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MISTER Z - Napoli, tutto cuore, grinta e qualità, così ci si diverte e si vince!
02.12.2025 07:00 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Un tiro in porta in 100 minuti. Questo è ciò che la Roma, capolista del campionato, è riuscita a cavare fuori dalla partita con il Napoli. Una dimostrazione di forza, di organizzazione, di agonismo così da parte degli azzurri, non la vedevamo da parecchio tempo. La modifica dell’impianto tattico della squadra, determinata da cause di forza maggiore (la raffica di infortuni che hanno ridotto la rosa all’osso) e da Mister Z già da molto tempo auspicata, sta continuando a dare i suoi frutti. La squadra ora è quadrata, rocciosa, sempre viva e vitale e soprattutto l’attacco gioca in modo armonico, con le due sottopunte che aiutano costantemente Hojlund, dialogano tra loro e con lui, si propongono, creano continuamente problemi alle difesa avversarie. Io non so che cosa realmente sia accaduto dopo la sciagurata trasferta di Bologna. Soprattutto non so se tra Conte e la squadra ci sia stato un chiarimento. Quel che invece so per certo è che a partire dalla ripresa dopo l’interruzione per gli impegni delle Nazionali la scena è radicalmente cambiata. La scena che mi ha colpito di più tra le tante immagini viste domenica sera e provenienti dall’Olimpico è stata quella cui è stato possibile assistere al momento del fischio finale. Gli abbracci in campo tra i giocatori, tra questi ultimi e l’allenatore e gli uomini dello staff tecnico e di quello medico, mi ha emozionato. Ho rivisto scene che mi hanno ricordato quelle della passata stagione quando tutte le tappe che condussero alla conquista dello scudetto furono segnate ma momenti di gioia e di esaltazione collettiva sui vari terreni di gioco e, successivamente, anche fuori di essi. Ora però non c’è il tempo di gioire per quanto è accaduto domenica sera all’Olimpico. C’è da superare lo scoglio Cagliari e non è cosa da poco. La Coppa Italia è spesso considerata una manifestazione di seconda fascia ma questo vale soltanto per chi non riesce ad arrivare fino in fondo. La verità è invece che si tratta di un trofeo che tutti si vorrebbero aggiudicare perché dà tanto prestigio a chi riesce ad alzare la coppa. Dunque il Cagliari va affrontato con determinazione e con concentrazione, anche se è presumibile che Conte si affiderà a un giusto turnover, prendendo a piene mani nel parco riserve che al momento è piuttosto limitato a causa dei tanti infortuni. Dopo il Cagliari sarà il turno della Juventus in una partita che tradizionalmente è estremamente sentita dai tifosi. Sappiamo per certo che sul piano morale il Napoli arriverà a quest’ultimo appuntamento con tutte le carte in regola per continuare questo percorso virtuoso che ha intrapreso nel dopo Bologna. E per tutti noi ci sarà davvero da divertirsi.

Mario Zaccaria

Napoli Magazine

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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NAPOLI - Un tiro in porta in 100 minuti. Questo è ciò che la Roma, capolista del campionato, è riuscita a cavare fuori dalla partita con il Napoli. Una dimostrazione di forza, di organizzazione, di agonismo così da parte degli azzurri, non la vedevamo da parecchio tempo. La modifica dell’impianto tattico della squadra, determinata da cause di forza maggiore (la raffica di infortuni che hanno ridotto la rosa all’osso) e da Mister Z già da molto tempo auspicata, sta continuando a dare i suoi frutti. La squadra ora è quadrata, rocciosa, sempre viva e vitale e soprattutto l’attacco gioca in modo armonico, con le due sottopunte che aiutano costantemente Hojlund, dialogano tra loro e con lui, si propongono, creano continuamente problemi alle difesa avversarie. Io non so che cosa realmente sia accaduto dopo la sciagurata trasferta di Bologna. Soprattutto non so se tra Conte e la squadra ci sia stato un chiarimento. Quel che invece so per certo è che a partire dalla ripresa dopo l’interruzione per gli impegni delle Nazionali la scena è radicalmente cambiata. La scena che mi ha colpito di più tra le tante immagini viste domenica sera e provenienti dall’Olimpico è stata quella cui è stato possibile assistere al momento del fischio finale. Gli abbracci in campo tra i giocatori, tra questi ultimi e l’allenatore e gli uomini dello staff tecnico e di quello medico, mi ha emozionato. Ho rivisto scene che mi hanno ricordato quelle della passata stagione quando tutte le tappe che condussero alla conquista dello scudetto furono segnate ma momenti di gioia e di esaltazione collettiva sui vari terreni di gioco e, successivamente, anche fuori di essi. Ora però non c’è il tempo di gioire per quanto è accaduto domenica sera all’Olimpico. C’è da superare lo scoglio Cagliari e non è cosa da poco. La Coppa Italia è spesso considerata una manifestazione di seconda fascia ma questo vale soltanto per chi non riesce ad arrivare fino in fondo. La verità è invece che si tratta di un trofeo che tutti si vorrebbero aggiudicare perché dà tanto prestigio a chi riesce ad alzare la coppa. Dunque il Cagliari va affrontato con determinazione e con concentrazione, anche se è presumibile che Conte si affiderà a un giusto turnover, prendendo a piene mani nel parco riserve che al momento è piuttosto limitato a causa dei tanti infortuni. Dopo il Cagliari sarà il turno della Juventus in una partita che tradizionalmente è estremamente sentita dai tifosi. Sappiamo per certo che sul piano morale il Napoli arriverà a quest’ultimo appuntamento con tutte le carte in regola per continuare questo percorso virtuoso che ha intrapreso nel dopo Bologna. E per tutti noi ci sarà davvero da divertirsi.

Mario Zaccaria

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