L'Angolo
CHEDDIRA - Il padre: "Nessuno può prevedere il futuro, ma sono certo che lui non si monterà la testa"
17.01.2023 08:46 di Napoli Magazine

BARI - Aziz Cheddira, padre di Walid Cheddira, attaccante del Bari che sembrerebbe essere molto vicino al Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere del Mezzogiorno Puglia:

 

"L’ho sempre seguito e sempre lo seguirò! Siamo fieri di lui. Noi siamo quelli di sempre e saremo sempre gli stessi – afferma orgogliosamente – Il materiale non cambia l’uomo. Io sono così, mio figlio è come me. Quando è salito in B, gli ho detto candidamente che sarebbe iniziato un periodo diverso, in un campionato diverso, contro avversari diversi. Gli ho spiegato che secondo me, in un torneo come la B, le sue caratteristiche sarebbero state maggiormente premiate perché gli spazi sarebbero stati maggiori, e così è stato".

 

Sul Marocco.

 

"Con il Marocco ha un rapporto speciale. Lui è cresciuto all’insegna dell’integrazione. È nato in Italia, ama Loreto, ma a un certo punto era giusto che conoscesse la terra del papà, del nonno, del bisnonno. E allora si è innamorato del Marocco. Se mi aspettavo che sarebbe arrivato a questi livelli? Una persona esterna direbbe di no, io invece, da buon papà, dico di sì".

 

E cosa direbbe invece, Aziz, dinanzi alla domanda su cosa possa diventare il figlio in prospettiva?

 

"Chi lo sa! Nessuno può prevedere il futuro, lui deve solo lavorare sodo e guardare lontano. È una persona misurata, attenta, non corriamo il rischio che si monti la testa".

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CHEDDIRA - Il padre: "Nessuno può prevedere il futuro, ma sono certo che lui non si monterà la testa"

di Napoli Magazine

17/01/2024 - 08:46

BARI - Aziz Cheddira, padre di Walid Cheddira, attaccante del Bari che sembrerebbe essere molto vicino al Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere del Mezzogiorno Puglia:

 

"L’ho sempre seguito e sempre lo seguirò! Siamo fieri di lui. Noi siamo quelli di sempre e saremo sempre gli stessi – afferma orgogliosamente – Il materiale non cambia l’uomo. Io sono così, mio figlio è come me. Quando è salito in B, gli ho detto candidamente che sarebbe iniziato un periodo diverso, in un campionato diverso, contro avversari diversi. Gli ho spiegato che secondo me, in un torneo come la B, le sue caratteristiche sarebbero state maggiormente premiate perché gli spazi sarebbero stati maggiori, e così è stato".

 

Sul Marocco.

 

"Con il Marocco ha un rapporto speciale. Lui è cresciuto all’insegna dell’integrazione. È nato in Italia, ama Loreto, ma a un certo punto era giusto che conoscesse la terra del papà, del nonno, del bisnonno. E allora si è innamorato del Marocco. Se mi aspettavo che sarebbe arrivato a questi livelli? Una persona esterna direbbe di no, io invece, da buon papà, dico di sì".

 

E cosa direbbe invece, Aziz, dinanzi alla domanda su cosa possa diventare il figlio in prospettiva?

 

"Chi lo sa! Nessuno può prevedere il futuro, lui deve solo lavorare sodo e guardare lontano. È una persona misurata, attenta, non corriamo il rischio che si monti la testa".