L'Editoriale
AUDIO KK - De Laurentiis: "E' un ritiro costruttivo e non punitivo, Ancelotti è un grandissimo allenatore, il Napoli può ancora dire la sua, gli arbitri dovrebbero essere gestiti dalla Lega, un terzino a gennaio? Siamo a posto, ma siamo attenti alle occasioni, ai nostri tifosi dico di non preoccuparsi"
04.11.2019 13:38 di Napoli Magazine

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Squadra in ritiro fino a domenica prima della partenza per le convocazioni delle relative nazionali. Ancelotti è un grandissimo allenatore ed è un signore. Non ho nessun motivo di avere a pretendere da lui cose migliori di quelle che ha fatto. Il problema secondo me va riscontrato proprio nel lavoro del gruppo, nel senso che non dipende dall’allenatore ma è un lavoro di amalgama che dipende dai giocatori che devono trovare motivazioni non solo quando si trovano di fronte al Liverpool e al Salisburgo, dove giocano al livello per il quale sono stati acquistati e al livello che hanno maturato in questi anni. Col Liverpool e col Salisburgo abbiamo visto un’altra squadra, sulla quale contiamo, non può essere casuale. Veniamo da un secondo posto dello scorso anno e da anni precedenti molto intensi e costruttivi. È vero che negli ultimi 18 mesi abbiamo fatto 13 innesti nuovi, è vero che quest’estate ci sono stati innesti fondamentali nuovi, però purtroppo il ritiro estivo non ha visto tutti quanti i giocatori precedenti e i nuovi innesti poter lavorare insieme in un’amalgama costruttiva. Lozano è venuto verso la fine di agosto, Koulibaly è rientrato a Ferragosto, Allan è ritornato dopo aver giocato col Brasile, abbiamo avuto delle personalità e pedine importantissime che non hanno fatto il ritiro con gli altri. Milik per molte settimane è stato indisponibile, quindi non abbiamo avuto una squadra tutta pronta alla partenza, quindi noi abbiamo sofferto questa situazione in alcune situazioni però la squadra ha fatto vedere che ha grandissime qualità. L’allenatore fa l’allenatore, non può mettere in ritiro la squadra, è un compito della società. La società dice: non è un ritiro punitivo ma serve perché vi conosciate meglio, perché vi confrontiate tra di voi, è un ritiro costruttivo. Se dovesse continuare l’altalena di risultati, allora la società potrebbe dire: che facciamo? Vi mettiamo in ritiro fino a Natale? Allora potrebbe diventare punitivo, non sia mai! Sono tutti professionisti pagati, bisogna essere tutti fedeli alla maglia che indossano, saperla onorare e io su questo non ho dubbi, sono tutti calciatori straordinari, può darsi che si sia perso qualcosa per strada, io non sono preoccupato per i 18 punti in campionati, basta vincerne 4-5 di seguito per recuperare, questo non mi preoccupa, c’è un gruppone a pochi punti da noi. Penso che sia una squadra che può ancora dire molto la sua. Anche con l’Atalanta ha giocato molto bene, quando dico ‘a tratti‘ è perché uno deve avere la continuità. Quando vedo con la Roma prendere due rigori in area, rimango stupito e stupefatto, non dovrebbe accadere. Manca la concentrazione, poi è vero che ci sono stati tanti piccoli incidenti con problemi di infermeria, purtroppo l’ultimo incidente non è piccolo perché riavremo Malcuit solo ad aprile, ma questo nel calcio capita non solo a noi ma a tanti altri. Cosa non mi è piaciuto all’Olimpico? Forse c’era questa alea di bastonatura morale perché in qualche modo non hanno permesso ad Ancelotti di essere riconosciuto come quel galantuomo che è. Il fatto di avergli confermato la squalifica per ottusità di regolamento, mi fa impazzire quando senti la Cassazione che ti dà delle giustificazioni così inadeguate che da un lato mi fanno sorridere e dall’altro tanta pena per chi le produce. Uno si trova davanti persone che hanno raggiunto l’età della ragione e in questo modo non si fa che sragionare. Mi avvilisce che nel calcio si sragioni, non c’è mai una corretta razionalità, mai! Si fa presto a parlare male degli altri e dei colleghi. Io non voglio vedere in casa degli