta un po’ di dolcezza alla piazza e pone le basi per permettere ai tifosi blucerchiati di credere nella missione salvezza. La sua doppietta è la ciliegina sulla torta di una partita ben giocata dagli uomini di Stankovic che si affideranno alle giocate del proprio bomber italiano per macinare punti nelle prossime giornate. In uno scontro diretto, estremamente importante per entrambe, la prestazione di Manolo, leader della squadra oltre che unico vero rifinitore delle azioni della Samp, è la dolce nota della giornata blucerchiata che inacidisce gli animi di un Verona trascinato nel baratro. La salvezza passa tra i piedi di Gabbiadini.

 

 

4) Mattia ZACCAGNI (LAZIO-Roma 1-0): A volte il destino è beffardo. Il biancoceleste più “beccato”, nella scorsa stagione, dagli sfottò dei giallorossi per la sua paternità, decide il derby di Roma proprio nel giorno della Festa del Papà. Prontissima, da parte di Mattia, la dedica al figlio, così come prontissimo è stato lui a raccogliere l’assistenza di Felipe Anderson per inserirsi nell’area di, rigore della Roma e freddare con precisione Rui Patricio. In un derby dall’alto tasso nervoso, Zaccagni ha rappresentato l’elevarsi della quota tecnica in campo. L’esterno offensivo italiano è sempre una spina nel fianco, preciso nei movimenti e mortifero sotto porta con un colpo che colora di biancoceleste tutta la città.

 

 

5) Filip KOSTIC (Inter-JUVENTUS 0-1): Il treno della Juventus non è deragliato, anzi, ha un motore che negli ultimi mesi sta facilitando, ad Allegri e squadra, l’ingresso sui migliori binari di questo campionato. Il giocatore, a 30 anni, mostra una facilità di corsa e un’esplosività invidiabile a tutti e, se uno dei pezzi mancanti nel suo repertorio era la fase realizzativa, nel derby d’Italia ha deciso di aggiustare nettamente il tiro. Il mancino del serbo è un fendente assestato al cuore dell’Inter e permette ai bianconeri di mettere il turbo nella rimonta per la zona Champions.

 

 

Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

21/03/2024 - 12:52

NAPOLI – Nel giorno del compleanno di Pino Daniele, il Napoli “canta” con Victor Osimhen e Khivcha Kvaratskhelia in una giornata di campionato in cui sono state messe in risalto anche le doti tecniche e realizzative di Manolo Gabbiadini, Mattia Zaccagni e Filip Kostic. La 27esima giornata di Serie A ci ha divertito con ben 2 derby in programma e match interessanti. Ecco la Top 5 di “Napoli Magazine” dei migliori cinque giocatori che si sono contraddistinti durante l’ultimo turno di Serie A.

 

 

1) Victor OSIMHEN (Torino-NAPOLI 0-4): “E chi dice che Masaniello poi nero non sia più bello?”. L’indimenticabile Pino Daniele sembrava, con questa frase, anticipare di oltre 40 anni le gesta sportive di un ragazzo venuto da lontano, ma che oggi è il simbolo più vivido della città di Napoli. Non sarà, dunque, un caso se nel giorno del compleanno del cantautore italiano, Victor decida di mettere in mostra una delle prestazioni più dominanti del suo campionato. Il nigeriano demolisce il Torino sotto ogni punto di vista e le sue doti realizzative, culminate con la doppietta ai granata, diventano la nota di margine di una partita che ha accentuato il suo animo combattivo e la sua trascinante e contagiosa voglia di vincere. “Masaniello è cresciuto” e con quella maschera che riporta alla memoria anche l’iconico Pulcinella, si è fatto portavoce di un popolo che sta, a grandi passi, conquistando qualcosa di grande. Victor è maturato, è consapevole delle sue qualità e le mette tutte a disposizione della squadra. Basta vedere il gol dello 0-4 finale: a risultato conquistato, Osimhen lotta, non si arrende al pensiero di una singola palla persa, fino a recuperarla con caparbietà e dare il via all’azione che porterà al gol. Il 9 del Napoli è un cannibale che non lascia nulla al caso perché vuole impazientemente portare la “sua” città sul tetto d’Italia. Ma, in fondo, “scusatelo se va di fretta, ha un popolo che lo aspetta”.

 

 

2) Khvicha KVARATSKHELIA (Torino-NAPOLI 0-4): Se il suo compagno ci riporta alla mente la celebre “Je so Pazzo” di Pino Daniele, Khvicha non può che incarnare quei “mille colori” che compongono Napoli in un'altra delle pietre miliari del cantautorato dell’indimenticabile artista napoletano. Il georgiano offre, partita dopo partita, nuove sfumature di sé, risultando sempre innovativo e pregevole agli occhi di chi lo guarda. Spalletti ha posto il focus su quella vena che appare sul collo di Kvara a ogni giocata e quella del mister di Certaldo è l’immagine perfetta per disegnare un ragazzo che sa essere tempesta nello stesso modo in cui sa essere delicatezza. Fa sembrare banali cose che non dovrebbero esserlo, come un periferico tocco di tacco per smarcare Olivera che diviene la geniale giocata che traccia la trama di un’azione da gol. Contro il Torino, Khvicha è autore di un gol e un assist che hanno impreziosito l’ennesima prestazione di onnipotenza calcistica del suo repertorio.

 

 

3) Manolo GABBIADINI (SAMPDORIA-Verona 3-1): In una stagione, attualmente, da amaro in bocca per la Sampdoria, Manolo Gabbiadini riporta un po’ di dolcezza alla piazza e pone le basi per permettere ai tifosi blucerchiati di credere nella missione salvezza. La sua doppietta è la ciliegina sulla torta di una partita ben giocata dagli uomini di Stankovic che si affideranno alle giocate del proprio bomber italiano per macinare punti nelle prossime giornate. In uno scontro diretto, estremamente importante per entrambe, la prestazione di Manolo, leader della squadra oltre che unico vero rifinitore delle azioni della Samp, è la dolce nota della giornata blucerchiata che inacidisce gli animi di un Verona trascinato nel baratro. La salvezza passa tra i piedi di Gabbiadini.

 

 

4) Mattia ZACCAGNI (LAZIO-Roma 1-0): A volte il destino è beffardo. Il biancoceleste più “beccato”, nella scorsa stagione, dagli sfottò dei giallorossi per la sua paternità, decide il derby di Roma proprio nel giorno della Festa del Papà. Prontissima, da parte di Mattia, la dedica al figlio, così come prontissimo è stato lui a raccogliere l’assistenza di Felipe Anderson per inserirsi nell’area di, rigore della Roma e freddare con precisione Rui Patricio. In un derby dall’alto tasso nervoso, Zaccagni ha rappresentato l’elevarsi della quota tecnica in campo. L’esterno offensivo italiano è sempre una spina nel fianco, preciso nei movimenti e mortifero sotto porta con un colpo che colora di biancoceleste tutta la città.

 

 

5) Filip KOSTIC (Inter-JUVENTUS 0-1): Il treno della Juventus non è deragliato, anzi, ha un motore che negli ultimi mesi sta facilitando, ad Allegri e squadra, l’ingresso sui migliori binari di questo campionato. Il giocatore, a 30 anni, mostra una facilità di corsa e un’esplosività invidiabile a tutti e, se uno dei pezzi mancanti nel suo repertorio era la fase realizzativa, nel derby d’Italia ha deciso di aggiustare nettamente il tiro. Il mancino del serbo è un fendente assestato al cuore dell’Inter e permette ai bianconeri di mettere il turbo nella rimonta per la zona Champions.

 

 

Emanuele Petrarca

 

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