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VIDEO SSCN - Drive&Talk, Buongiorno: "A Napoli mi trovo veramente bene, con Simeone e Raspadori condividiamo la passione per le Escape Room, io e il Cholito vediamo insieme i film della Marvel"
27.06.2025 18:42 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nuovo episodio di Drive&Talk! Oggi, nel tragitto casa/lavoro, insieme al difensore centrale del Napoli Alessandro Buongiorno che racconta la sua vita dentro e fuori dal campo. Ecco quanto riportato da "Napoli Magazine": "La prima volta che feci uno dei miei primi allenamenti, arrivai e l'allenatore mi chiese: 'Come ti chiami?', io risposi: 'Buongiorno!' e lui: 'Ho capito, ma come ti chiami?' e siamo andati avanti per 5 minuti. E' stato uno dei miei primi traumi da bambino riguardo il mio nome (scherza, ndr). Finire il liceo è stato faticoso, mi sono preso un anno sabbatico. Ho giocato in prestito e non mi sono iscritto all'università. Volevo fare l'università perché durante l'anno sabbatico ho capito che il tempo libero lo impiegavo male. Sembrava lo stessi buttando, dunque ho deciso di iscrivermi all'università. Ovviamente, ho scelto un'università online, altrimenti per me sarebbe stato impossibile. Devo dire che queste scuole ed università telematiche ti aiutano molto. I corsi sono tutti online e puoi fare tutto, hai le dispense a disposizione, sono comode. Quindi, sostanzialmente, quando ci alleniamo al mattino cerco di ritagliarmi del tempo. All'inizio gli esami erano in presenza, era difficile. Sfortunatamente c'è stato il COVID. E' stata una fortuna da questo punto di vista: ora si può decidere se farli in presenza. Posso farlo se sono a casa o in ritiro. Esami in momenti strani? Durante il ritiro prepartita! C'è quell'ansia che qualcuno possa chiamarti. Una volta, mia sorella, a casa, non sapeva dovessi dare un esame. Le avevo mandato un messaggio per avvisarla, ma lei aveva disattivato la connessione dati. Quindi, io mi chiusi in camera e lei cercò di aprire la porta. Questa era chiusa, allora lei continuò a chiamarmi preoccupata. Poi ha smesso, per fortuna. Mi piace giocare a Prato Fiorito. Con Raspadori e il Cholito Simeone giochiamo alle Escape Room o a giochi di logica. A me e al Cholito piace la Marvel, vediamo i film insieme. Quando ci sono dei trailer o dei teaser ce li inviamo. Gioco a scacchi online. Per restare in contatto con gli amici gioco con la Play Station. Dipende dai giorni. E' comunque un modo per sentirli. Mi piace passeggiare al mare. Mi dà una serenità assurda. Leggo libri fantasy o biografie. Harry Potter? Ho visto i film. Adesso sto leggendo un libro fantasy, è una serie di romanzi che si chiama 'I bastardi galantuomini' dove il protagonista con i suoi amici effettua degli inganni, ruba soldi e poi si trovano invischiati in situazioni più grandi di loro. Non ci sono draghi, al massimo qualche mago. Sono un po' queste le cose che mi piace fare. Napoli? Ogni giorno che passa mi trovo sempre meglio, sto sempre meglio. Il clima, il cibo e il mare mi piacciono. Conosco gente di cuore, disponibili. Non parliamo del cibo, faccio fatica ad evitare di mangiarlo. Il mare è bello. Mi trovo veramente bene. La mia famiglia? Mio padre ha origini campane, i miei nonni sono di Cardito quindi già venivamo a trovare i parenti. Non mi era proprio nuova la città. Certo, ero piccolo quando passavamo a Napoli. Anche a loro, dunque, piace un sacco. Mi vengono a trovare e fanno dei giri in centro. Per loro è il top. Ho visitato poco per ora, ma ci sono indubbiamente delle cose che vorrei vedere. In primis, il Cristo Velato e la Napoli Sotterranea e i vari castelli. Quando potrò lo farò. Sono andato a