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VIDEO 66 MINUTI - Benitez: "E' finito il mio ciclo a Napoli", De Laurentiis: "Ringrazio Rafa, Bigon via? Lo capisco"
28.05.2015 15:32 di Napoli Magazine
CASTEL VOLTURNO (CE) - Aurelio De Laurentiis e Rafa Benitez, presidente e allenatore del Napoli, hanno parlato in conferenza stampa congiunta a Castel Volturno. Ecco quanto raccolto ai microfoni di "NapoliMagazine.Com".
 
 

 
 
Aurelio De Luarentiis: "Ringrazio Benitez, che ho voluto fortemente alla fine di maggio di due anni fa. Ci vedemmo a Londra. Mi conquistò subito per questo suo senso di internazionalizzazione che avrebbe potuto dare al nostro Napoli. Abbiamo sempre avuto stranieri, avere un coach in grado di gestirli mi ha fatto piacere. Ho letto informazioni sballate. Da quello che leggevo ho capito che molti non avevano capito la funzione dell'opzione. L'opzione è un diritto che il Napoli poteva esercitare oppure no, questa è sempre una garanzia. Fare contratti pluriennali diventa sempre antipatico sia per il coach che per il club. La moglie e le figlie di Benitez lo reclamavano in una postazione vicina. Anche con Mazzarri vi davo l'imboccata che ci provavo, fa parte del gioco delle parti. La stampa crea attenzionalità. Anche in quell'occasione avevo contattato altri allenatori. Può essere un pericolo per le frange di tifoseria che prendono fischi per fiaschi. Rifondare è un verbo non adeguato. Ora si tratta di continuare a seminare. Non è detto che per internazionalizzare uno debba vincere lo scudetto. Quest'anno, abbandonando il mio ruolo di presidente, ho sbagliato parlando di scudetto, ho disatteso quanto promesso. Per il sesto anno consecutivo siamo l'unica squadra in Europa. Il concetto di giocare con due mediani, anzichè tre o cinque, è andato avanti. Il Napoli fattura un terzo del Borussia Dortmund, del Milan e della Juventus. Non puoi pensare di spendere 8 milioni di euro di ingaggio. Quest'anno ci sarà una perdita di 20 milioni. Se decido di investire i miei soldi personali nella ristrutturazione dello stadio, il 31 maggio presenterò in Comune il progetto di fattibilità, in 12-18 mesi, ricordando che ci devo giocare, stiamo facendo impostazioni importanti. Voglio aumentare l'italianità del club, sto cercando una ventina di ettari per la cantera italiana, sulla base di quello che hanno i più grandi club europei. Il Barcellona non aveva nulla ed ha iniziato a vincere con Messi. Dal fallimento io non ho trovato nulla. Ci siamo trovati con la monnezza, con la Terra dei Fuochi e amministratori politici che non ci hanno sempre aiutato. Forse avendo fatto lo stesso percorso in Germania probabilmente avrei vinto uno scudetto o Champions. Due anni fa il Napoli era al 46° posto nel ranking, ora siamo al 20° posto davanti a Tottenham, Siviglia, Roma, Milan, Inter e Roma. Nell'IFFHS siamo al 7° posto, dietro solo a squadre come Bayern e Barcellona. Da un lato abbiamo avuto la Juventus e dall'altro il Napoli. Alcuni giornalisti di stampo juventino non lo capiscono. Quando arrivai a Napoli, nei campetti, i bambini giocavano con la maglia della Juventus. Ho trovato giornalisti che tifavano Milan, Inter, Juventus, molti remavano contro a noi. Bigon via? Dopo 6 anni avrà anche lui voglia di cambiare aria, viene dal nord, avvicinarsi a sua madre e a suo padre non è sbagliato. Dopo Reggio Calabria e Napoli, un pò di aria del nord la voleva respirare. Un allenatore di prestigio internazionale per il futuro? Non è un problema di nazionalità, il prestigio è un problema di cultura, mentalità ed educazione. In breve tempo bisogna diventare napoletani, che è prima una condizione dello spirito. Mi auguro che questi anni da inquisizione spagnola possano passare. La storia è una cosa molto bella, fino al 1859 era il nostro il regno più ricco, poi con Cavour, torinese, gran paraculo, cambiò tutto. Sono soddisfattissimo di aver avuto alla corte di Napoli un cavaliere ispanico come Benitez, ha sempre creato un clima molto disteso sia verso i tifosi, che il club e la stampa. E' un uomo giusto per tutte le stagioni. Quest'anno abbiamo giocato 59 partite, meglio andare in campagna che giocare a briscoletta facendo 59. Un allenatore campano per il futuro del Napoli? Sono sconvolto da questa stratificazione