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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Napoli, Gattuso non molla"
27.02.2021 17:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nel gioco delle parti nel piatto c’è rimasta solo la Champions: è l’ultima spiaggia di una stagione bruciata lungo la strada, un quarto posto per rientrare nell’élitè europea del grande calcio, approdando a premi e benefici utili per evitare un netto ridimensionamento dei progetti. Domanda, riuscirà Ringhio Gattuso in un’impresa che sulla carta presenta indici di notevoli difficoltà in considerazione della qualità e capacità degli avversari che puntano allo stesso traguardo? I pro e i contro. Nella realtà della crisi azzurra Gattuso gode soltanto del conforto di una squadra in stato d’ansia, disorientata, distratta, perplessa e con la testa chissà dove ed alla quale l’allenatore si è aggrappato anche per evitare di dover rassegnare le dimissioni. Cosa succederà adesso? Si andrà avanti ancora sulla stessa strada, con don Aurelio alla finestra in attesa degli eventi? Gattuso a sua volta non molla, è lì al timone e vuole tenerlo stretto sino alla fine, nel bene e nel male, in attesa di una svolta tecnica che potrebbe determinarsi attraverso il ritorno a tempo pieno dall’imbarazzante infermeria, di tutti gli infortunati. Insomma, è l’ultima carta che il tecnico può giocarsi, la qualificazione alla nuova Champions, pur se Ringhio è consapevole del suo destino già segnato, comunque vada. Lui pensa però ad un addio con un ghigno beffardo. Esasperato, turbato, stracarico di malumori e di rabbia verso tutto e tutti, Ringhio insomma resta al suo posto, a dispetto di chi da tempo invoca il suo esonero o le sue dimissioni, quest’ultima un’ipotesi che il tecnico ha sempre esclusa, a difesa del suo lavoro e della sua dignità, come più volte ha fatto intendere: “Sono io l’unico responsabile”, un paradosso stracarico di contraddizioni personali e collettive giacchè il fallimento di tre obiettivi su quattro (finale di Supercoppa, Coppa Italia ed Europa League) non sottrae alla stagione – pur considerando gli infortuni causati dalle partite ogni tre giorni – le responsabilità dell’intera struttura e non soltanto dei quadri tecnici. Alla gente napoletana bisogna dar conto dalla A alla Zeta di quanto è successo dall’addio di Sarri in poi, della disavventura di Ancelotti e del pressochè repentino capovolgimento di giudizi e valutazioni su Gattuso, passato dalle glorie per aver risanato e rivalutato una squadra ribelle, ai tormentati momenti che stiamo vivendo dalla stramaledetta partita col Verona in poi.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Napoli, Gattuso non molla"

di Napoli Magazine

27/02/2024 - 17:00

NAPOLI - Nel gioco delle parti nel piatto c’è rimasta solo la Champions: è l’ultima spiaggia di una stagione bruciata lungo la strada, un quarto posto per rientrare nell’élitè europea del grande calcio, approdando a premi e benefici utili per evitare un netto ridimensionamento dei progetti. Domanda, riuscirà Ringhio Gattuso in un’impresa che sulla carta presenta indici di notevoli difficoltà in considerazione della qualità e capacità degli avversari che puntano allo stesso traguardo? I pro e i contro. Nella realtà della crisi azzurra Gattuso gode soltanto del conforto di una squadra in stato d’ansia, disorientata, distratta, perplessa e con la testa chissà dove ed alla quale l’allenatore si è aggrappato anche per evitare di dover rassegnare le dimissioni. Cosa succederà adesso? Si andrà avanti ancora sulla stessa strada, con don Aurelio alla finestra in attesa degli eventi? Gattuso a sua volta non molla, è lì al timone e vuole tenerlo stretto sino alla fine, nel bene e nel male, in attesa di una svolta tecnica che potrebbe determinarsi attraverso il ritorno a tempo pieno dall’imbarazzante infermeria, di tutti gli infortunati. Insomma, è l’ultima carta che il tecnico può giocarsi, la qualificazione alla nuova Champions, pur se Ringhio è consapevole del suo destino già segnato, comunque vada. Lui pensa però ad un addio con un ghigno beffardo. Esasperato, turbato, stracarico di malumori e di rabbia verso tutto e tutti, Ringhio insomma resta al suo posto, a dispetto di chi da tempo invoca il suo esonero o le sue dimissioni, quest’ultima un’ipotesi che il tecnico ha sempre esclusa, a difesa del suo lavoro e della sua dignità, come più volte ha fatto intendere: “Sono io l’unico responsabile”, un paradosso stracarico di contraddizioni personali e collettive giacchè il fallimento di tre obiettivi su quattro (finale di Supercoppa, Coppa Italia ed Europa League) non sottrae alla stagione – pur considerando gli infortuni causati dalle partite ogni tre giorni – le responsabilità dell’intera struttura e non soltanto dei quadri tecnici. Alla gente napoletana bisogna dar conto dalla A alla Zeta di quanto è successo dall’addio di Sarri in poi, della disavventura di Ancelotti e del pressochè repentino capovolgimento di giudizi e valutazioni su Gattuso, passato dalle glorie per aver risanato e rivalutato una squadra ribelle, ai tormentati momenti che stiamo vivendo dalla stramaledetta partita col Verona in poi.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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