NAPOLI - Il Napoli vola in finale di Supercoppa italiana con un tris di reti ben architettate dallo stratega Mazzarri. Una vittoria strameritata, dopo un cambio tattico studiato dal tecnico partenopeo nei minimi particolari, consapevole dei precedenti nefasti di Italiano contro gli azzurri, come poi ha lui stesso ammesso nel post gara. Va bene così, direbbe Vasco Rossi. Difesa a tre bloccata, con pochissimi rischi corsi da Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus. Centrocampo ottimamente gestito dal play basso Lobotka, con Mazzocchi e Mario Rui esterni con libertà d'azione sino alla trequarti, anche se il portoghese ha un pò sofferto le imbucate di Ikonè. In tutta sincerità, dopo aver rivisto il rigore concesso ai viola dal solito e deludente arbitro La Penna, ho notato dopo vari replay il tocco di Mario Rui ma - in tutta sincerità - non mi è sembrato poi così eclatante. Detto ciò, bravo il Napoli a non lasciarsi scomporre più di tanto. Kvara, pur potendo svariare di più sul fronte d'attacco, non è apparso ancora illuminante. Meglio Politano, con il consueto accentramento volto al tiro incrociato. Mentre, ad essere onesto, ho notato qualche errore evitabile di troppo di Cajuste, seppur recuperato in extremis, non mi è parso vigile e concentrato. Lì in attacco, senza Osimhen ancora impegnato (e in forma) in Coppa d'Africa, la scelta di affidarsi al "Cholito" Simeone si è rivelata quanto mai azzeccata. Al "Cholito" consegnerei anche le chiavi di casa, è un ragazzo che trasmette sicurezza, oltre che educazione e simpatia. E poi, che gol ha fatto? Un diagonale imprendibile per Terracciano, dopo il perfetto traversone di Juan Jesus. Un vantaggio che ha dato sicuramente un indirizzo alla gara, fino ai 5 minuti straordinariamente belli e folli di Zerbin. Bravo Mazzarri a gettarlo nella mischia, ma soprattutto ad utilizzarlo come interno di un centrocampo offensivo composto da 5 uomini, e non come sostituto di Kvara, alto a sinistra nei tre d'attacco. Dopo gli attimi di paura per la testa nel palo sul suo primo sigillo in maglia azzurra, alla luce del secondo gol alla Kakà da fuori area, verrebbe quasi da invitare tutti i campioni d'Italia ad "emulare" Alessio... E se servisse, mi getterei anche io con loro, tutti con la testa nel palo! Vuoi vedere che riprendono a viaggiare come qualche mese fa? Magari pigiando il tasto "on" sulle loro schiene riparte definitivamente la giostra del gol... Chiaramente è una battuta, ma se i risultati sono questi, non solo la finale di Supercoppa, tra pochi intimi in Arabia, ma anche il campionato e la Champions potrebbero iniziare a regalare nuove emozioni ai tifosi. E sarebbe pure ora! Al di là del 4-3-3, del 3-4-3 o del 3-5-2, disposizioni che spettano a Mazzarri, sono gli uomini che vanno in campo e devono fare la differenza. "Cholito" docet. Intanto, bravo Napoli!

di Napoli Magazine
19/01/2024 - 20:00
NAPOLI - Il Napoli vola in finale di Supercoppa italiana con un tris di reti ben architettate dallo stratega Mazzarri. Una vittoria strameritata, dopo un cambio tattico studiato dal tecnico partenopeo nei minimi particolari, consapevole dei precedenti nefasti di Italiano contro gli azzurri, come poi ha lui stesso ammesso nel post gara. Va bene così, direbbe Vasco Rossi. Difesa a tre bloccata, con pochissimi rischi corsi da Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus. Centrocampo ottimamente gestito dal play basso Lobotka, con Mazzocchi e Mario Rui esterni con libertà d'azione sino alla trequarti, anche se il portoghese ha un pò sofferto le imbucate di Ikonè. In tutta sincerità, dopo aver rivisto il rigore concesso ai viola dal solito e deludente arbitro La Penna, ho notato dopo vari replay il tocco di Mario Rui ma - in tutta sincerità - non mi è sembrato poi così eclatante. Detto ciò, bravo il Napoli a non lasciarsi scomporre più di tanto. Kvara, pur potendo svariare di più sul fronte d'attacco, non è apparso ancora illuminante. Meglio Politano, con il consueto accentramento volto al tiro incrociato. Mentre, ad essere onesto, ho notato qualche errore evitabile di troppo di Cajuste, seppur recuperato in extremis, non mi è parso vigile e concentrato. Lì in attacco, senza Osimhen ancora impegnato (e in forma) in Coppa d'Africa, la scelta di affidarsi al "Cholito" Simeone si è rivelata quanto mai azzeccata. Al "Cholito" consegnerei anche le chiavi di casa, è un ragazzo che trasmette sicurezza, oltre che educazione e simpatia. E poi, che gol ha fatto? Un diagonale imprendibile per Terracciano, dopo il perfetto traversone di Juan Jesus. Un vantaggio che ha dato sicuramente un indirizzo alla gara, fino ai 5 minuti straordinariamente belli e folli di Zerbin. Bravo Mazzarri a gettarlo nella mischia, ma soprattutto ad utilizzarlo come interno di un centrocampo offensivo composto da 5 uomini, e non come sostituto di Kvara, alto a sinistra nei tre d'attacco. Dopo gli attimi di paura per la testa nel palo sul suo primo sigillo in maglia azzurra, alla luce del secondo gol alla Kakà da fuori area, verrebbe quasi da invitare tutti i campioni d'Italia ad "emulare" Alessio... E se servisse, mi getterei anche io con loro, tutti con la testa nel palo! Vuoi vedere che riprendono a viaggiare come qualche mese fa? Magari pigiando il tasto "on" sulle loro schiene riparte definitivamente la giostra del gol... Chiaramente è una battuta, ma se i risultati sono questi, non solo la finale di Supercoppa, tra pochi intimi in Arabia, ma anche il campionato e la Champions potrebbero iniziare a regalare nuove emozioni ai tifosi. E sarebbe pure ora! Al di là del 4-3-3, del 3-4-3 o del 3-5-2, disposizioni che spettano a Mazzarri, sono gli uomini che vanno in campo e devono fare la differenza. "Cholito" docet. Intanto, bravo Napoli!