multi decennale, sono stato sempre contro il mondo degli adulti, l'ho fatto fino a 50-60 anni, poi ho capito di essere adulto anche io. Queste vicende della Fifa, della serie B, della serie C, andiamo a vedere chi comanda il calcio, sono tutti personaggi fuori epoca, che non hanno la cultura del domani. Se dovessero fare gli innovatori, dove andrebbero? Platini parla del Fair Play finanziario, ma da un lato predica bene e razzola male, anche lui si comporta da monarca, non si rende conto di come cambia la geopolitica, e che con l'Isis cambia la sicurezza negli stadi. Ho avuto scontri con i suoi uomini ed anche con il ministro Alfano. Si pensa subito ad iniziare un nuovo campionato, in un cazzeggio costante che mi fa impazzire, noi dobbiamo essere un faro per le prossime generazioni. I nostri giovani devono essere esempio per gli altri. Poi vediamo che qualcuno  si frega la cassa, probabilmente 105 milioni, le società di calcio devono avere più voce in capitolo. Non possiamo essere condotti per mano, con la Uefa che stabilisce che ti dà il contentino di 12 milioni e solo la Uefa costa 400 milioni. Ci hanno fatto due palle con la moviola in campo, con l'occhio di falco, parliamo di defiscalizzazione, magarin incentivando chi punta sui giovani, queste sono cose serie. Ma scusate, poi ci si lamenta perchè non si punta sugli italiani. Quando parli con un vicepremier che ha 33 anni, con i problemi che se li studia sei mesi, vedi che ne capisce e mi auguro che si interessi anche del calcio. Prima c'era Del Rio, ora non c'è nessuno. Il futuro allenatore deve essere uno che sposa le mie idee. Benitez mi offrì un caffè con i biscottini, io lo portai sul mare a Positano, mi disse che stava sempre con l'ipad. Benitez iniziò a lavorare subito. Puoi innamorarti di una donna per un flash, non di un allenatore. Lasciatemi innamorare. Il totoallenatore è disgustoso. La settimana prossima vado a raccontare i miei prossimi film in Sicilia, Campania e Puglia, finito questo giro, farò due cene a settimane con i giornalisti, insieme parleremo di ciò che vi sembra giusto, di ciò che condividete e di ciò che non condividete, senza falsi pudori, senza scazzi. Sarò un libro aperto e poi vediamo se questa cosa funzionerà o no. Quando dai una mano poi ci si prende tutto il braccio. Benitez al Real Madrid significherebbe una conferma che il Napoli aveva visto bene? Assolutamente si. Se raccomanderei Benitez a Florentino Perez del Real? Non ha bisogno della mie raccomandazioni. Mi auguro che faccia un buon contratto, altrimenti glielo faccio io. L'Italia è un Paese vecchio. Renzi ha 40 anni, la Boschi con 27 palle ha 34 anni, il vicepremier ha 33 anni. Mi auguro che piano piano ci sia questo cambiamento. Champions necessaria per la crescita del club? Ho già detto che ho stanziato miei soldi per lo stadio, che finora è stato un minus. Non si può più derogare. A caval donato non si guarda in bocca. Tutti quanti vogliamo più locali ed italiani. La cantera diventa importantissimo, con 6 campi regolamentari più la scuola per i ragazzi, per farli crescere da un punto di vista culturale, con le mamme che non devono perdere tempo a portarli avanti e indietro. Ci serve un innesto a centrocampo, ci serve un terzino destro per dare una mano a Maggio, ci servono i difensori centrali, poi dovremo vedere quali saranno le idee del nuovo allenatore, se vuole giocare col trapezio o col rettangolo. La prossima settimana devo lavorare sul cinema. Spalletti, Montella, Mihajlovic, Di Matteo, Emery? E poi? Voglio verificare se ora basta solo un direttore sportivo. Ci sono qualifiche come d.g., lo scouting, che sono un pò superate. Voglio vedere come da un circuito normale si può migliorare. L'allenatore deve fare l'allenatore, non l'allenatore manager. Ci rimetto 20 milioni nello stadio, non nella campagna di rafforzamento. Per voi quello che costa di più ha un senso. Tevez è costato 9 milioni, Pogba è venuto a parametro zero. Il problema è di palle o di conoscenza del mercato. Anche io sono cresciuto nel Napoli dal punto di vista calcistico, ma ho portato il mio concetto di crescita. Dopo l'esperienza all'Inter, Benitez ha avuto un bel coraggio a tornare in Italia. Sono contento al 120% del rendimento avuto da Benitez a Napoli".
