L'Angolo
L'INFETTIVOLOGO - Bassetti: "Il virus da tsunami ora è un'ondina, tra metà maggio e inizio giugno concluso il focolaio epidemico"
04.05.2020 14:16 di Napoli Magazine

NAPOLI - Matteo Bassetti, infettivologo al San Martino di Genova, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Libero a proposito del Covid-19: "Sicuramente ha perso velocità di trasmissione, a marzo questo virus, per quantità di contagi e vittime era uno tsunami, ora è diventato un'ondina. Dobbiamo capire se abbia perso anche forza: a metà marzo molti contagiati rischiavano di morire già in autoambulanza. Ora non più. Forse è perché il virus ha già colpito i soggetti più fragili, facendo una selezione naturale, o forse si è depotenziato. Non ci sono dati scientifici, ma è un'impressione condivisa da molti infettivologi. È evidente che siamo in una fase di discesa della curva. Tra metà maggio e inizio giugno dovremmo poter considerare concluso questo focolaio epidemico. La cosa che ha influenzato di più è stata il distanziamento sociale, anche nelle terapie sui pazienti sono stati fatti passi avanti, ma dovremmo utilizzare la fase 2 per studiare quali farmaci siano efficaci, facendo una specie di eliminatorie: ossia mettere a confronto due farmaci alla volta e verificare quale funzioni meglio. Remdesivir? Questo farmaco riduce mortalità e giornate di ospedalizzazione. Noi al San Martino lo abbiamo utilizzato già a fine febbraio, somministrandolo a 5 persone, tutte guarite. Ora c'è la speranza che l'Aifa e l'azienda che produce il farmaco, la Gilead, inseriscano il nostro tra gli ospedali italiani che possono continuare a sperimentarlo".

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di Napoli Magazine

04/05/2024 - 14:16

NAPOLI - Matteo Bassetti, infettivologo al San Martino di Genova, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Libero a proposito del Covid-19: "Sicuramente ha perso velocità di trasmissione, a marzo questo virus, per quantità di contagi e vittime era uno tsunami, ora è diventato un'ondina. Dobbiamo capire se abbia perso anche forza: a metà marzo molti contagiati rischiavano di morire già in autoambulanza. Ora non più. Forse è perché il virus ha già colpito i soggetti più fragili, facendo una selezione naturale, o forse si è depotenziato. Non ci sono dati scientifici, ma è un'impressione condivisa da molti infettivologi. È evidente che siamo in una fase di discesa della curva. Tra metà maggio e inizio giugno dovremmo poter considerare concluso questo focolaio epidemico. La cosa che ha influenzato di più è stata il distanziamento sociale, anche nelle terapie sui pazienti sono stati fatti passi avanti, ma dovremmo utilizzare la fase 2 per studiare quali farmaci siano efficaci, facendo una specie di eliminatorie: ossia mettere a confronto due farmaci alla volta e verificare quale funzioni meglio. Remdesivir? Questo farmaco riduce mortalità e giornate di ospedalizzazione. Noi al San Martino lo abbiamo utilizzato già a fine febbraio, somministrandolo a 5 persone, tutte guarite. Ora c'è la speranza che l'Aifa e l'azienda che produce il farmaco, la Gilead, inseriscano il nostro tra gli ospedali italiani che possono continuare a sperimentarlo".