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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Basta! Nessuno fugge da Napoli!"
15.11.2019 16:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - Basta, puntiamo i piedi e rispondiamo per le rime, giacchè non se ne può più. Questa città “invivibile, con le mogli dei calciatori in precipitosa fuga e con la gente ogni giorno con il terrone negli occhi” così descritta per ignoranza e soprattutto per malafede, va difesa a spada tratta contro tutto e contro tutti. Purtroppo è così, a parlare male di Napoli si riempiono la bocca, luccicano gli occhi e vendono i giornali, molto molto di più grazie ad avvenimenti inventati di sana pianta. La pagina va comunque girata in fretta. C’è bisogno di parlare squisitamente di calcio giacchè quello che riguarda la nostra squadra del cuore cattura di per sé l’attenzione del mondo intero ed a tale riguardo c’è da immaginare oggi come oggi che Aurelio De Laurentiis andrà avanti per la sua strada quella cioè che il Club ha anticipato, la strada delle sanzioni nei confronti dei propri calciatori: Da stabilire e conoscere in quale misura, parziale con l’irrogazione di una multa o anche di più con la riduzione dello stipendio e con la eventuale richiesta di risarcimento per i danni all’immagine, in sede civile. Un pastrocchio infinito. La guerriglia – tanto per chiarire e ricordare – è tra il patron De Laurentiis e i calciatori azzurri con tutti gli interessi di parte che invece dovrebbero confluire in un’unica direzione tra quelli societari e personali, cioè sugli obiettivi comuni sotto il profilo sportivo che restano il piazzamento tra le prime quattro in campionato necessario per la prossima Champions, e l’attuale Champions da portare avanti il massimo possibile, nonché la Coppa Italia. Non esistono altre finalità nel pieno rispetto dovuto ad una Torcida tormentata, esasperata, amareggiata, delusa e divisa e finanche sfasciata sui diversi orientamenti delle varie correnti e componenti: presidente, allenatore e calciatori: tutti contro tutti, purtroppo. Ma cosa bisogna fare per salvare il salvabile evitando di sprofondare? Occorre un passo indietro da parte di tutti, soluzione piuttosto complicata, oppure più realisticamente che ogni componente e tacitamente reciti nel suo ruolo in una insofferente indifferenza che non è tale. Negli ultimi giorni si è parlato pure del presunto ruolo da “paciere” che potrebbe assumere Ancelotti, tra l’altro delegittimato sia da De Laurentiis sia dai calciatori che in 13 – più o meno la metà dell’organico – sono con le loro nazionali, quindi lontani dal luogo del misfatto. Già, Ancelotti, c’è chi vuole ad ogni costo la sua testa. Diverse le accuse che vengono rivolte a suo carico e che pur di far giocare tutti, come da perentoria raccomandazione istruttiva presidenziale, ha creato una “giostra volante” a livello tecnico-tattico in cui nessuno ci ha capito più niente, in campo e fuori. Un altro rilievo che ha creato perplessità e preoccupazioni riguarda la preparazione: mai visti gli azzurri così stralunati, scarichi e molli sulle gambe, privi di resistenza, forza fisica e velocità. Sembra però di capire che Ancelotti resterà al suo posto, giacchè in giro non c’è un medico di famiglia – anche perché non va sottovalutata l’incidenza sotto il profilo economico-finanziario di tale traumatica svolta - in grado di sottoscrivere una terapia d’urto al fine di procurare una guarigione collettiva. Si pensa probabilmente ad andare avanti così per almeno le due prossime partite che rappresentano la prova del nove, Milan e Liverpool, non di più per non prolungare all’infinito la tregua armata.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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15/11/2024 - 16:45

NAPOLI - Basta, puntiamo i piedi e rispondiamo per le rime, giacchè non se ne può più. Questa città “invivibile, con le mogli dei calciatori in precipitosa fuga e con la gente ogni giorno con il terrone negli occhi” così descritta per ignoranza e soprattutto per malafede, va difesa a spada tratta contro tutto e contro tutti. Purtroppo è così, a parlare male di Napoli si riempiono la bocca, luccicano gli occhi e vendono i giornali, molto molto di più grazie ad avvenimenti inventati di sana pianta. La pagina va comunque girata in fretta. C’è bisogno di parlare squisitamente di calcio giacchè quello che riguarda la nostra squadra del cuore cattura di per sé l’attenzione del mondo intero ed a tale riguardo c’è da immaginare oggi come oggi che Aurelio De Laurentiis andrà avanti per la sua strada quella cioè che il Club ha anticipato, la strada delle sanzioni nei confronti dei propri calciatori: Da stabilire e conoscere in quale misura, parziale con l’irrogazione di una multa o anche di più con la riduzione dello stipendio e con la eventuale richiesta di risarcimento per i danni all’immagine, in sede civile. Un pastrocchio infinito. La guerriglia – tanto per chiarire e ricordare – è tra il patron De Laurentiis e i calciatori azzurri con tutti gli interessi di parte che invece dovrebbero confluire in un’unica direzione tra quelli societari e personali, cioè sugli obiettivi comuni sotto il profilo sportivo che restano il piazzamento tra le prime quattro in campionato necessario per la prossima Champions, e l’attuale Champions da portare avanti il massimo possibile, nonché la Coppa Italia. Non esistono altre finalità nel pieno rispetto dovuto ad una Torcida tormentata, esasperata, amareggiata, delusa e divisa e finanche sfasciata sui diversi orientamenti delle varie correnti e componenti: presidente, allenatore e calciatori: tutti contro tutti, purtroppo. Ma cosa bisogna fare per salvare il salvabile evitando di sprofondare? Occorre un passo indietro da parte di tutti, soluzione piuttosto complicata, oppure più realisticamente che ogni componente e tacitamente reciti nel suo ruolo in una insofferente indifferenza che non è tale. Negli ultimi giorni si è parlato pure del presunto ruolo da “paciere” che potrebbe assumere Ancelotti, tra l’altro delegittimato sia da De Laurentiis sia dai calciatori che in 13 – più o meno la metà dell’organico – sono con le loro nazionali, quindi lontani dal luogo del misfatto. Già, Ancelotti, c’è chi vuole ad ogni costo la sua testa. Diverse le accuse che vengono rivolte a suo carico e che pur di far giocare tutti, come da perentoria raccomandazione istruttiva presidenziale, ha creato una “giostra volante” a livello tecnico-tattico in cui nessuno ci ha capito più niente, in campo e fuori. Un altro rilievo che ha creato perplessità e preoccupazioni riguarda la preparazione: mai visti gli azzurri così stralunati, scarichi e molli sulle gambe, privi di resistenza, forza fisica e velocità. Sembra però di capire che Ancelotti resterà al suo posto, giacchè in giro non c’è un medico di famiglia – anche perché non va sottovalutata l’incidenza sotto il profilo economico-finanziario di tale traumatica svolta - in grado di sottoscrivere una terapia d’urto al fine di procurare una guarigione collettiva. Si pensa probabilmente ad andare avanti così per almeno le due prossime partite che rappresentano la prova del nove, Milan e Liverpool, non di più per non prolungare all’infinito la tregua armata.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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