altri, mi preoccupo in casa mia, mi preoccupo di difendere l’onore dei nostri tifosi, dei nostri calciatori, del nostro allenatore e della nostra società che devono essere rispettati. Quando leggo tanti opinionisti che dicono tutto e il contrario di tutto, c’è un qualunquismo in giro che ormai è diventata quasi una nota ricorrente in questa Italietta veramente misera e miserabile purtroppo. Tutto può essere opinabile e discutibile, ma non voglio guardare in casa degli altri, non voglio trovare alibi. Dire: ‘perché il Var ha voluto infierire, non è stato all’altezza…’ lo sappiamo, il problema arbitrale è molto complesso e molto serio, non vuol essere affrontato. Quando dico tabula rasa, tutti a casa, intendo dire che gli arbitri devono essere come in Inghilterra gestiti dalla Lega, non avere più di 33 anni, essere tutti stranieri, tutti ben pagati, con delle multe, fino a 3 multe dove sbagliano. T i devo colpire dal punto di vista economico e al terzo sbaglio sei esonerato per tutta l’annualità, ti rimando a casa. Abbiamo ahimè il grosso ricordo di Calciopoli che è appena del 2005, avevo appena iniziato, rimasi molto turbato da questo fatto e forse mi ha segnato, per cui oggi è difficile dare fiducia a un sistema particolare come quello. Ci sono arbitri su cui metto la mano sul fuoco, ma come faccio a metterla su tutti? Diventa complicato, difficile. Non è pensabile che ci siano cartellini rossi e gialli solo per noi e non per gli arbitri. Perché c’è questa ostinazione a non voler capire in maniera oggettiva e positiva che il Var dovrebbe essere un aiuto? Per ogni tempo ci vorrebbe una chiamata dell’allenatore nostro e di quello avversario. Se dai per due volte durante una partita la possibilità agli allenatori di chiamare la Var, quanto tempo si può perdere? Si perde più tempo a discutere e a vedere queste continue ammonizioni perché poi l’arbitro non sa tenere l’autorità in campo. Non si rende conto che sono ragazzi, in debito di ossigeno perché stanno giocando, tutti si sentono mortificati da dei torti, e quindi è chiaro che ci sia, per attaccamento alla maglia, perchè a volte uno ha ragione, un innalzamento della temperatura, ma non è che lo risolvi alzando il cartellino rosso, sembra un film di Totò, ma l’arbitro non deve essere una macchietta, è una cosa seria, deve essere l’imparzialità fatta persona e allora il Var dovrebbe essere d’aiuto all’arbitro e quindi direttamente o indirettamente alle squadre. Se ipotizziamo a gennaio un esterno basso dato l’infortunio di Malcuit? Siamo a posto, abbiamo anche Hysaj su quella fascia, Di Lorenzo, Maksimovic che in quel ruolo a volte ha giocato, non credo che ci sia questo bisogno, poi il mercato si fa anche quando ti capitano delle occasioni che non vuoi perdere. Abbiamo sempre affermato che il mercato invernale è di riparazione, dove quelli buoni uno se li tiene, ma possono esserci dei giovani che possono essere dati e non sono ancora innestabili per la seconda parte della stagione, ma inseribili in un contesto conoscitivo per poi essere inseriti col ritiro in una formazione gagliarda, ringiovanita e di livello. E’ un ritiro costruttivo. Non devono stare gli spagnoli tra di loro, i sudamericani tra di loro, gli europei tra di loro. In allenamento non è che uno si parla in continuazione, ma se si condivide un momento della giornata a giocare insieme, vorrei che la coesione contaminasse tutti. In Serie C spesso eravamo in ritiro, facevamo giochi di società, tutti si meravigliavano, partecipavano e si divertivano. È lì che scatta il concetto ‘tutti per uno, uno per tutti’ di grandissima solidarietà. Oggi è San Carlo? Chiamerò Carlo per fargli gli auguri. Sempre forza Napoli! Cari tifosi non vi preoccupate, non c’è da preoccuarsi, stiamo qui a lavorare per voi, non c’è da abbattersi, bisogna a volte solo prendere il timone e trovare la retta rotta, siamo a difendere i vostri ed i nostri valori ed interessi e affinchè questa maglia sia sempre più azzurra e vi onori in ogni momento della vostra vita”.

