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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Ancelotti, questo capitolo va riscritto"
03.09.2018 13:24 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dove siamo finiti, in quale capitolo del racconto ci troviamo? Certamente in quello peggiore dei primi tre, perché Sampdoria-Napoli segna un preoccupante passo indietro, rispetto a ciò che necessariamente dovrà, invece, essere il bel romanzo Ancelotti-Napoli. Da qui la necessaria freddezza nell’analizzare una sconfitta pesante e, soprattutto, cercare di scavare in questo abbrivio di stagione per trovare la sintesi. Il Napoli non é quello straordinario decantato in troppa fretta dopo Lazio e Milan. Ovvio che non sia nemmeno la pessima squadra lunga vista a Marassi, male su tutto: da Ospina, ai centrali, ai due terzini e al resto. Perché ne é solo la trasfigurazione di un gruppo che ha dimostrato intensità e qualità nelle due partite precedenti. Cominciamo dal punto dolente che ha caratterizzato sin qui il Napoli: ha subito sei gol coi primi sei tiri nello specchio della porta, incassati finora in questo inizio di campionato. Bersaglio troppo facile sopratutto in avvio match. Poca convinzione: eccolo il principale dei malesseri azzurri. È anche evidente che insistere col 4-3-3 senza regista definitivo è difficile. Hamsik sta imparando, ma non può farlo se non gli si dà continuità e se già gli si fa saltare qualche lezione. Diawara, in tutti i sensi, è ancora troppo acerbo. Fra un test e l'altro, il Napoli dovrebbe arrivare a un sistema di gioco molto versatile e cucito addosso alla rosa a disposizione. L’idea di calcio di Ancelotti è diversa da quella di Sarri, e per questo ha provato un Napoli “diverso”. Male nel primo tempo, meglio poi col 4-2-3-1. Una disposizione che può dare buoni risultati, ma esclude troppi giocatori di qualità a centrocampo. Insomma, caro Ancelotti: costruisca la casa con i mattoni che ha. Crocifiggevano anche Sarri dopo quattro giornate. Ora è semplicemente il suo turno Infine il turn over toccato ad Hamsik e Callejon: non é stato un buon esperimento, forse ideato senza valutare l’importanza dei due azzurri nel gioco del Napoli. Tuttavia, nell’attesa messianica del primo vero Napoli di Ancelotti, accontentiamoci, in questo assurdo calcio quasi tutto agostano, di una squadra che cresce e poi svanisce come l’onda del mare.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Ancelotti, questo capitolo va riscritto"

di Napoli Magazine

03/09/2024 - 13:24

NAPOLI - Dove siamo finiti, in quale capitolo del racconto ci troviamo? Certamente in quello peggiore dei primi tre, perché Sampdoria-Napoli segna un preoccupante passo indietro, rispetto a ciò che necessariamente dovrà, invece, essere il bel romanzo Ancelotti-Napoli. Da qui la necessaria freddezza nell’analizzare una sconfitta pesante e, soprattutto, cercare di scavare in questo abbrivio di stagione per trovare la sintesi. Il Napoli non é quello straordinario decantato in troppa fretta dopo Lazio e Milan. Ovvio che non sia nemmeno la pessima squadra lunga vista a Marassi, male su tutto: da Ospina, ai centrali, ai due terzini e al resto. Perché ne é solo la trasfigurazione di un gruppo che ha dimostrato intensità e qualità nelle due partite precedenti. Cominciamo dal punto dolente che ha caratterizzato sin qui il Napoli: ha subito sei gol coi primi sei tiri nello specchio della porta, incassati finora in questo inizio di campionato. Bersaglio troppo facile sopratutto in avvio match. Poca convinzione: eccolo il principale dei malesseri azzurri. È anche evidente che insistere col 4-3-3 senza regista definitivo è difficile. Hamsik sta imparando, ma non può farlo se non gli si dà continuità e se già gli si fa saltare qualche lezione. Diawara, in tutti i sensi, è ancora troppo acerbo. Fra un test e l'altro, il Napoli dovrebbe arrivare a un sistema di gioco molto versatile e cucito addosso alla rosa a disposizione. L’idea di calcio di Ancelotti è diversa da quella di Sarri, e per questo ha provato un Napoli “diverso”. Male nel primo tempo, meglio poi col 4-2-3-1. Una disposizione che può dare buoni risultati, ma esclude troppi giocatori di qualità a centrocampo. Insomma, caro Ancelotti: costruisca la casa con i mattoni che ha. Crocifiggevano anche Sarri dopo quattro giornate. Ora è semplicemente il suo turno Infine il turn over toccato ad Hamsik e Callejon: non é stato un buon esperimento, forse ideato senza valutare l’importanza dei due azzurri nel gioco del Napoli. Tuttavia, nell’attesa messianica del primo vero Napoli di Ancelotti, accontentiamoci, in questo assurdo calcio quasi tutto agostano, di una squadra che cresce e poi svanisce come l’onda del mare.

 

 
 
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