 
 
Rafa Benitez: "Come tutti sapete, avevo 2 anni di contratto. Il mio contratto finisce dopo la gara con la Lazio. Ringrazio il presidente, i tifosi e l'ambiente. Finisce il mio ciclo a Napoli. Questa è una conferenza stampa per dire addio, voglio dire addio con una vittoria lasciando il Napoli al terzo posto valido per la Champions. E' sempre triste lasciare un posto dove la gente ti tratta molto bene. La prima cosa che ho detto ad Aurelio era che erano due anni lontano dalla mia famiglia. Ho parlato con mia moglie due settimane fa, ho provato a convincerla. Aurelio sapeva che non era facile, per questo lui doveva guardare avanti, il ciclo è finito, ho pensato a dare tutto com'è accaduto col Chelsea. La famiglia è stata la chiave per tutto. Conosco le regole del Fair Play. Il Napoli ha fatto uno sforzo per crescere. E' cresciuta la rosa ed una società. Se hai vinto due trofei un allenatore ne vuole vincere tre. Tutti sappiamo quanto è forte la Juventus, ma abbiamo combattuto e vinto anche contro di loro. E' difficile mantenere il ritmo e la continuità. E' chiaro che alcuni fuorigioco potevano avvicinarti alla parte alta della classifica. Fare due semifinali, essere fuori per gol irregolari, cambia il risultato ma non il lavoro. Sono stati commessi tanti errori, ma questo è il calcio. I tori si vedono dalla barriera. Voglio ripetere che la cosa più importante è vincere con la Lazio. Spero di centrare il record di gol. Non è facile mantenere la mentalità e la continuità in una squadra. Rimpiango il rigore sbagliato col Chievo, i punti persi con l'Atalanta, e i gol in fuorigioco concessi al Dnipro. Pensiamo alla prossima sfida contro la Lazio, sarà difficile. Per me è importantissimo ringraziare tutti voi. Spalla a spalla, tutti insieme. Ogni maestro ha la sua maniera di fare le cose. Siamo arrivati vicino a fare una storia importante, dobbiamo fare un ultimo sforzo. Io non adatto al calcio italiano? Anche negli altri campionati lo dicevano, in Italia ho vinto due titoli ed ho raggiunto due semifinali. Per me, la cosa più importante è aver parlato con Aurelio, essere chiaro, sono concentrato fino all'ultimo momento con il Napoli. Accetto la pressione della stampa spagnola e di quella italiana, dopo la partita col Napoli penseremo al futuro. Mi sento giovane, ho voglia di fare bene. Per il futuro devo dare conto alla mia famiglia, vi chiedo di lasciarmi sereno. Contento di andare via da Napoli? No, ma penso solo all'oggi. La mia famiglia non può essere contenta che io vada via da Napoli. Il Palazzo Reale di Napoli è simile a quello di Madrid. Sono triste, ma penso alla sfida con la Lazio. Non capisco i cori contro i napoletani. Se siamo tutti insieme diventiamo più forti. Il mio messaggio per il futuro del Napoli è spalla a spalla. Tante cose si possono imparare ogni anno. In Spagna dicono che sono difensivo, in Italia dicono che sono offensivo perchè abbiamo preso tanti gol".
