L'Angolo
IL COMMENTO - Maradona Jr: "Mio padre mi chiese scusa, con me si vergognava di essersi drogato, vi racconto il primo incontro con lui"
01.03.2024 12:18 di Napoli Magazine

NAPOLI - Diego Armando Maradona Jr., figlio del fuoriclasse argentino, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera in merito a suo padre: "Con me si vergognava di essere stato un drogato. Nel 1993 non si sentiva libero e infatti non lo era. Mio padre era un uomo malato. Si vergognava e ci metteva in guardia: "Non la provate mai, vi rovina la vita, non fate gli stupidi, è una droga infame". Raccontava con orgoglio che ne era uscito. Il primo nostro incontro? A Fiuggi nel 2003. Era a una partita di golf. Avevo 17 anni, partii da Napoli con mio zio, arrivai al club, riuscii ad entrare oltrepassando la recinzione da un buco e da lontano lui mi fece cenno di avvicinarmi. Non fu scortese, mi diede un numero di telefono, ma nessuno mi ha mai risposto. Mi disse: "Io so che sei mio figlio ma per tutti non puoi esserlo adesso". Io desideravo essere riconosciuto, lui desiderava essere mio padre ma era costretto a dirmi di no da un sistema che si era creato attorno. A suo modo fu molto affettuoso. Tredici anni dopo l'incontro a Buenos Aires. Mi chiamò Rocio Oliva, la sua compagna, e mi disse: Tuo padre ti vuole parlare. Io tremavo. Mi ha subito detto: "Io mi sono comportato male, non sono stato un buon padre e per questo mi devi perdonare. Ma adesso contano il presente e il futuro. Sono felice che finalmente ti ho ritrovato. Costruiamo qualcosa assieme. Per la prima volta mi disse: Chiamami papà. Mio figlio Diego Matias lo ha battezzato lui, gli ha scelto il nome e lo ha baciato come avrebbe baciato me. Il rapporto con Cristiana Sinagra? Si sono incontrati a Napoli, ha chiesto perdono anche a lei e l'ha ringraziata per ciò che aveva fatto per me, per come mi aveva cresciuto".

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01/03/2024 - 12:18

NAPOLI - Diego Armando Maradona Jr., figlio del fuoriclasse argentino, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera in merito a suo padre: "Con me si vergognava di essere stato un drogato. Nel 1993 non si sentiva libero e infatti non lo era. Mio padre era un uomo malato. Si vergognava e ci metteva in guardia: "Non la provate mai, vi rovina la vita, non fate gli stupidi, è una droga infame". Raccontava con orgoglio che ne era uscito. Il primo nostro incontro? A Fiuggi nel 2003. Era a una partita di golf. Avevo 17 anni, partii da Napoli con mio zio, arrivai al club, riuscii ad entrare oltrepassando la recinzione da un buco e da lontano lui mi fece cenno di avvicinarmi. Non fu scortese, mi diede un numero di telefono, ma nessuno mi ha mai risposto. Mi disse: "Io so che sei mio figlio ma per tutti non puoi esserlo adesso". Io desideravo essere riconosciuto, lui desiderava essere mio padre ma era costretto a dirmi di no da un sistema che si era creato attorno. A suo modo fu molto affettuoso. Tredici anni dopo l'incontro a Buenos Aires. Mi chiamò Rocio Oliva, la sua compagna, e mi disse: Tuo padre ti vuole parlare. Io tremavo. Mi ha subito detto: "Io mi sono comportato male, non sono stato un buon padre e per questo mi devi perdonare. Ma adesso contano il presente e il futuro. Sono felice che finalmente ti ho ritrovato. Costruiamo qualcosa assieme. Per la prima volta mi disse: Chiamami papà. Mio figlio Diego Matias lo ha battezzato lui, gli ha scelto il nome e lo ha baciato come avrebbe baciato me. Il rapporto con Cristiana Sinagra? Si sono incontrati a Napoli, ha chiesto perdono anche a lei e l'ha ringraziata per ciò che aveva fatto per me, per come mi aveva cresciuto".