NAPOLI - La soap “Un posto in Cina“ sta per scrivere la parola fine. O forse mentre state leggendo le righe del vostro umile lavoratore dello spettacolo, l’epilogo è già stato scritto. Dunque il bonifico, salvo scherzi cinesi, è arrivato e le visite mediche sono state superate. Integro come pochi, dal tono muscolare perfetto, probabilmente a Marekiaro gli è stata riscontrata solo una profonda ferita al cuore. L’elettrocardiogramma ha mostrato battiti accelerati intrisi di nostalgia verso i compagni di squadra che la settimana scorsa lo avevano salutato con una festa a sorpresa. Gli mancheranno le battute di Insigne, gli scherzi di Hysaj, lo sguardo di Koulibaly, ma alla prova da sforzo della volontà e soprattutto del conto corrente in banca, il Capitano risulterà arruolabile nella terra dei mandarini. Marek un cuore ce l’ha e lo ha dimostrato in questi 12 anni. Ma si sa il cuore sta dalla stessa parte del portafogli e 9 milioni all’anno per tre anni gli faranno dimenticare presto il campionato italiano, le malefatte arbitrali e il razzismo degli spalti. Non la gente di questa terra che lo ha rispettato come Diego, amato come Vinicio, protetto come Careca. Ma si sa al portafogli non si comanda e allora mettiamoci nei panni di questo 31enne che per una volta farà tacere le emozioni per far cantare la ragione. Una canzone arrangiata dal padre e dalla moglie che lo hanno probabilmente convinto ad andare sul palcoscenico cinese che non sarà l’Ariston di Sanremo, ma che arriva a rinfoltire le tasche distribuendo negli spogliatoi i premi partita in contanti in robusti sacchi dell’immondizia. Hamsik a quel punto non poteva rifiutare questa occasione e non mi si venga a parlare di navi e di abbandoni di capitani in mezzo al mare. Marek ha capito che questo era il momento di scendere da quella nave, una nave che forse non ha più bisogno di lui e sulla quale l’Armatore ha già trovato e promosso chi è in grado di non farlo rimpiangere. Buon viaggio Capitano, corri, sii felice e non girarti indietro, non farti fregare dai ricordi e dalla memoria.
Intanto noi andiamo a regolare l’orologio delle grandi squadre a Zurigo senza distrazioni e senza pensare alle occasioni sprecate a Firenze. Speriamo che le lancette delle occasioni di Mertens e compagni tornino a girare bene. Giochiamo nella Svizzera tedesca e da quelle parti essere precisi è un obbligo. A Firenze gli orologi dei nostri attaccanti sembravano più della Svizzera italiana….
Gino Rivieccio
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
14/02/2024 - 17:15
NAPOLI - La soap “Un posto in Cina“ sta per scrivere la parola fine. O forse mentre state leggendo le righe del vostro umile lavoratore dello spettacolo, l’epilogo è già stato scritto. Dunque il bonifico, salvo scherzi cinesi, è arrivato e le visite mediche sono state superate. Integro come pochi, dal tono muscolare perfetto, probabilmente a Marekiaro gli è stata riscontrata solo una profonda ferita al cuore. L’elettrocardiogramma ha mostrato battiti accelerati intrisi di nostalgia verso i compagni di squadra che la settimana scorsa lo avevano salutato con una festa a sorpresa. Gli mancheranno le battute di Insigne, gli scherzi di Hysaj, lo sguardo di Koulibaly, ma alla prova da sforzo della volontà e soprattutto del conto corrente in banca, il Capitano risulterà arruolabile nella terra dei mandarini. Marek un cuore ce l’ha e lo ha dimostrato in questi 12 anni. Ma si sa il cuore sta dalla stessa parte del portafogli e 9 milioni all’anno per tre anni gli faranno dimenticare presto il campionato italiano, le malefatte arbitrali e il razzismo degli spalti. Non la gente di questa terra che lo ha rispettato come Diego, amato come Vinicio, protetto come Careca. Ma si sa al portafogli non si comanda e allora mettiamoci nei panni di questo 31enne che per una volta farà tacere le emozioni per far cantare la ragione. Una canzone arrangiata dal padre e dalla moglie che lo hanno probabilmente convinto ad andare sul palcoscenico cinese che non sarà l’Ariston di Sanremo, ma che arriva a rinfoltire le tasche distribuendo negli spogliatoi i premi partita in contanti in robusti sacchi dell’immondizia. Hamsik a quel punto non poteva rifiutare questa occasione e non mi si venga a parlare di navi e di abbandoni di capitani in mezzo al mare. Marek ha capito che questo era il momento di scendere da quella nave, una nave che forse non ha più bisogno di lui e sulla quale l’Armatore ha già trovato e promosso chi è in grado di non farlo rimpiangere. Buon viaggio Capitano, corri, sii felice e non girarti indietro, non farti fregare dai ricordi e dalla memoria.
Intanto noi andiamo a regolare l’orologio delle grandi squadre a Zurigo senza distrazioni e senza pensare alle occasioni sprecate a Firenze. Speriamo che le lancette delle occasioni di Mertens e compagni tornino a girare bene. Giochiamo nella Svizzera tedesca e da quelle parti essere precisi è un obbligo. A Firenze gli orologi dei nostri attaccanti sembravano più della Svizzera italiana….
Gino Rivieccio
Napoli Magazine
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