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IL CENTROCAMPISTA - Zielinski, prima i gol poi il rinnovo fino al 2023, le cifre
16.11.2018 11:23 di Napoli Magazine Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

In medio stat virtus, dicevano i latini, ma alle volte le vie di mezzo non rappresentano sempre la scelta più giusta. E' una lezione che Piotr Zielinski pian pian sta cominciando a recepire, inculcata con maestria da ogni suo allenatore. "E' un fuoriclasse, se si mette in testa che è davvero forte diventa un centrocampista da 10-12 gol a stagione". Lo descrive spesso e volentieri così Francesco Guidolin, che l'ha accolto all'Udinese quando aveva appena 16 anni. Già all'epoca si intuiva che sarebbe diventato uno dei migliori centrocampisti della Serie A, ma per fare quel passettino in avanti per raggiungere l'Olimpo europeo dei cosiddetti top players manca una cosa su tutte: continuità.

 

CONVINZIONE. Ecco, la parola chiave è questa. A leggere le parole di chi l'ha allenato, pensando anche a ciò che diceva Sarri negli anni azzurri di Empoli e Napoli, s'è sempre capito che il polacco dovesse soltanto credere di più in se stesso. La qualità del giocatore è indiscutibile, altrimenti non sarebbe titolare in Serie A già da cinque anni ormai, considerando che la carta d'identità recita appena classe 1994. Quest'anno l'ex Udinese aveva cominciato forte, strabiliando tutti con la doppietta decisiva contro il Milan nella bolgia del San Paolo, tutto ai suoi piedi. Il nuovo ruolo, però, ha frenato gli entusiasmi. Da esterno sinistro di centrocampo Piotr forse non riesce a dare il meglio di sé, ma adesso sta a lui che si tratta soltanto di un momento di stop. Dell'ultimo momento di stop. Perché ora non è più tempo per fermarsi, ma per tornare a spingere sull'acceleratore. Anche perché alle spalle c'è un Fabian che scalpita e nelle ultime settimane sta conquistando sempre più posizioni privilegiate nella testa di Ancelotti, tanto che in Champions gli viene sempre preferito e sabato scorso con il Genoa l'ha relegato in panchina già all'intervallo, quasi come una bocciatura. Quando incappi nella serata no, lo si capisce subito.

 

RINNOVO. Chissà, magari una iniezione di fiducia potrebbe arrivare anche dall'imminente rinnovo. A Castel Volturno conoscono il potenziale di Zielinski e hanno deciso di blindarlo già diversi mesi fa. Certo è che poi tra il dire e il fare ci passa tutto un mare in mezzo. Un mare di lavoro tra le parti, la dirigenza napoletana da un lato e l'entourage del polacco dall'altro. Una base d'intesa dovrebbe alla fine esser stata trovata, con uno sforzo da ambo le parti. Un prolungamento di contratto fino al 2023 (2021 l'attuale scadenza) con un ingaggio molto più che raddoppiato. Attualmente Piotr percepisce poco più di un milione, ma con i nuovi accordi la sua posizione cambia. D'altronde quando quasi arrivi a tre milioni i gradi te li dà lo stipendio. Zielinski deve reagire, per il Napoli e pure per la Polonia che non se la passa benissimo e nella quale è sempre titolare, come ieri. Ci sono due popoli che attendono la sua definitiva esplosione.

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IL CENTROCAMPISTA - Zielinski, prima i gol poi il rinnovo fino al 2023, le cifre

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16/11/2024 - 11:23

In medio stat virtus, dicevano i latini, ma alle volte le vie di mezzo non rappresentano sempre la scelta più giusta. E' una lezione che Piotr Zielinski pian pian sta cominciando a recepire, inculcata con maestria da ogni suo allenatore. "E' un fuoriclasse, se si mette in testa che è davvero forte diventa un centrocampista da 10-12 gol a stagione". Lo descrive spesso e volentieri così Francesco Guidolin, che l'ha accolto all'Udinese quando aveva appena 16 anni. Già all'epoca si intuiva che sarebbe diventato uno dei migliori centrocampisti della Serie A, ma per fare quel passettino in avanti per raggiungere l'Olimpo europeo dei cosiddetti top players manca una cosa su tutte: continuità.

 

CONVINZIONE. Ecco, la parola chiave è questa. A leggere le parole di chi l'ha allenato, pensando anche a ciò che diceva Sarri negli anni azzurri di Empoli e Napoli, s'è sempre capito che il polacco dovesse soltanto credere di più in se stesso. La qualità del giocatore è indiscutibile, altrimenti non sarebbe titolare in Serie A già da cinque anni ormai, considerando che la carta d'identità recita appena classe 1994. Quest'anno l'ex Udinese aveva cominciato forte, strabiliando tutti con la doppietta decisiva contro il Milan nella bolgia del San Paolo, tutto ai suoi piedi. Il nuovo ruolo, però, ha frenato gli entusiasmi. Da esterno sinistro di centrocampo Piotr forse non riesce a dare il meglio di sé, ma adesso sta a lui che si tratta soltanto di un momento di stop. Dell'ultimo momento di stop. Perché ora non è più tempo per fermarsi, ma per tornare a spingere sull'acceleratore. Anche perché alle spalle c'è un Fabian che scalpita e nelle ultime settimane sta conquistando sempre più posizioni privilegiate nella testa di Ancelotti, tanto che in Champions gli viene sempre preferito e sabato scorso con il Genoa l'ha relegato in panchina già all'intervallo, quasi come una bocciatura. Quando incappi nella serata no, lo si capisce subito.

 

RINNOVO. Chissà, magari una iniezione di fiducia potrebbe arrivare anche dall'imminente rinnovo. A Castel Volturno conoscono il potenziale di Zielinski e hanno deciso di blindarlo già diversi mesi fa. Certo è che poi tra il dire e il fare ci passa tutto un mare in mezzo. Un mare di lavoro tra le parti, la dirigenza napoletana da un lato e l'entourage del polacco dall'altro. Una base d'intesa dovrebbe alla fine esser stata trovata, con uno sforzo da ambo le parti. Un prolungamento di contratto fino al 2023 (2021 l'attuale scadenza) con un ingaggio molto più che raddoppiato. Attualmente Piotr percepisce poco più di un milione, ma con i nuovi accordi la sua posizione cambia. D'altronde quando quasi arrivi a tre milioni i gradi te li dà lo stipendio. Zielinski deve reagire, per il Napoli e pure per la Polonia che non se la passa benissimo e nella quale è sempre titolare, come ieri. Ci sono due popoli che attendono la sua definitiva esplosione.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma