In Primo Piano
MISTER Z - L'assioma "cambio molto-divento molto più forte" è tutto da dimostrare, il Napoli è già bello e pronto, ora tocca ad Ancelotti
21.08.2018 20:05 di Napoli Magazine

NAPOLI - E' bastata la vittoria all'esordio in campionato sul campo della Lazio - molto più netta e meritata per il Napoli di quanto le acide dichiarazioni nel post partita di Simone Inzaghi avrebbero voluto far credere - perché la valutazione, il giudizio e le riserve che buona parte dei critici e della stessa tifoseria avevano espresso al termine della fase di preparazione siano cambiate da così a così. Il problema è che troppo spesso in chi è chiamato ad esprimere giudizi sul calcio finiscono per prevalere i sentimenti e la passione e la ragione finisce dimenticata in un cantuccio. La campagna acquisti del Napoli sicuramente è stata stiracchiata, asfittica e molto di più si sarebbe potuto fare. In questi casi, però, esistono i pro e i contro. Ancelotti, che non è il primo arrivato, ha evidentemente valutato con attenzione il valore di una rosa che ha totalizzato lo scorso anno 91 punti, battendo tutti i record e ha pensato che snaturare quel gruppo sarebbe stato una sorta di suicidio. Ha acconsentito dunque alla cessione del solo Jorginho, avendo individuato in Hamisk il suo sostituto e nello spagnolo Fabian Ruiz il rimpiazzo per lo slovacco nel ruolo di centrocampista esterno di sinistra. E' vero, è partito anche Reina, ma il duo Ospina-Meret offre sicuramente maggiori garanzie dello spagnolo. All'allenatore italiano più 'medagliato' tocca ora il compito di dare a quella squadra più concretezza, più cinismo, più cattiveria di quanta non ne avesse lo scorso anno e, stando ai primi riscontri, in questo senso sono già stati fatti notevoli passi avanti. Cambiare molto, come hanno fatto ad esempio Inter, Milan e Roma, non sempre è produttivo. L'assioma 'cambio molto-divento molto più forte' è tutto da dimostrare. E' inevitabile che le squadre milanesi e la Roma - nonostante che oggettivamente si siano rinforzate - dovranno pagare in qualche modo lo scotto del tempo necessario per raggiungere quell'armonia di gioco e di squadra che non possono trovare in pochi giorni. Il Napoli, invece, è già bello e pronto e può percorrere una strada conosciuta e già battuta nel recente passato. Alla fine vedrete che conterà molto la capacità di Ancelotti di coinvolgere pienamente nel suo progetto gli uomini che lo scorso anno erano stati tenuti costantemente fuori e che potrebbero rappresentare il valore aggiunto di quest'anno. Perché al di là delle polemiche tra De Laurentiis e Sarri, resta il fatto che lo scorso anno la rosa, per come è stata utilizzata, si è rivelata troppo corta e nello sprint finale inevitabilmente qualcosa il Napoli ha pagato. L'unico punto vero di contestazione in riferimento al mercato, è la cessione di Inglese. E' il terzo anno consecutivo che il Napoli schiera Milik e Mertens come uniche punte. Non c'è bisogno di rinvangare il passato (e ciò che è accaduto al polacco) per rendersi conto che due prime punte (ammesso che Mertens lo sia) sono troppo poche. Bastano una squalifica e un raffreddore per azzerare il potenziale offensivo della squadra. Chi ha avuto l'idea di disfarsi di Inglese e chi non l'ha contrastata non hanno reso un buon servizio al Napoli.

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
MISTER Z - L'assioma "cambio molto-divento molto più forte" è tutto da dimostrare, il Napoli è già bello e pronto, ora tocca ad Ancelotti

di Napoli Magazine

21/08/2024 - 20:05

NAPOLI - E' bastata la vittoria all'esordio in campionato sul campo della Lazio - molto più netta e meritata per il Napoli di quanto le acide dichiarazioni nel post partita di Simone Inzaghi avrebbero voluto far credere - perché la valutazione, il giudizio e le riserve che buona parte dei critici e della stessa tifoseria avevano espresso al termine della fase di preparazione siano cambiate da così a così. Il problema è che troppo spesso in chi è chiamato ad esprimere giudizi sul calcio finiscono per prevalere i sentimenti e la passione e la ragione finisce dimenticata in un cantuccio. La campagna acquisti del Napoli sicuramente è stata stiracchiata, asfittica e molto di più si sarebbe potuto fare. In questi casi, però, esistono i pro e i contro. Ancelotti, che non è il primo arrivato, ha evidentemente valutato con attenzione il valore di una rosa che ha totalizzato lo scorso anno 91 punti, battendo tutti i record e ha pensato che snaturare quel gruppo sarebbe stato una sorta di suicidio. Ha acconsentito dunque alla cessione del solo Jorginho, avendo individuato in Hamisk il suo sostituto e nello spagnolo Fabian Ruiz il rimpiazzo per lo slovacco nel ruolo di centrocampista esterno di sinistra. E' vero, è partito anche Reina, ma il duo Ospina-Meret offre sicuramente maggiori garanzie dello spagnolo. All'allenatore italiano più 'medagliato' tocca ora il compito di dare a quella squadra più concretezza, più cinismo, più cattiveria di quanta non ne avesse lo scorso anno e, stando ai primi riscontri, in questo senso sono già stati fatti notevoli passi avanti. Cambiare molto, come hanno fatto ad esempio Inter, Milan e Roma, non sempre è produttivo. L'assioma 'cambio molto-divento molto più forte' è tutto da dimostrare. E' inevitabile che le squadre milanesi e la Roma - nonostante che oggettivamente si siano rinforzate - dovranno pagare in qualche modo lo scotto del tempo necessario per raggiungere quell'armonia di gioco e di squadra che non possono trovare in pochi giorni. Il Napoli, invece, è già bello e pronto e può percorrere una strada conosciuta e già battuta nel recente passato. Alla fine vedrete che conterà molto la capacità di Ancelotti di coinvolgere pienamente nel suo progetto gli uomini che lo scorso anno erano stati tenuti costantemente fuori e che potrebbero rappresentare il valore aggiunto di quest'anno. Perché al di là delle polemiche tra De Laurentiis e Sarri, resta il fatto che lo scorso anno la rosa, per come è stata utilizzata, si è rivelata troppo corta e nello sprint finale inevitabilmente qualcosa il Napoli ha pagato. L'unico punto vero di contestazione in riferimento al mercato, è la cessione di Inglese. E' il terzo anno consecutivo che il Napoli schiera Milik e Mertens come uniche punte. Non c'è bisogno di rinvangare il passato (e ciò che è accaduto al polacco) per rendersi conto che due prime punte (ammesso che Mertens lo sia) sono troppo poche. Bastano una squalifica e un raffreddore per azzerare il potenziale offensivo della squadra. Chi ha avuto l'idea di disfarsi di Inglese e chi non l'ha contrastata non hanno reso un buon servizio al Napoli.

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com