NAPOLI - Perdere non fa mai piacere, se poi la sconfitta arriva con una difesa dimezzata e dopo essere rientrati in partita per poterla pareggiare, con un uomo in più, l'amaro in bocca resta eccome. I tre punti persi contro il Milan rafforzano Allegri e i rossoneri, almeno dal punto di vista mentale. I lombardi non hanno le Coppe a differenze del Napoli, proprio com'era accaduto nella scorsa stagione ai partenopei. Questo, però, chiaramente, non può e non deve essere un alibi. D'altronde se si dà un occhio alla classifica, dopo appena cinque giornate disputate, a sorridere è la Roma del simpaticissimo Gasperini, oltre alla squadra di Max che però nel prossimo turno dovrà vedersela a Torino contro la Juventus, frenata sul pari dall'Atalanta. Campionato aperto, dunque. Nessuna mini fuga. Anche l'Inter spera di accorciare le distanze. Ma torniamo al Napoli. Cos'è successo? Intanto le assenze in difesa hanno pesato come un macigno. Perdere in un colpo Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola e Olivera, chi per problemi più consistenti (il primo e ad occhio anche il secondo dovrebbero rientrare dopo la sosta) e chi per altri meno gravi (affaticamenti muscolari per gli ultimi due menzionati), ha condizionato le scelte di Conte. Personalmente avrei puntato su Beukema e non su Marianucci (assente dalla lista Champions ma protagonista in negativo a San Siro in entrambe le reti rossonere), non per sfiduciare quest'ultimo ma per un discorso di impiego dell'olandese avvenuto già in recenti gare ufficiali a differenza dell'Under 21, che ricordavamo in campo nelle amichevoli estive. Non voglio demonizzare nessuno, sono stato anche severo nella valutazione di Marianucci nelle pagelle a caldo (voto 3), ma questo non significa che si possa evitare di evidenziare la sua responsabilità sui gol presi. Da apprezzare il gesto del ragazzo che ha ammesso sul profilo Instagram l'esordio nefasto, ma sta di fatto che suoi errori hanno inciso sull'andamento del match. Eppure il Napoli la chance di rientrare in partita l'ha avuta, dato che dal 57° minuto il Milan è rimasto in 10 per l'entrataccia di Estupinan su Di Lorenzo. Giusto il rosso sventolato al difensore rossonero dopo un consulto eccessivamente accurdato di tutti i direttori di gara e straordinaria, per freddezza e precisione, la realizzazione di De Bruyne dagli undici metri. Non entro in polemica ma nemmeno resto a guardare. Credo che De Bruyne sarebbe potuto restare in campo qualche altro minuto oltre il 72°, come ha fatto Modric, certo è che Conte (e il suo staff) sanno come gestire il suo minutaggio, alla luce dei prossimi due impegni ravvicinati tra Champions e campionato. Non credo nemmeno che De Bruyne si sia rivolto in malo modo verso l'allenatore, piuttosto riassumerei il gesto di disappunto al momento della sostituzione come "rabbia momentanea" per non essere riuscito a riequilibrare le sorti dell'incontro. Poi se qualcuno vuole fare dietrologia può farlo certamente nel chiuso della propria stanzetta, ma non creando casi dove onestamente non ci sono. I tentativi per provare a pareggiare, ed anche a vincere la partita, ci sono stati: Di Lorenzo, Anguissa, McTominay (tra l'altro atterrato nel primo tempo senza essere considerato da Chiffi), fino ad arrivare a Lang, Elmas e Neres (il cui tiro stampatosi sull'incrocio dei pali dopo la deviazione di testa di Modric sta ancora vibrando) ci hanno provato, ma è mancato il guizzo finale. L'affondo che fa la differenza. Lobotka ha macinato metri su metri, seppur allontandosi troppo dalla sua posizione davanti alla difesa ad inizio gara. Lo stesso Gutierrez, che non mi è dispiaciuto, spesso è rimasto troppo alto a sinistra, porgendo il fianco alle ripartenze avversarie. Pulisic e Saelemaekers, ma anche Fofana e Modric, qualche problema l'hanno creato. Di sicuro con la difesa titolare sarebbe andata diversamente. Nè Hojlund, e neppure Lucca, stavolta, hanno inciso. Ci sarebbe da chiedersi se il 4-3-3, con un utilizzo più costante di Neres, non sia una soluzione su cui tornare a puntare con costanza, soprattutto quando manca un'intera linea di difensori titolarissimi, per non far affaticare i soliti noti, in particolare Politano, gettonatissimo per gran parte del match. Si può parzialmente "rinunciare" ad uno dei centrocampisti centrali, utilizzandoli a gara in corso senza tanti complimenti e giri di parole. Ci sarà spazio per tutti, e nessuno deve sentirsi in secondo piano se il tecnico opererà scelte diverse dal solito. Intanto è giusto voltare pagina, facendo tesoro degli errori commessi per ripartire col piede giusto sia in Champions League che in campionato. Poi la sosta arriverà nel momento opportuno per riordinare le idee e recuperare gli infortunati, ma ora è tempo di rimboccarsi le maniche.