Capri, però vorrei vedere anche le altre isole. La mia routine mattutina? Mi sveglio 30 minuti prima di uscire, la colazione la faccio direttamente al campo, quindi mi lavo, mi vesto e scendo con calma. Sono rapido. I vestiti, però, li preparo il giorno prima sulla poltroncina della mia camera. E' una cosa che ho iniziato a fare qui, mi trovo bene ed è comodo. In casa, se c'è qualcosa da pulire, lo faccio senza problemi. L'armadio esiste, l'unica poltrona è quella che impegno la sera prima per i vestiti. In generale, credo di essere abbastanza ordinato. In auto ascolto musica, magari qualche chiamata con gli amici. Di mattina sento più musica, al ritorno faccio più chiamate. Quando arrivo al campo, saluto tutti nella sala e dico allo chef cosa vorrei mangiare. Intanto, per risparmiare tempo, vado a lavarmi. Quindi, poi mangio. Dopodiché, vado in palestra e faccio i miei esercizi soliti prima dell'allenamento. Anche sul pullman andando allo stadio prima di una partita ascolto musica attivando la cancellazione del rumore. Mi piace ascoltare hip hop, reggaeton e rap per caricarmi. Dopo il riscaldamento, negli spogliatoi non ho riti particolari. Mi concentro sulla partita e su ciò che devo fare, magari negli anni precedenti davo uno sguardo ai video degli attaccanti che dovevo marcare o alle palle inattive per ricordare i miei posizionamenti e quelli dei compagni per aiutare anche loro. Poi, do il 5 a tutti i compagni, passo da tutti: medici, magazzinieri, staff. Mi focalizzo sulla partita. Dopo la gara, tutto ciò che faccio o dico dipendo dal risultato. Solitamente me la prendo con comoda, sono l'ultimo a uscire perché faccio massaggi e terapie. Se la partita è andata male, ovviamente, non parlo tanto e ripenso agli errori e cosa potevo fare meglio. Se è andata bene, sono contento, parlo con tutti e incontro dei miei amici napoletani, chiamo i miei genitori o mia sorella". Ecco il video pubblicato dalla SSC Napoli sul canale YouTube.

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27/06/2025 - 18:42

NAPOLI - Nuovo episodio di Drive&Talk! Oggi, nel tragitto casa/lavoro, insieme al difensore centrale del Napoli Alessandro Buongiorno che racconta la sua vita dentro e fuori dal campo. Ecco quanto riportato da "Napoli Magazine": "La prima volta che feci uno dei miei primi allenamenti, arrivai e l'allenatore mi chiese: 'Come ti chiami?', io risposi: 'Buongiorno!' e lui: 'Ho capito, ma come ti chiami?' e siamo andati avanti per 5 minuti. E' stato uno dei miei primi traumi da bambino riguardo il mio nome (scherza, ndr). Finire il liceo è stato faticoso, mi sono preso un anno sabbatico. Ho giocato in prestito e non mi sono iscritto all'università. Volevo fare l'università perché durante l'anno sabbatico ho capito che il tempo libero lo impiegavo male. Sembrava lo stessi buttando, dunque ho deciso di iscrivermi all'università. Ovviamente, ho scelto un'università online, altrimenti per me sarebbe stato impossibile. Devo dire che queste scuole ed università telematiche ti aiutano molto. I corsi sono tutti online e puoi fare tutto, hai le dispense a disposizione, sono comode. Quindi, sostanzialmente, quando ci alleniamo al mattino cerco di ritagliarmi del tempo. All'inizio gli esami erano in presenza, era difficile. Sfortunatamente c'è stato il COVID. E' stata una fortuna da questo punto di vista: ora si può decidere se farli in presenza. Posso farlo se sono a casa o in ritiro. Esami in momenti strani? Durante il ritiro prepartita! C'è quell'ansia che qualcuno possa chiamarti. Una volta, mia sorella, a casa, non sapeva dovessi dare un esame. Le avevo mandato un messaggio per avvisarla, ma lei aveva disattivato la connessione