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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, contro il Como vince la noia, Milinkovic-Savic unico chiaroscuro di un match nervoso e contratto, per Conte le note liete Rrahmani, Elmas e Gutierrez, ma occorre più iniziativa”
02.11.2025 13:00 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Il pareggio interno del Napoli contro il Como, al Maradona, non ha lasciato grandi emozioni tra le labbra. Escluso il pasticcio di Milinkovic-Savic, che ha fatto tutto da solo, provocando e poi neutralizzando il tiro dagli undici metri di Morata, non ci sono state fiammate indimenticabili e preoccupazioni serie per i due portieri. Nico Paz è stato limitato, come pure Diao. Ne è venuta fuori una partita nervosa, contratta e spezzettata dall'arbitro Zufferli, con piccoli tentativi di mezze iniziative mai realmente definite con le stimmate del serio pericolo. Il pari, dunque, anche se Fabregas avrebbe voluto i tre punti, è stato il risultato più giusto. Secondo Conte, invece, che si è complimentato con i suoi, dopo aver visto - da buon bastian contrario - il bicchiere mezzo pieno, a differenza di quando polemizza dopo una vittoria, ci sono stati appunti positivi. Personalmente mi sono annoiato, sono sincero. Mi sarei aspettato molto di più dalla fase offensiva. Effettivamente c'è stata qualche sgroppata da parte di Neres e McTominay, ma niente di trascendentale. Stavolta neanche Anguissa è riuscito a trovare il varco giusto, per non parlare di Hojlund (ancora a mezzo servizio, seppur volenteroso) e di Politano (spesso chiuso e "soffocato", nonostante una buona conclusione, di gancio sinistro, pezzo forte del suo repertorio). A centrocampo le note positive sono state sicuramente Elmas, subentrato a Gilmour per un problema muscolare, e Gutierrez, al posto di Spinazzola alle prese con un po' di fastidi al pube. Entrambi, a mio avviso, possono rientrare in partita, che sia dal primo minuto o a gara in corso, perchè hanno - come si dice in gergo - il piede caldo. Il Como è certamente una formazione di spessore, e dimostra come sette ventenni (su undici) possano giocarsela con concentrazione e dignitosamente su un campo ostico come quello dello Stadio Maradona. Bisognava fare di più. L'apparizione nel finale di Lobotka lascia ben sperare, mentre Noa Lang e Lucca sono ancora alla ricerca della porta avversaria, e per porta intendo proprio i pali entro cui far entrare le conclusioni. Se Buongiorno, poi, dà la sensazione di essere essenzialmente meno convinto delle proprie potenzialità rispetto a quando lo si è apprezzato al 100%, chi ha risposto presente con decisione e carattere è stato Rrahmani, un rientro provvidenziale. Questo 0-0 è stato un punto che non mi è andato proprio giù, ma è anche vero che sarebbe potuta finire perfino con una sconfitta per cui ci teniamo il punticino striminzito. Che sia da monito per la sfida di Bologna, dove dinanzi ci sarà un altro avversario agguerrito. Prima però la Champions, sempre in casa contro l'Eintracht Francoforte: un altro scenario, da onorare, ritrovando subito la via del gol, dato che di sbadigli ne sono stati fatti fin troppi contro i lariani.

Antonio Petrazzuolo
 
Napoli Magazine
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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02/11/2025 - 13:00

NAPOLI - Il pareggio interno del Napoli contro il Como, al Maradona, non ha lasciato grandi emozioni tra le labbra. Escluso il pasticcio di Milinkovic-Savic, che ha fatto tutto da solo, provocando e poi neutralizzando il tiro dagli undici metri di Morata, non ci sono state fiammate indimenticabili e preoccupazioni serie per i due portieri. Nico Paz è stato limitato, come pure Diao. Ne è venuta fuori una partita nervosa, contratta e spezzettata dall'arbitro Zufferli, con piccoli tentativi di mezze iniziative mai realmente definite con le stimmate del serio pericolo. Il pari, dunque, anche se Fabregas avrebbe voluto i tre punti, è stato il risultato più giusto. Secondo Conte, invece, che si è complimentato con i suoi, dopo aver visto - da buon bastian contrario - il bicchiere mezzo pieno, a differenza di quando polemizza dopo una vittoria, ci sono stati appunti positivi. Personalmente mi sono annoiato, sono sincero. Mi sarei aspettato molto di più dalla fase offensiva. Effettivamente c'è stata qualche sgroppata da parte di Neres e McTominay, ma niente di trascendentale. Stavolta neanche Anguissa è riuscito a trovare il varco giusto, per non parlare di Hojlund (ancora a mezzo servizio, seppur volenteroso) e di Politano (spesso chiuso e "soffocato", nonostante una buona conclusione, di gancio sinistro, pezzo forte del suo repertorio). A centrocampo le note positive sono state sicuramente Elmas, subentrato a Gilmour per un problema muscolare, e Gutierrez, al posto di Spinazzola alle prese con un po' di fastidi al pube. Entrambi, a mio avviso, possono rientrare in partita, che sia dal primo minuto o a gara in corso, perchè hanno - come si dice in gergo - il piede caldo. Il Como è certamente una formazione di spessore, e dimostra come sette ventenni (su undici) possano giocarsela con concentrazione e dignitosamente su un campo ostico come quello dello Stadio Maradona. Bisognava fare di più. L'apparizione nel finale di Lobotka lascia ben sperare, mentre Noa Lang e Lucca sono ancora alla ricerca della porta avversaria, e per porta intendo proprio i pali entro cui far entrare le conclusioni. Se Buongiorno, poi, dà la sensazione di essere essenzialmente meno convinto delle proprie potenzialità rispetto a quando lo si è apprezzato al 100%, chi ha risposto presente con decisione e carattere è stato Rrahmani, un rientro provvidenziale. Questo 0-0 è stato un punto che non mi è andato proprio giù, ma è anche vero che sarebbe potuta finire perfino con una sconfitta per cui ci teniamo il punticino striminzito. Che sia da monito per la sfida di Bologna, dove dinanzi ci sarà un altro avversario agguerrito. Prima però la Champions, sempre in casa contro l'Eintracht Francoforte: un altro scenario, da onorare, ritrovando subito la via del gol, dato che di sbadigli ne sono stati fatti fin troppi contro i lariani.

Antonio Petrazzuolo
 
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