NAPOLI - Tra gli applausi, giusto così ma con un’infinita amarezza dentro, anche se Pep Guardiola al Napoli ha tributato gli onori: “ci hanno massacrati”, vero:  per mezz'ora Il City messo con le spalle al muro. La squadra più forte d’Europa è salita in cattedra più tardi e il team di Sarri per una serie di circostanze si è dovuta arrendere, con la morte nel cuore: è vero, un solo calciatore non fa la squadra, tuttavia bisogna dire che Ghoulam era la spina nel fianco degli inglesi e il suo infortunio ha sconvolto il piano di battaglia. Inaspettato e soprattutto sorprendente il contraccolpo che ha pesato su tutti gli azzurri, e se nel conto finale ci metti pure l’errore di Callejon ben piazzato davanti alla porta avversaria, beh c’era poco da fare. Nero l’umore di Sarri, com’era logico, ancora più del solito per un motivo specifico:  sui calci piazzati la difesa azzurra si è sciolta sotto i colpi del Manchester. Lì, nell’ultima linea, i veri problemi del Napoli distratto e disorientato nel posizionamento a zona, una fregatura: non hanno guardato la palla e nemmeno gli avversari. Eppure c’è da dire che il settore arretrato dall’inizio di stagione era apparso solido e piuttosto compatto, con un elevato indice di garanzia. Adesso bisogna fare in fretta, giacchè il problema è di nuovo sul tappeto, aggravato dall’infortunio di Ghoulam. A Sarri non resta che rimescolare alla meglio le carte a disposizione e verificare soprattutto se Mario Rui - il cui cartellino non è costato poco – sia pronto o non ancora. Ma al di là dei problemi di organico, c’è un altro aspetto da curare in tutta fretta: risollevare a tambur battente il morale degli Azzurri, nient’affatto alle stelle. Per ricaricare le batterie il primo passo lo hanno fatto i tifosi, con gli applausi a fine partita. Non è un paradosso: tutto sommato il Napoli li hanno meritati.

Gianfranco Lucariello

Napoli Magazine

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