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.bapolimagazine.com
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CASTEL VOLTURNO (CE) - Aurelio De Laurentiis e Rafa Benitez, presidente e allenatore del Napoli, hanno parlato in conferenza stampa congiunta a Castel Volturno. Ecco quanto raccolto ai microfoni di "NapoliMagazine.Com".
 
 

 
 
Aurelio De Luarentiis: "Ringrazio Benitez, che ho voluto fortemente alla fine di maggio di due anni fa. Ci vedemmo a Londra. Mi conquistò subito per questo suo senso di internazionalizzazione che avrebbe potuto dare al nostro Napoli. Abbiamo sempre avuto stranieri, avere un coach in grado di gestirli mi ha fatto piacere. Ho letto informazioni sballate. Da quello che leggevo ho capito che molti non avevano capito la funzione dell'opzione. L'opzione è un diritto che il Napoli poteva esercitare oppure no, questa è sempre una garanzia. Fare contratti pluriennali diventa sempre antipatico sia per il coach che per il club. La moglie e le figlie di Benitez lo reclamavano in una postazione vicina. Anche con Mazzarri vi davo l'imboccata che ci provavo, fa parte del gioco delle parti. La stampa crea attenzionalità. Anche in quell'occasione avevo contattato altri allenatori. Può essere un pericolo per le frange di tifoseria che prendono fischi per fiaschi. Rifondare è un verbo non adeguato. Ora si tratta di continuare a seminare. Non è detto che per internazionalizzare uno debba vincere lo scudetto. Quest'anno, abbandonando il mio ruolo di presidente, ho sbagliato parlando di scudetto, ho disatteso quanto promesso. Per il sesto anno consecutivo siamo l'unica squadra in Europa. Il concetto di giocare con due mediani, anzichè tre o cinque, è andato avanti. Il Napoli fattura un terzo del Borussia Dortmund, del Milan e della Juventus. Non puoi pensare di spendere 8 milioni di euro di ingaggio. Quest'anno ci sarà una perdita di 20 milioni. Se decido di investire i miei soldi personali nella ristrutturazione dello stadio, il 31 maggio presenterò in Comune il progetto di fattibilità, in 12-18 mesi, ricordando che ci devo giocare, stiamo facendo impostazioni importanti. Voglio aumentare l'italianità del club, sto cercando una ventina di ettari per la cantera italiana, sulla base di quello che hanno i più grandi club europei. Il Barcellona non aveva nulla ed ha iniziato a vincere con Messi. Dal fallimento io non ho trovato nulla. Ci siamo trovati con la monnezza, con la Terra dei Fuochi e amministratori politici che non ci hanno sempre aiutato. Forse avendo fatto lo stesso percorso in Germania probabilmente avrei vinto uno scudetto o Champions. Due anni fa il Napoli era al 46° posto nel ranking, ora siamo al 20° posto davanti a Tottenham, Siviglia, Roma, Milan, Inter e Roma. Nell'IFFHS siamo al 7° posto, dietro solo a squadre come Bayern e Barcellona. Da un lato abbiamo avuto la Juventus e dall'altro il Napoli. Alcuni giornalisti di stampo juventino non lo capiscono. Quando arrivai a Napoli, nei campetti, i bambini giocavano con la maglia della Juventus. Ho trovato giornalisti che tifavano Milan, Inter, Juventus, molti remavano contro a noi. Bigon via? Dopo 6 anni avrà anche lui voglia di cambiare aria, viene dal nord, avvicinarsi a sua madre e a suo padre non è sbagliato. Dopo Reggio Calabria e Napoli, un pò di aria del nord la voleva respirare. Un allenatore di prestigio internazionale per il futuro? Non è un problema di nazionalità, il prestigio è un problema di cultura, mentalità ed educazione. In breve tempo bisogna diventare napoletani, che è prima una condizione dello spirito. Mi auguro che questi anni da inquisizione spagnola possano passare. La storia è una cosa molto bella, fino al 1859 era il nostro il regno più ricco, poi con Cavour, torinese, gran paraculo, cambiò tutto. Sono soddisfattissimo di aver avuto alla corte di Napoli un cavaliere ispanico come Benitez, ha sempre creato un clima molto disteso sia verso i tifosi, che il club e la stampa. E' un uomo giusto per tutte le stagioni. Quest'anno abbiamo giocato 59 partite, meglio andare in campagna che giocare a briscoletta facendo 59. Un allenatore campano per il futuro del Napoli? Sono sconvolto da questa stratificazione multi decennale, sono stato sempre