NAPOLI - Giulia, moglie di Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport:
Sabato si torna a Verona. Partita speciale per lei e Giovanni.
"Abbiamo amato tantissimo Verona, città stupenda e belle persone. E amavamo lo spogliatoio, i compagni e le loro famiglie. C’era un gruppo fantastico, proprio come quello che abbiamo ritrovato poi qui a Napoli. Qui stiamo da dio, ci sentiamo davvero a casa".
Napoli è un po' Argentina, non trova?
"Ma che un po’, sembra di starci sul serio. Lo ha detto anche Diego, il papà di Giovanni, quando è venuto a trovarci la prima volta. C’è una somiglianza incredibile tra i colori, i profumi, la passione e il calore delle persone. E anche per questo ho dedicato una puntata ai due mondi uniti, parlando di caffè e mate, due simboli iconici di Napoli e Argentina".
Gio primo argentino a vincere lo scudetto a Napoli dopo Maradona: dica la verità, quanto orgoglio c’è?
"Tantissimo, qui Maradona è una divinità. Non si può spiegare cosa abbiamo vissuto, l’emozione, la commozione. Sembrava di vivere in un film: un’incredibile cavalcata in attesa del gran finale. È stato un premio per la squadra e per la città, ma pure per Gio, per tutti i sacrifici che ha fatto in carriera. E una gioia immensa per noi compagne innamorate".
Che rapporto avete con la scaramanzia di Napoli?
"Quando siamo arrivati a Napoli, siamo stati ospiti in un hotel pieno di “cornetti” e ci hanno spiegato che crederci è da stupidi, ma non crederci è sbagliato... E infatti ora ne abbiamo diversi anche a casa. Nel calcio la scaramanzia la fa da padrona, io l’ho imparato piano piano anche grazie a mia suocera, che ne ha viste tantissime nella vita, prima con Diego e ora con Giovanni. C’è anche lei nella serie: per me è l’immagine dell’esperienza di questa dimensione, nessuna più di lei può raccontare come si vive in una famiglia di calciatori".
E Giovanni era d'accordo con il progetto?
"Sì, certo. Mi ha sempre spronata a fare ciò che desideravo e qui a Napoli ho trovato la dimensione e lo spazio giusto per raccontare come ho trovato la mia strada accanto a lui".
di Napoli Magazine
18/10/2023 - 08:47
NAPOLI - Giulia, moglie di Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport:
Sabato si torna a Verona. Partita speciale per lei e Giovanni.
"Abbiamo amato tantissimo Verona, città stupenda e belle persone. E amavamo lo spogliatoio, i compagni e le loro famiglie. C’era un gruppo fantastico, proprio come quello che abbiamo ritrovato poi qui a Napoli. Qui stiamo da dio, ci sentiamo davvero a casa".
Napoli è un po' Argentina, non trova?
"Ma che un po’, sembra di starci sul serio. Lo ha detto anche Diego, il papà di Giovanni, quando è venuto a trovarci la prima volta. C’è una somiglianza incredibile tra i colori, i profumi, la passione e il calore delle persone. E anche per questo ho dedicato una puntata ai due mondi uniti, parlando di caffè e mate, due simboli iconici di Napoli e Argentina".
Gio primo argentino a vincere lo scudetto a Napoli dopo Maradona: dica la verità, quanto orgoglio c’è?
"Tantissimo, qui Maradona è una divinità. Non si può spiegare cosa abbiamo vissuto, l’emozione, la commozione. Sembrava di vivere in un film: un’incredibile cavalcata in attesa del gran finale. È stato un premio per la squadra e per la città, ma pure per Gio, per tutti i sacrifici che ha fatto in carriera. E una gioia immensa per noi compagne innamorate".
Che rapporto avete con la scaramanzia di Napoli?
"Quando siamo arrivati a Napoli, siamo stati ospiti in un hotel pieno di “cornetti” e ci hanno spiegato che crederci è da stupidi, ma non crederci è sbagliato... E infatti ora ne abbiamo diversi anche a casa. Nel calcio la scaramanzia la fa da padrona, io l’ho imparato piano piano anche grazie a mia suocera, che ne ha viste tantissime nella vita, prima con Diego e ora con Giovanni. C’è anche lei nella serie: per me è l’immagine dell’esperienza di questa dimensione, nessuna più di lei può raccontare come si vive in una famiglia di calciatori".
E Giovanni era d'accordo con il progetto?
"Sì, certo. Mi ha sempre spronata a fare ciò che desideravo e qui a Napoli ho trovato la dimensione e lo spazio giusto per raccontare come ho trovato la mia strada accanto a lui".