A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Chiarugi, ex allenatore della Fiorentina ed ex attaccante, tra le altre, di Napoli e Milan:
Dopo gli undici gol segnati dalla Norvegia, crede ci sia ancora la possibilità per la Nazionale di Gattuso di qualificarsi direttamente al Mondiale, arrivando al primo posto nel girone?
"Ce lo auguriamo tutti, perché sarebbe incredibile che l’Italia restasse fuori, per la terza volta di fila, dal Mondiale. Sarebbe una grande delusione per tutto il mondo sportivo. In passato abbiamo vissuto momenti travagliati, anche per i continui cambi di allenatore, ma mi sembra che Gattuso stia lavorando bene. Apprezzo molto la sua sincerità: ammette che ci sono ancora tante cose da migliorare, lo abbiamo visto anche contro Israele, dove abbiamo avuto difficoltà evidenti. Questo suo modo diretto di dire le cose fa piacere: non serve illudersi, bisogna lavorare. Certo, anche le altre squadre sono ben organizzate: penso proprio a Israele, che ho visto ben organizzata e con Solomon che ha fatto la differenza, ma anche come squadra sono apparsi molto preparati. Dobbiamo fare attenzione ai dettagli, perché sono quelli che possono fare la differenza nel nostro futuro. Ho notato il talento di Manor Solomon con Israele, francamente non capisco come non giochi già in un top club europeo. Questo ragazzo ha dimostrato qualità tecniche straordinarie, ma anche maturità tattica. È uno che potrebbe tranquillamente giocare in una squadra di altissimo livello. Gioca già in Spagna, al Villarreal, ma quanto mostrato contro di noi fa pensare che possa ambire a qualcosa di molto più importante".
Spostandoci sul campionato, se dovesse indicarmi una sorpresa positiva e una negativa di queste prime due giornate, cosa mi direbbe?
"In positivo direi la Cremonese, perché il Napoli non è più una sorpresa, ma una conferma. In negativo, forse alcune squadre che hanno cambiato tanto e non riescono ancora a trovare la quadra, come Inter e Milan. Quest’anno la Serie A ha visto dieci cambi di allenatore: era normale aspettarsi partenze non sempre brillanti. Due giornate sono poche per giudicare, ma al momento l’unica squadra che ha dato subito continuità è il Napoli, che ha fatto un lavoro straordinario. Le altre stanno ancora trovando la loro identità. La Fiorentina, ad esempio, ha cambiato tanti giocatori importanti e deve amalgamarli. Napoli invece, anche senza Lukaku, resta una squadra molto competitiva. Ha giovani interessanti, come Lucca, e ragazzi che arrivano carichi anche dalle Nazionali, come Mariannucci che ha segnato con l’Under 21 e De Bruyne in grande spolvero col Belgio. Insomma, vedo un gruppo già molto solido. Il prossimo weekend ci saranno sfide di cartello: Juve-Inter, Milan-Bologna e soprattutto Fiorentina-Napoli. Qui arriveranno le prime risposte".
Che partita si aspetta al Franchi?
"Sarà una gara affascinante ed equilibrata. La Fiorentina ha un allenatore bravo come Pioli, che sta cercando di assemblare al meglio la squadra. In avanti ci sono giocatori interessanti: penso a Kean, che sta vivendo un gran momento anche in Nazionale. È un attaccante devastante fisicamente e molto motivato. Gudmundsson ha qualche piccolo acciacco, vedremo se riuscirà a esserci. Il Napoli, però, è oggi la squadra più completa: fisicamente, tatticamente e mentalmente. Sarà una partita bella, intensa e con possibili colpi di scena".
Proprio su Kean: non sarebbe stato l’attaccante ideale per sostituire l’infortunato Lukaku al Napoli?
"Sì, in effetti gli assomiglia molto per caratteristiche fisiche, anche se Kean è più rapido nello scatto. Sarebbe potuto essere un ottimo sostituto. La Fiorentina è riuscita a trattenerlo, respingendo le tante sirene, soprattutto quelle arabe che lo volevano fortemente. Ha fatto bene a restare: a Firenze ha trovato l’ambiente ideale, è stimato e felice. A volte contano più le emozioni e la serenità che qualche milione in più: i soldi arriveranno comunque in futuro, adesso per lui è fondamentale crescere in un contesto dove si sente protagonista".
Al posto di Kean è arrivato Rasmus Højlund. Che aspettative ha su di lui? Può essere all’altezza di Lukaku?
"Con Conte al comando, non ho dubbi che potrà integrarsi al meglio. Højlund lo abbiamo conosciuto all’Atalanta: partì fortissimo, poi è cresciuto anche a Manchester attraversando periodi difficili. È un attaccante che vede la porta, ha forza e velocità. Certo, Lukaku è un giocatore unico, Conte lo voleva proprio perché conosceva bene come sfruttarlo nel suo sistema. Højlund ha caratteristiche diverse, ma inserito in questo Napoli può fare benissimo. Conte sa come esaltare i suoi giocatori: sono convinto che diventerà un punto di forza della squadra, soprattutto perché è stato scelto da Antonio".