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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Il Napoli ed il motto dei moschettieri"
10.10.2018 10:47 di Napoli Magazine

NAPOLI - Chissà che cosa avrà provato Ounas a giocare titolare ed a segnare subito subito il primo gol in serie A. Una gioia immensa credo. Perché è stato anche un gran gol, pallonetto di destro e botta di sinistro sotto la traversa, magari non credendo al regalo servitogli su un piatto d'argento dal rivale che ha nome di formaggini. E però, il dono lo devi scartare subito e farlo vedere nel dì di festa. Bene. Oramai il trasformista Carletto non fa più notizia. Ogni volta ne cambia quanti più possibile. E' come se avesse due squadre, più qualcun altro, a disposizione e voglia godersi tutto il possibile ed anche l'impossibile. L'esatto contrario di mastro Sarri che si fidava dei suoi undici titolari più tre rimpiazzi subentranti, sempre gli stessi di solito e quasi sempre allo scadere di tempi fissi. Un orologio svizzero, un meccanismo perfetto (quasi) che non desiderava intaccare più di tanto. Certamente non sto a fare delle preferenze. Non sono iscritto né al partito sarriano né a quello ancelottiano. L'equidistanza è legge nel giornalismo. Perché soltanto in tal modo si riescono a vedere ed a giudicare i fatti con obiettività. Ma una idea ce l'ho. Sarri che sta facendo benissimo anche se avvolto nel fumo di Londra è stato da sempre uno studioso di calcio: tattica, strategìa, gusto per gli schemi sui calci piazzati guidati da un drone, nessuna esperienza come calciatore professionista. Tutto il contrario del Carletto che prima di diventare vincente in panchina in giro per l'Europa è stato un fior di centrocampista a contatto con campioni di livello assoluto. Deduco, quindi, che abbia un occhio più attento nel valutare se un elemento che ha in rosa abbia o meno le capacità di "essere giocatore". Tutto qui. Un fior di tecnico Sarri, un fior di tecnico e più esperto a certi livelli Ancelotti. Il primo ha dato al Napoli la veste della grande bellezza. Il secondo gli sta iniettando una garra autentica. Nel suo giardino segreto c'è posto per tutti. Ed è cresciuta l'autostima. E nessuno si sente escluso in partenza. All'ingresso della magione di Castel Volturno andrebbe appeso un cartello dal vago gusto romantico: uno per tutti, tutti per uno. Il motto dei moschettieri. E' un'idea.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Il Napoli ed il motto dei moschettieri"

di Napoli Magazine

10/10/2024 - 10:47

NAPOLI - Chissà che cosa avrà provato Ounas a giocare titolare ed a segnare subito subito il primo gol in serie A. Una gioia immensa credo. Perché è stato anche un gran gol, pallonetto di destro e botta di sinistro sotto la traversa, magari non credendo al regalo servitogli su un piatto d'argento dal rivale che ha nome di formaggini. E però, il dono lo devi scartare subito e farlo vedere nel dì di festa. Bene. Oramai il trasformista Carletto non fa più notizia. Ogni volta ne cambia quanti più possibile. E' come se avesse due squadre, più qualcun altro, a disposizione e voglia godersi tutto il possibile ed anche l'impossibile. L'esatto contrario di mastro Sarri che si fidava dei suoi undici titolari più tre rimpiazzi subentranti, sempre gli stessi di solito e quasi sempre allo scadere di tempi fissi. Un orologio svizzero, un meccanismo perfetto (quasi) che non desiderava intaccare più di tanto. Certamente non sto a fare delle preferenze. Non sono iscritto né al partito sarriano né a quello ancelottiano. L'equidistanza è legge nel giornalismo. Perché soltanto in tal modo si riescono a vedere ed a giudicare i fatti con obiettività. Ma una idea ce l'ho. Sarri che sta facendo benissimo anche se avvolto nel fumo di Londra è stato da sempre uno studioso di calcio: tattica, strategìa, gusto per gli schemi sui calci piazzati guidati da un drone, nessuna esperienza come calciatore professionista. Tutto il contrario del Carletto che prima di diventare vincente in panchina in giro per l'Europa è stato un fior di centrocampista a contatto con campioni di livello assoluto. Deduco, quindi, che abbia un occhio più attento nel valutare se un elemento che ha in rosa abbia o meno le capacità di "essere giocatore". Tutto qui. Un fior di tecnico Sarri, un fior di tecnico e più esperto a certi livelli Ancelotti. Il primo ha dato al Napoli la veste della grande bellezza. Il secondo gli sta iniettando una garra autentica. Nel suo giardino segreto c'è posto per tutti. Ed è cresciuta l'autostima. E nessuno si sente escluso in partenza. All'ingresso della magione di Castel Volturno andrebbe appeso un cartello dal vago gusto romantico: uno per tutti, tutti per uno. Il motto dei moschettieri. E' un'idea.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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