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SQUALIFICA KOULIBALY - CdS ironico: "Mica si possono interrompere le partite per consentire che un calciatore sommerso di 'buu' resti limpidamente sereno: dai, ci vuole self-control"
19.01.2019 13:25 di Napoli Magazine

Il Corriere dello Sport commenta la decisione della Corte d'Appello che ha rigettato il ricorso avverso la squalifica di Koulibaly: "Liberi tutti, come s'usava da bambini: liberi di starsene in uno stadio, liberi di insultare, di andare a scuotere la sensibilità di un uomo, di vomitare addosso quel che pare a loro, le più vergognose espressioni. Liberi di calpestare, fino a prova contraria o anche sino a quanto la pazienza non avrà superato il limite della sopportazione umana. Fate come vi pare, siete autorizzati, perché resta ancora netta la separazione tra giurisprudenza e buon senso e quello tra stadio e società civile: là dentro, non ci sono freni, non ce ne saranno, bisognerà avere un cuore di pietra o anche un timer nel cervello che consenta di calcolare alla precisione la propria reazione istintiva. Mica si possono interrompere le partite per consentire che un calciatore, quell'uomo, sommerso di 'buu' resti limpidamente sereno: dai, ci vuole self-control. E non basta presentarsi emozionato e colpito, a raccontare cosa sia l'inferno dentro perché è dura 'spiegarlo alla mamma, ai propri figli'".

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SQUALIFICA KOULIBALY - CdS ironico: "Mica si possono interrompere le partite per consentire che un calciatore sommerso di 'buu' resti limpidamente sereno: dai, ci vuole self-control"

di Napoli Magazine

19/01/2024 - 13:25

Il Corriere dello Sport commenta la decisione della Corte d'Appello che ha rigettato il ricorso avverso la squalifica di Koulibaly: "Liberi tutti, come s'usava da bambini: liberi di starsene in uno stadio, liberi di insultare, di andare a scuotere la sensibilità di un uomo, di vomitare addosso quel che pare a loro, le più vergognose espressioni. Liberi di calpestare, fino a prova contraria o anche sino a quanto la pazienza non avrà superato il limite della sopportazione umana. Fate come vi pare, siete autorizzati, perché resta ancora netta la separazione tra giurisprudenza e buon senso e quello tra stadio e società civile: là dentro, non ci sono freni, non ce ne saranno, bisognerà avere un cuore di pietra o anche un timer nel cervello che consenta di calcolare alla precisione la propria reazione istintiva. Mica si possono interrompere le partite per consentire che un calciatore, quell'uomo, sommerso di 'buu' resti limpidamente sereno: dai, ci vuole self-control. E non basta presentarsi emozionato e colpito, a raccontare cosa sia l'inferno dentro perché è dura 'spiegarlo alla mamma, ai propri figli'".