NAPOLI - Napoli 2, Lazio 1. Leggi il risultato e pensi ad un risultato in bilico. E in effetti lo è stato ma esclusivamente nei 10 minuti finali, quando gli ospiti, pur con un uomo in meno, hanno provato l'arrembaggio senza creare però nemmeno troppi grattacapi insormontabili alla difesa partenopea. Sarebbe finita 9-1, analizzando le occasioni reali costruite dal team di Ancelotti, non ci sarebbe stato nulla da dire: 4 pali, di cui 1 con Callejon in fuorigioco, che il Var avrebbe di certo annullato in caso di gol, ed un paio di conclusioni insidiose a testa per Callejon e Zielinski più le 2 reti realizzate ed ecco che i conti tornano. Riavvolgiamo però il nastro. Perchè il ritorno alla marcatura di Callejon e la punizione da cineteca di Milik meritano la giusta considerazione. Lo spagnolo si è fatto trovare pronto, con un gesto tecnico dei suoi, ben piazzato da Mertens. E poi il polacco: quella è la sua posizione, una mattonella imprendibile per qualsiasi portiere, un'arma in più per la squadra, da sfruttare in qualsiasi momento. E lo sa bene il tecnico, che lo ha sottolineato anche in conferenza stampa: con un Milik così l'impiego resterà costante. Nessun problema di coabitazione, dunque. Perchè sia Mertens che Insigne possono girargli intorno senza problemi. E poi? La doppia nota lieta. Partiamo dai pali: Meret è forte, fortissimo, oserei dire un fenomeno per i suoi 21 anni. La sicurezza mostrata, contro un avversario di tutto rispetto, l'uscita coi pugni al momento giusto e le prese alte sui calci d'angolo, la reattività sui tiri bassi sono tutti segnali degni di nota: sono sincero, mi ha ricordato il miglior Taglialatela. Per non parlare di Fabian: dopo il palo quasi sradicato da Milik, con quel sinistro a volo spettacolare, il suo mancino ha scoccato una conclusione all'incrocio che avrebbe meritato miglior sorte, ma al di là del gesto tecnico è la crescita esponenziale in mezzo al campo che lascia intravedere scenari più che azzurri. In particolare c'è un controllo che mi fa impazzire: quando nasconde palla, finta e riparte saltando l'avversario, lì dimostra ogni volta tutta la sua imprevedibilità. Tante note positive, nonostante qualche errore evitabile in difesa: sia Mario Rui che Malcuit hanno alternato giocate positive ad altre evitabili, che hanno creato qualche imbarazzo nel reparto arretrato. Prendiamo l'azione del gol di Immobile: lì Correa viene lasciato solo, poi Albiol lascia troppo spazio al 17 avversario e il gol diventa un gioco da ragazzi. Errore di concentrazione evitabile. Nonostante ciò il Napoli ha meritato la vittoria, per il numero di occasioni create e per la personalità dimostrata con elementi poco impiegati, come Maksimovic e Diawara. Dispiace, invece, che Inzaghi, dopo ogni puntuale sconfitta contro il Napoli, continui a cercare alibi, anzichè ammettere la netta superiorità dell'avversario. A suo avviso inesistente il doppio giallo ad Acerbi, giudizio che onestamente dall'alto della tribuna stampa e' apparso piu' che giusto. Guarda caso, pero', ha dimenticato di ricordare che l'intervento kamikaze nel finale di Lulic su Malcuit era da rosso diretto, salvo poi confermare che la vittoria del Napoli e' stata meritata per il primo tempo mostrato. Forse si sarà dimenticato che al Napoli mancavano anche 4 titolari e che nel secondo tempo sono comunque arrivate altre azioni pericolose, come la conclusione di Mertens ribattuta dalla difesa con Verdi tutto solo davanti a Strakosha. Definire "furbo" Callejon, però, è stato onestamente inconcepibile: da sempre Josè e' tra i calciatori piu' corretti in circolazione. Per questo ho stuzzicato Ancelotti nel post partita sull'argomento e bene ha fatto l'allenatore partenopeo a sentenziare: "Ognuno porta acqua al suo mulino". Un commento di classe. L'elogio di Ancelotti è d'obbligo: terza vittoria consecutiva, diciottesima vittoria su 27 partite in stagione. Con Callejon sono 10 i giocatori del Napoli in gol, un'astitenza che per lo spagnolo durava dal 20 maggio contro il Crotone. Per Milik 12 reti totali, di cui 11 in campionato. E poi il dato più concreto: con i suoi 47 punti il Napoli ha 7 punti di vantaggio sull’Inter, 14 sulla Roma e 15 sulla Lazio. In estrema sintesi: Carlo spegne con 4 pali e 2 gol l'insostenibile pesantezza di Simone. Tutto il resto è noia. Solo il Napoli continua ad elettrizzare nel campionato extra CR7.