contro il mondo degli adulti, l'ho fatto fino a 50-60 anni, poi ho capito di essere adulto anche io. Queste vicende della Fifa, della serie B, della serie C, andiamo a vedere chi comanda il calcio, sono tutti personaggi fuori epoca, che non hanno la cultura del domani. Se dovessero fare gli innovatori, dove andrebbero? Platini parla del Fair Play finanziario, ma da un lato predica bene e razzola male, anche lui si comporta da monarca, non si rende conto di come cambia la geopolitica, e che con l'Isis cambia la sicurezza negli stadi. Ho avuto scontri con i suoi uomini ed anche con il ministro Alfano. Si pensa subito ad iniziare un nuovo campionato, in un cazzeggio costante che mi fa impazzire, noi dobbiamo essere un faro per le prossime generazioni. I nostri giovani devono essere esempio per gli altri. Poi vediamo che qualcuno  si frega la cassa, probabilmente 105 milioni, le società di calcio devono avere più voce in capitolo. Non possiamo essere condotti per mano, con la Uefa che stabilisce che ti dà il contentino di 12 milioni e solo la Uefa costa 400 milioni. Ci hanno fatto due palle con la moviola in campo, con l'occhio di falco, parliamo di defiscalizzazione, magarin incentivando chi punta sui giovani, queste sono cose serie. Ma scusate, poi ci si lamenta perchè non si punta sugli italiani. Quando parli con un vicepremier che ha 33 anni, con i problemi che se li studia sei mesi, vedi che ne capisce e mi auguro che si interessi anche del calcio. Prima c'era Del Rio, ora non c'è nessuno. Il futuro allenatore deve essere uno che sposa le mie idee. Benitez mi offrì un caffè con i biscottini, io lo portai sul mare a Positano, mi disse che stava sempre con l'ipad. Benitez iniziò a lavorare subito. Puoi innamorarti di una donna per un flash, non di un allenatore. Lasciatemi innamorare. Il totoallenatore è disgustoso. La settimana prossima vado a raccontare i miei prossimi film in Sicilia, Campania e Puglia, finito questo giro, farò due cene a settimane con i giornalisti, insieme parleremo di ciò che vi sembra giusto, di ciò che condividete e di ciò che non condividete, senza falsi pudori, senza scazzi. Sarò un libro aperto e poi vediamo se questa cosa funzionerà o no. Quando dai una mano poi ci si prende tutto il braccio. Benitez al Real Madrid significherebbe una conferma che il Napoli aveva visto bene? Assolutamente si. Se raccomanderei Benitez a Florentino Perez del Real? Non ha bisogno della mie raccomandazioni. Mi auguro che faccia un buon contratto, altrimenti glielo faccio io. L'Italia è un Paese vecchio. Renzi ha 40 anni, la Boschi con 27 palle ha 34 anni, il vicepremier ha 33 anni. Mi auguro che piano piano ci sia questo cambiamento. Champions necessaria per la crescita del club? Ho già detto che ho stanziato miei soldi per lo stadio, che finora è stato un minus. Non si può più derogare. A caval donato non si guarda in bocca. Tutti quanti vogliamo più locali ed italiani. La cantera diventa importantissimo, con 6 campi regolamentari più la scuola per i ragazzi, per farli crescere da un punto di vista culturale, con le mamme che non devono perdere tempo a portarli avanti e indietro. Ci serve un innesto a centrocampo, ci serve un terzino destro per dare una mano a Maggio, ci servono i difensori centrali, poi dovremo vedere quali saranno le idee del nuovo allenatore, se vuole giocare col trapezio o col rettangolo. La prossima settimana devo lavorare sul cinema. Spalletti, Montella, Mihajlovic, Di Matteo, Emery? E poi? Voglio verificare se ora basta solo un direttore sportivo. Ci sono qualifiche come d.g., lo scouting, che sono un pò superate. Voglio vedere come da un circuito normale si può migliorare. L'allenatore deve fare l'allenatore, non l'allenatore manager. Ci rimetto 20 milioni nello stadio, non nella campagna di rafforzamento. Per voi quello che costa di più ha un senso. Tevez è costato 9 milioni, Pogba è venuto a parametro zero. Il problema è di palle o di conoscenza del mercato. Anche io sono cresciuto nel Napoli dal punto di vista calcistico, ma ho portato il mio concetto di crescita. Dopo l'esperienza all'Inter, Benitez ha avuto un bel coraggio a tornare in Italia. Sono contento al 120% del rendimento avuto da Benitez a Napoli".