dati. Quindi, io mi chiusi in camera e lei cercò di aprire la porta. Questa era chiusa, allora lei continuò a chiamarmi preoccupata. Poi ha smesso, per fortuna. Mi piace giocare a Prato Fiorito. Con Raspadori e il Cholito Simeone giochiamo alle Escape Room o a giochi di logica. A me e al Cholito piace la Marvel, vediamo i film insieme. Quando ci sono dei trailer o dei teaser ce li inviamo. Gioco a scacchi online. Per restare in contatto con gli amici gioco con la Play Station. Dipende dai giorni. E' comunque un modo per sentirli. Mi piace passeggiare al mare. Mi dà una serenità assurda. Leggo libri fantasy o biografie. Harry Potter? Ho visto i film. Adesso sto leggendo un libro fantasy, è una serie di romanzi che si chiama 'I bastardi galantuomini' dove il protagonista con i suoi amici effettua degli inganni, ruba soldi e poi si trovano invischiati in situazioni più grandi di loro. Non ci sono draghi, al massimo qualche mago. Sono un po' queste le cose che mi piace fare. Napoli? Ogni giorno che passa mi trovo sempre meglio, sto sempre meglio. Il clima, il cibo e il mare mi piacciono. Conosco gente di cuore, disponibili. Non parliamo del cibo, faccio fatica ad evitare di mangiarlo. Il mare è bello. Mi trovo veramente bene. La mia famiglia? Mio padre ha origini campane, i miei nonni sono di Cardito quindi già venivamo a trovare i parenti. Non mi era proprio nuova la città. Certo, ero piccolo quando passavamo a Napoli. Anche a loro, dunque, piace un sacco. Mi vengono a trovare e fanno dei giri in centro. Per loro è il top. Ho visitato poco per ora, ma ci sono indubbiamente delle cose che vorrei vedere. In primis, il Cristo Velato e la Napoli Sotterranea e i vari castelli. Quando potrò lo farò. Sono andato a Capri, però vorrei vedere anche le altre isole. La mia routine mattutina? Mi sveglio 30 minuti prima di uscire, la colazione la faccio direttamente al campo, quindi mi lavo, mi vesto e scendo con calma. Sono rapido. I vestiti, però, li preparo il giorno prima sulla poltroncina della mia camera. E' una cosa che ho iniziato a fare qui, mi trovo bene ed è comodo. In casa, se c'è qualcosa da pulire, lo faccio senza problemi. L'armadio esiste, l'unica poltrona è quella che impegno la sera prima per i vestiti. In generale, credo di essere abbastanza ordinato. In auto ascolto musica, magari qualche chiamata con gli amici. Di mattina sento più musica, al ritorno faccio più chiamate. Quando arrivo al campo, saluto tutti nella sala e dico allo chef cosa vorrei mangiare. Intanto, per risparmiare tempo, vado a lavarmi. Quindi, poi mangio. Dopodiché, vado in palestra e faccio i miei esercizi soliti prima dell'allenamento. Anche sul pullman andando allo stadio prima di una partita ascolto musica attivando la cancellazione del rumore. Mi piace ascoltare hip hop, reggaeton e rap per caricarmi. Dopo il riscaldamento, negli spogliatoi non ho riti particolari. Mi concentro sulla partita e su ciò che devo fare, magari negli anni precedenti davo uno sguardo ai video degli attaccanti che dovevo marcare o alle palle inattive per ricordare i miei posizionamenti e quelli dei compagni per aiutare anche loro. Poi, do il 5 a tutti i compagni, passo da tutti: medici, magazzinieri, staff. Mi focalizzo sulla partita. Dopo la gara, tutto ciò che faccio o dico dipendo dal risultato. Solitamente me la prendo con comoda, sono l'ultimo a uscire perché faccio massaggi e terapie. Se la partita è andata male, ovviamente, non parlo tanto e ripenso agli errori e cosa potevo fare meglio. Se è andata bene, sono contento, parlo con tutti e incontro dei miei amici napoletani, chiamo i miei genitori o mia sorella". Ecco il video pubblicato dalla SSC Napoli sul canale YouTube.