di Napoli Magazine
29/09/2025 - 08:00
NAPOLI - Perdere non fa mai piacere, se poi la sconfitta arriva con una difesa dimezzata e dopo essere rientrati in partita per poterla pareggiare, con un uomo in più, l'amaro in bocca resta eccome. I tre punti persi contro il Milan rafforzano Allegri e i rossoneri, almeno dal punto di vista mentale. I lombardi non hanno le Coppe a differenze del Napoli, proprio com'era accaduto nella scorsa stagione ai partenopei. Questo, però, chiaramente, non può e non deve essere un alibi. D'altronde se si dà un occhio alla classifica, dopo appena cinque giornate disputate, a sorridere è la Roma del simpaticissimo Gasperini, oltre alla squadra di Max che però nel prossimo turno dovrà vedersela a Torino contro la Juventus, frenata sul pari dall'Atalanta. Campionato aperto, dunque. Nessuna mini fuga. Anche l'Inter spera di accorciare le distanze. Ma torniamo al Napoli. Cos'è successo? Intanto le assenze in difesa hanno pesato come un macigno. Perdere in un colpo Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola e Olivera, chi per problemi più consistenti (il primo e ad occhio anche il secondo dovrebbero rientrare dopo la sosta) e chi per altri meno gravi (affaticamenti muscolari per gli ultimi due menzionati), ha condizionato le scelte di Conte. Personalmente avrei puntato su Beukema e non su Marianucci (assente dalla lista Champions ma protagonista in negativo a San Siro in entrambe le reti rossonere), non per sfiduciare quest'ultimo ma per un discorso di impiego dell'olandese avvenuto già in recenti gare ufficiali a differenza dell'Under 21, che ricordavamo in campo nelle amichevoli estive. Non voglio demonizzare nessuno, sono stato anche severo nella valutazione di Marianucci nelle pagelle a caldo (voto 3), ma questo non significa che si possa evitare di evidenziare la sua responsabilità sui gol presi. Da apprezzare il gesto del ragazzo che ha ammesso sul profilo Instagram l'esordio nefasto, ma sta di fatto che suoi errori hanno inciso sull'andamento del match. Eppure il Napoli la chance di rientrare in partita l'ha avuta, dato che dal 57° minuto il Milan è rimasto in 10 per l'entrataccia di Estupinan su Di Lorenzo. Giusto il rosso sventolato al difensore rossonero dopo un consulto eccessivamente accurdato di tutti i direttori di gara e straordinaria, per freddezza e precisione, la realizzazione di De Bruyne dagli undici metri. Non entro in polemica ma nemmeno resto a guardare. Credo che De Bruyne sarebbe potuto restare in campo qualche altro minuto oltre il 72°, come ha fatto Modric, certo è che Conte (e il suo staff) sanno come gestire il suo minutaggio, alla luce dei prossimi due impegni ravvicinati tra Champions e campionato. Non credo nemmeno che De Bruyne si sia rivolto in malo modo verso l'allenatore, piuttosto riassumerei il gesto di disappunto al momento della sostituzione come "rabbia momentanea" per non essere riuscito a riequilibrare le sorti dell'incontro. Poi se qualcuno vuole fare dietrologia può farlo certamente nel chiuso della propria stanzetta, ma non creando casi dove onestamente non ci sono. I tentativi per provare a pareggiare, ed anche a vincere la partita, ci sono stati: Di Lorenzo, Anguissa, McTominay (tra l'altro atterrato nel primo tempo senza essere considerato da Chiffi), fino ad arrivare a Lang, Elmas e Neres (il cui tiro stampatosi sull'incrocio dei pali dopo la deviazione di testa di Modric sta ancora vibrando) ci hanno provato, ma è mancato il guizzo finale. L'affondo che fa la differenza. Lobotka ha macinato metri su metri, seppur allontandosi troppo dalla sua posizione davanti alla difesa ad inizio gara. Lo stesso Gutierrez, che non mi è dispiaciuto, spesso è rimasto troppo alto a sinistra, porgendo il fianco alle ripartenze avversarie. Pulisic e Saelemaekers, ma anche Fofana e Modric, qualche problema l'hanno creato. Di sicuro con la difesa titolare sarebbe andata diversamente. Nè Hojlund, e neppure Lucca, stavolta, hanno inciso. Ci sarebbe da chiedersi se il 4-3-3, con un utilizzo più costante di Neres, non sia una soluzione su cui tornare a puntare con costanza, soprattutto quando manca un'intera linea di difensori titolarissimi, per non far affaticare i soliti noti, in particolare Politano, gettonatissimo per gran parte del match. Si può parzialmente "rinunciare" ad uno dei centrocampisti centrali, utilizzandoli a gara in corso senza tanti complimenti e giri di parole. Ci sarà spazio per tutti, e nessuno deve sentirsi in secondo piano se il tecnico opererà scelte diverse dal solito. Intanto è giusto voltare pagina, facendo tesoro degli errori commessi per ripartire col piede giusto sia in Champions League che in campionato. Poi la sosta arriverà nel momento opportuno per riordinare le idee e recuperare gli infortunati, ma ora è tempo di rimboccarsi le maniche.