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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, l'urlo resta in gola, meglio non toccare troppo i "capitani", prezzi ok e stop alle troppe polemiche, tutti uniti attorno alla squadra"
19.09.2018 23:21 di Napoli Magazine

NAPOLI - A reti bianche, senza grandi sussulti. Non è stato certamente un esordio da incorniciare quello del Napoli in Champions League, che porta a casa 1 punto da Belgrado nel girone della presunta "morte". Con il Liverpool a 3 punti, grazie al gol in extremis di Firmino ai danni del Psg, la prossima sfida al San Paolo del 3 ottobre assume subito un sapore ancora più particolare, tenendo conto che il Psg non avrà grosse difficoltà contro la Stella Rossa. La squadra serba, in tutta onestà, è parsa poca cosa, del tutto arroccata in difesa e quasi mai in grado di impensierire l'ancora non brillantissimo Ospina. Se non fosse stato per le due incertezze di Allan, che tutto e' meno che un regista davanti alla difesa, probabilmente i padroni di casa non avrebbero mai tirato nello specchio della porta. Giusto provare schemi e unità nuove, ma la sensazione e' che, come in una partita a scacchi, questo pareggio complichi un po' le cose. Magari il Napoli ci smentira' tutti, mettendo a segno qualche colpaccio difficile da pronosticare, come la vittoria dell'Inter sul Tottenham per intenderci, e allora lo scenario cambierà. Il rammarico c'è perchè, come sottolineato anche da Ancelotti, il predominio territoriale è stato evidente. E' mancato il gol. Mica poco, quello che fa la differenza in questo gioco. Così, se da una parte resta la fiducia per il nuovo corso tattico e tecnico, dall'altra una riflessione sull'opportunità di non tirare troppo fuori dal gioco tre elementi fondamentali come Callejon, Hamsik e Mertens mi sorge spontanea. Sarà che hanno sempre assicurato punti e gol a questa squadra, unitamente a Insigne che ha fatto vibrare e non poco la traversa di Borjan, ma certe intese sono difficili da dimenticare. Avrà annotato il tutto anche Ancelotti, che chiede di più, sempre di più a questo Napoli. Magari senza toccare troppo le posizioni dei "capitani", o titolarissimi che dir si voglia, Allan incluso si intende. Piccola nota finale: la politica dei prezzi decisa da ADL, per le tre gare di Champions e per le sfide di campionato non di cartello, premia i tifosi, per cui ora stop alle polemiche, da una parte e dall'altra, è il momento di stringersi attorno alla squadra per sostenere gli azzurri in questa stagione ricca di impegni non semplici. Il motivo? Il Napoli ha dei valori ben definiti e può giocarsela con chiunque, lo dice la classifica, per questo sarebbe un vero peccato rovinare un potenziale del genere per l'incomprensibile piacere di inasprire l'ambiente alimentando un chiacchiericcio fine a se stesso che non fa altro che lasciare un amaro retrogusto nell'aere. Il veleno verbale non ha mai favorito la strada verso il successo, eccezion fatta per il Mondiale di Spagna '82 caso più unico che raro. Il mini tour prosegue, tra campionato e coppa. A testa alta e con diverse convinzioni da consolidare.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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19/09/2024 - 23:21

NAPOLI - A reti bianche, senza grandi sussulti. Non è stato certamente un esordio da incorniciare quello del Napoli in Champions League, che porta a casa 1 punto da Belgrado nel girone della presunta "morte". Con il Liverpool a 3 punti, grazie al gol in extremis di Firmino ai danni del Psg, la prossima sfida al San Paolo del 3 ottobre assume subito un sapore ancora più particolare, tenendo conto che il Psg non avrà grosse difficoltà contro la Stella Rossa. La squadra serba, in tutta onestà, è parsa poca cosa, del tutto arroccata in difesa e quasi mai in grado di impensierire l'ancora non brillantissimo Ospina. Se non fosse stato per le due incertezze di Allan, che tutto e' meno che un regista davanti alla difesa, probabilmente i padroni di casa non avrebbero mai tirato nello specchio della porta. Giusto provare schemi e unità nuove, ma la sensazione e' che, come in una partita a scacchi, questo pareggio complichi un po' le cose. Magari il Napoli ci smentira' tutti, mettendo a segno qualche colpaccio difficile da pronosticare, come la vittoria dell'Inter sul Tottenham per intenderci, e allora lo scenario cambierà. Il rammarico c'è perchè, come sottolineato anche da Ancelotti, il predominio territoriale è stato evidente. E' mancato il gol. Mica poco, quello che fa la differenza in questo gioco. Così, se da una parte resta la fiducia per il nuovo corso tattico e tecnico, dall'altra una riflessione sull'opportunità di non tirare troppo fuori dal gioco tre elementi fondamentali come Callejon, Hamsik e Mertens mi sorge spontanea. Sarà che hanno sempre assicurato punti e gol a questa squadra, unitamente a Insigne che ha fatto vibrare e non poco la traversa di Borjan, ma certe intese sono difficili da dimenticare. Avrà annotato il tutto anche Ancelotti, che chiede di più, sempre di più a questo Napoli. Magari senza toccare troppo le posizioni dei "capitani", o titolarissimi che dir si voglia, Allan incluso si intende. Piccola nota finale: la politica dei prezzi decisa da ADL, per le tre gare di Champions e per le sfide di campionato non di cartello, premia i tifosi, per cui ora stop alle polemiche, da una parte e dall'altra, è il momento di stringersi attorno alla squadra per sostenere gli azzurri in questa stagione ricca di impegni non semplici. Il motivo? Il Napoli ha dei valori ben definiti e può giocarsela con chiunque, lo dice la classifica, per questo sarebbe un vero peccato rovinare un potenziale del genere per l'incomprensibile piacere di inasprire l'ambiente alimentando un chiacchiericcio fine a se stesso che non fa altro che lasciare un amaro retrogusto nell'aere. Il veleno verbale non ha mai favorito la strada verso il successo, eccezion fatta per il Mondiale di Spagna '82 caso più unico che raro. Il mini tour prosegue, tra campionato e coppa. A testa alta e con diverse convinzioni da consolidare.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

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