 
 
Rafa Benitez: "Come tutti sapete, avevo 2 anni di contratto. Il mio contratto finisce dopo la gara con la Lazio. Ringrazio il presidente, i tifosi e l'ambiente. Finisce il mio ciclo a Napoli. Questa è una conferenza stampa per dire addio, voglio dire addio con una vittoria lasciando il Napoli al terzo posto valido per la Champions. E' sempre triste lasciare un posto dove la gente ti tratta molto bene. La prima cosa che ho detto ad Aurelio era che erano due anni lontano dalla mia famiglia. Ho parlato con mia moglie due settimane fa, ho provato a convincerla. Aurelio sapeva che non era facile, per questo lui doveva guardare avanti, il ciclo è finito, ho pensato a dare tutto com'è accaduto col Chelsea. La famiglia è stata la chiave per tutto. Conosco le regole del Fair Play. Il Napoli ha fatto uno sforzo per crescere. E' cresciuta la rosa ed una società. Se hai vinto due trofei un allenatore ne vuole vincere tre. Tutti sappiamo quanto è forte la Juventus, ma abbiamo combattuto e vinto anche contro di loro. E' difficile mantenere il ritmo e la continuità. E' chiaro che alcuni fuorigioco potevano avvicinarti alla parte alta della classifica. Fare due semifinali, essere fuori per gol irregolari, cambia il risultato ma non il lavoro. Sono stati commessi tanti errori, ma questo è il calcio. I tori si vedono dalla barriera. Voglio ripetere che la cosa più importante è vincere con la Lazio. Spero di centrare il record di gol. Non è facile mantenere la mentalità e la continuità in una squadra. Rimpiango il rigore sbagliato col Chievo, i punti persi con l'Atalanta, e i gol in fuorigioco concessi al Dnipro. Pensiamo alla prossima sfida contro la Lazio, sarà difficile. Per me è importantissimo ringraziare tutti voi. Spalla a spalla, tutti insieme. Ogni maestro ha la sua maniera di fare le cose. Siamo arrivati vicino a fare una storia importante, dobbiamo fare un ultimo sforzo. Io non adatto al calcio italiano? Anche negli altri campionati lo dicevano, in Italia ho vinto due titoli ed ho raggiunto due semifinali. Per me, la cosa più importante è aver parlato con Aurelio, essere chiaro, sono concentrato fino all'ultimo momento con il Napoli. Accetto la pressione della stampa spagnola e di quella italiana, dopo la partita col Napoli penseremo al futuro. Mi sento giovane, ho voglia di fare bene. Per il futuro devo dare conto alla mia famiglia, vi chiedo di lasciarmi sereno. Contento di andare via da Napoli? No, ma penso solo all'oggi. La mia famiglia non può essere contenta che io vada via da Napoli. Il Palazzo Reale di Napoli è simile a quello di Madrid. Sono triste, ma penso alla sfida con la Lazio. Non capisco i cori contro i napoletani. Se siamo tutti insieme diventiamo più forti. Il mio messaggio per il futuro del Napoli è spalla a spalla. Tante cose si possono imparare ogni anno. In Spagna dicono che sono difensivo, in Italia dicono che sono offensivo perchè abbiamo preso tanti gol".
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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