di Napoli Magazine
21/01/2024 - 17:43
NAPOLI - Napoli 2, Lazio 1. Leggi il risultato e pensi ad un risultato in bilico. E in effetti lo è stato ma esclusivamente nei 10 minuti finali, quando gli ospiti, pur con un uomo in meno, hanno provato l'arrembaggio senza creare però nemmeno troppi grattacapi insormontabili alla difesa partenopea. Sarebbe finita 9-1, analizzando le occasioni reali costruite dal team di Ancelotti, non ci sarebbe stato nulla da dire: 4 pali, di cui 1 con Callejon in fuorigioco, che il Var avrebbe di certo annullato in caso di gol, ed un paio di conclusioni insidiose a testa per Callejon e Zielinski più le 2 reti realizzate ed ecco che i conti tornano. Riavvolgiamo però il nastro. Perchè il ritorno alla marcatura di Callejon e la punizione da cineteca di Milik meritano la giusta considerazione. Lo spagnolo si è fatto trovare pronto, con un gesto tecnico dei suoi, ben piazzato da Mertens. E poi il polacco: quella è la sua posizione, una mattonella imprendibile per qualsiasi portiere, un'arma in più per la squadra, da sfruttare in qualsiasi momento. E lo sa bene il tecnico, che lo ha sottolineato anche in conferenza stampa: con un Milik così l'impiego resterà costante. Nessun problema di coabitazione, dunque. Perchè sia Mertens che Insigne possono girargli intorno senza problemi. E poi? La doppia nota lieta. Partiamo dai pali: Meret è forte, fortissimo, oserei dire un fenomeno per i suoi 21 anni. La sicurezza mostrata, contro un avversario di tutto rispetto, l'uscita coi pugni al momento giusto e le prese alte sui calci d'angolo, la reattività sui tiri bassi sono tutti segnali degni di nota: sono sincero, mi ha ricordato il miglior Taglialatela. Per non parlare di Fabian: dopo il palo quasi sradicato da Milik, con quel sinistro a volo spettacolare, il suo mancino ha scoccato una conclusione all'incrocio che avrebbe meritato miglior sorte, ma al di là del gesto tecnico è la crescita esponenziale in mezzo al campo che lascia intravedere scenari più che azzurri. In particolare c'è un controllo che mi fa impazzire: quando nasconde palla, finta e riparte saltando l'avversario, lì dimostra ogni volta tutta la sua imprevedibilità. Tante note positive, nonostante qualche errore evitabile in difesa: sia Mario Rui che Malcuit hanno alternato giocate positive ad altre evitabili, che hanno creato qualche imbarazzo nel reparto arretrato. Prendiamo l'azione del gol di Immobile: lì Correa viene lasciato solo, poi Albiol lascia troppo spazio al 17 avversario e il gol diventa un gioco da ragazzi. Errore di concentrazione evitabile. Nonostante ciò il Napoli ha meritato la vittoria, per il numero di occasioni create e per la personalità dimostrata con elementi poco impiegati, come Maksimovic e Diawara. Dispiace, invece, che Inzaghi, dopo ogni puntuale sconfitta contro il Napoli, continui a cercare alibi, anzichè ammettere la netta superiorità dell'avversario. A suo avviso inesistente il doppio giallo ad Acerbi, giudizio che onestamente dall'alto della tribuna stampa e' apparso piu' che giusto. Guarda caso, pero', ha dimenticato di ricordare che l'intervento kamikaze nel finale di Lulic su Malcuit era da rosso diretto, salvo poi confermare che la vittoria del Napoli e' stata meritata per il primo tempo mostrato. Forse si sarà dimenticato che al Napoli mancavano anche 4 titolari e che nel secondo tempo sono comunque arrivate altre azioni pericolose, come la conclusione di Mertens ribattuta dalla difesa con Verdi tutto solo davanti a Strakosha. Definire "furbo" Callejon, però, è stato onestamente inconcepibile: da sempre Josè e' tra i calciatori piu' corretti in circolazione. Per questo ho stuzzicato Ancelotti nel post partita sull'argomento e bene ha fatto l'allenatore partenopeo a sentenziare: "Ognuno porta acqua al suo mulino". Un commento di classe. L'elogio di Ancelotti è d'obbligo: terza vittoria consecutiva, diciottesima vittoria su 27 partite in stagione. Con Callejon sono 10 i giocatori del Napoli in gol, un'astitenza che per lo spagnolo durava dal 20 maggio contro il Crotone. Per Milik 12 reti totali, di cui 11 in campionato. E poi il dato più concreto: con i suoi 47 punti il Napoli ha 7 punti di vantaggio sull’Inter, 14 sulla Roma e 15 sulla Lazio. In estrema sintesi: Carlo spegne con 4 pali e 2 gol l'insostenibile pesantezza di Simone. Tutto il resto è noia. Solo il Napoli continua ad elettrizzare nel campionato extra CR7.