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ON AIR - Valentini: "Lucca con Conte può migliorare molto, Pio Esposito tecnicamente molto dotato, Italia? Con Gattuso un evidente cambio di passo, Rino ci sta mettendo tutto"
13.10.2025 11:38 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonello Valentini, amministratore delegato della lega dilettanti ed ex direttore generale FIGC. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Direttore, possiamo essere più ottimisti per la Nazionale?

“Adesso sì, un po’ più sollevati in chiave Nazionale dopo la vittoria contro l’Estonia e, soprattutto, dopo quella della Norvegia. È vero, quel successo ha chiuso definitivamente i nostri sogni di arrivare primi nel girone e qualificarci direttamente, ma ci consente di concentrarci sui play-off. Anche perché – escludendo la differenza reti – siamo di fatto a tre punti dalla qualificazione matematica ai play-off. Con Gattuso c’è stato un cambio di passo evidente, non solo sul piano emotivo ma anche tattico. C’è più concretezza nell’idea di gioco. La cura Gattuso sta funzionando, e Rino, che conosco bene perché abbiamo condiviso tanti anni in Nazionale, compreso il Mondiale del 2006, ci sta mettendo tutto: cuore, anima, testa e personalità. È riuscito a trasmettere il suo carattere e la sua determinazione ai giocatori. Direi che alla squadra ha dato una vera e propria scossa, un elettroshock positivo. Adesso vediamo calciatori più convinti e disposti al sacrificio. Non è solo colpa di chi lo ha preceduto se le cose prima non andavano bene: qualcuno nel gruppo non aveva remato come avrebbe potuto e dovuto. Ma è inutile fare nomi, sarebbe antipatico. Guardiamo avanti con concretezza: vedo una squadra ben caricata, preparata e determinata".

Direttore, però arrivare ai play-off non significa automaticamente qualificarsi ai Mondiali…

“Eh beh, assolutamente. Non è detto che i play-off garantiscano la qualificazione, ne sappiamo qualcosa. Negli ultimi vent’anni ci siamo passati più volte: nel ’97 andò bene, contro la Russia sotto la neve a Mosca — ricordo Buffon in campo per l’infortunio di Pagliuca — e poi vincemmo 1-0 a Napoli. Ma nel 2017 contro la Svezia e nel 2022 contro la Macedonia del Nord è andata male. Questa volta, però, le condizioni sono completamente diverse, sia come gruppo sia come formula della competizione". 

Nella Nazionale di Gattuso ha continuato a mettersi in mostra, come nel club, Pio Esposito. Lei che vive da sempre nel calcio, direttore, a chi le ricorda questo ragazzo?

“È sempre difficile fare paragoni nel calcio. Come nel tennis, ogni atleta ha caratteristiche proprie, un modo di muoversi e una personalità unici. Pio Esposito è un ragazzo tecnicamente molto dotato, con una fisicità importante. L’altra sera abbiamo visto tre bei gol: quello di Kean, quello di Retegui e, soprattutto, quello di Pio Esposito, che per me è stato il più bello. Quel destro al volo di prima, al limite dell’area, denota sicurezza e grande personalità. Sono convinto che questo ragazzo continuerà a crescere e potrà aiutarci a risolvere i problemi che, fino a poco tempo fa, lamentavamo nel ruolo di centravanti. Se ci aggiungi Retegui, Kean, lo stesso Pio Esposito, Scamacca che sta rientrando, e soprattutto Lucca, che con Conte può migliorare molto, direi che il reparto offensivo ha un futuro interessante. Dietro, poi, c’è anche Camarda: il Milan lo ha ceduto al Lecce, dove si farà le ossa, scelta saggia. A Milano avrebbe fatto panchina o spezzoni, mentre a Lecce gioca e cresce. Insomma, stanno arrivando segnali positivi per il calcio italiano, e speriamo di poterne raccontare ancora tanti". 

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13/10/2025 - 11:38

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonello Valentini, amministratore delegato della lega dilettanti ed ex direttore generale FIGC. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Direttore, possiamo essere più ottimisti per la Nazionale?

“Adesso sì, un po’ più sollevati in chiave Nazionale dopo la vittoria contro l’Estonia e, soprattutto, dopo quella della Norvegia. È vero, quel successo ha chiuso definitivamente i nostri sogni di arrivare primi nel girone e qualificarci direttamente, ma ci consente di concentrarci sui play-off. Anche perché – escludendo la differenza reti – siamo di fatto a tre punti dalla qualificazione matematica ai play-off. Con Gattuso c’è stato un cambio di passo evidente, non solo sul piano emotivo ma anche tattico. C’è più concretezza nell’idea di gioco. La cura Gattuso sta funzionando, e Rino, che conosco bene perché abbiamo condiviso tanti anni in Nazionale, compreso il Mondiale del 2006, ci sta mettendo tutto: cuore, anima, testa e personalità. È riuscito a trasmettere il suo carattere e la sua determinazione ai giocatori. Direi che alla squadra ha dato una vera e propria scossa, un elettroshock positivo. Adesso vediamo calciatori più convinti e disposti al sacrificio. Non è solo colpa di chi lo ha preceduto se le cose prima non andavano bene: qualcuno nel gruppo non aveva remato come avrebbe potuto e dovuto. Ma è inutile fare nomi, sarebbe antipatico. Guardiamo avanti con concretezza: vedo una squadra ben caricata, preparata e determinata".

Direttore, però arrivare ai play-off non significa automaticamente qualificarsi ai Mondiali…

“Eh beh, assolutamente. Non è detto che i play-off garantiscano la qualificazione, ne sappiamo qualcosa. Negli ultimi vent’anni ci siamo passati più volte: nel ’97 andò bene, contro la Russia sotto la neve a Mosca — ricordo Buffon in campo per l’infortunio di Pagliuca — e poi vincemmo 1-0 a Napoli. Ma nel 2017 contro la Svezia e nel 2022 contro la Macedonia del Nord è andata male. Questa volta, però, le condizioni sono completamente diverse, sia come gruppo sia come formula della competizione". 

Nella Nazionale di Gattuso ha continuato a mettersi in mostra, come nel club, Pio Esposito. Lei che vive da sempre nel calcio, direttore, a chi le ricorda questo ragazzo?

“È sempre difficile fare paragoni nel calcio. Come nel tennis, ogni atleta ha caratteristiche proprie, un modo di muoversi e una personalità unici. Pio Esposito è un ragazzo tecnicamente molto dotato, con una fisicità importante. L’altra sera abbiamo visto tre bei gol: quello di Kean, quello di Retegui e, soprattutto, quello di Pio Esposito, che per me è stato il più bello. Quel destro al volo di prima, al limite dell’area, denota sicurezza e grande personalità. Sono convinto che questo ragazzo continuerà a crescere e potrà aiutarci a risolvere i problemi che, fino a poco tempo fa, lamentavamo nel ruolo di centravanti. Se ci aggiungi Retegui, Kean, lo stesso Pio Esposito, Scamacca che sta rientrando, e soprattutto Lucca, che con Conte può migliorare molto, direi che il reparto offensivo ha un futuro interessante. Dietro, poi, c’è anche Camarda: il Milan lo ha ceduto al Lecce, dove si farà le ossa, scelta saggia. A Milano avrebbe fatto panchina o spezzoni, mentre a Lecce gioca e cresce. Insomma, stanno arrivando segnali positivi per il calcio italiano, e speriamo di poterne raccontare ancora tanti".