 

 

Rosa Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

04/11/2024 - 13:38

NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Squadra in ritiro fino a domenica prima della partenza per le convocazioni delle relative nazionali. Ancelotti è un grandissimo allenatore ed è un signore. Non ho nessun motivo di avere a pretendere da lui cose migliori di quelle che ha fatto. Il problema secondo me va riscontrato proprio nel lavoro del gruppo, nel senso che non dipende dall’allenatore ma è un lavoro di amalgama che dipende dai giocatori che devono trovare motivazioni non solo quando si trovano di fronte al Liverpool e al Salisburgo, dove giocano al livello per il quale sono stati acquistati e al livello che hanno maturato in questi anni. Col Liverpool e col Salisburgo abbiamo visto un’altra squadra, sulla quale contiamo, non può essere casuale. Veniamo da un secondo posto dello scorso anno e da anni precedenti molto intensi e costruttivi. È vero che negli ultimi 18 mesi abbiamo fatto 13 innesti nuovi, è vero che quest’estate ci sono stati innesti fondamentali nuovi, però purtroppo il ritiro estivo non ha visto tutti quanti i giocatori precedenti e i nuovi innesti poter lavorare insieme in un’amalgama costruttiva. Lozano è venuto verso la fine di agosto, Koulibaly è rientrato a Ferragosto, Allan è ritornato dopo aver giocato col Brasile, abbiamo avuto delle personalità e pedine importantissime che non hanno fatto il ritiro con gli altri. Milik per molte settimane è stato indisponibile, quindi non abbiamo avuto una squadra tutta pronta alla partenza, quindi noi abbiamo sofferto questa situazione in alcune situazioni però la squadra ha fatto vedere che ha grandissime qualità. L’allenatore fa l’allenatore, non può mettere in ritiro la squadra, è un compito della società. La società dice: non è un ritiro punitivo ma serve perché vi conosciate meglio, perché vi confrontiate tra di voi, è un ritiro costruttivo. Se dovesse continuare l’altalena di risultati, allora la società potrebbe dire: che facciamo? Vi mettiamo in ritiro fino a Natale? Allora potrebbe diventare punitivo, non sia mai! Sono tutti professionisti pagati, bisogna essere tutti fedeli alla maglia che indossano, saperla onorare e io su questo non ho dubbi, sono tutti calciatori straordinari, può darsi che si sia perso qualcosa per strada, io non sono preoccupato per i 18 punti in campionati, basta vincerne 4-5 di seguito per recuperare, questo non mi preoccupa, c’è un gruppone a pochi punti da noi. Penso che sia una squadra che può ancora dire molto la sua. Anche con l’Atalanta ha giocato molto bene, quando dico ‘a tratti‘ è perché uno deve avere la continuità. Quando vedo con la Roma prendere due rigori in area, rimango stupito e stupefatto, non dovrebbe accadere. Manca la concentrazione, poi è vero che ci sono stati tanti piccoli incidenti con problemi di infermeria, purtroppo l’ultimo incidente non è piccolo perché riavremo Malcuit solo ad aprile, ma questo nel calcio capita non solo a noi ma a tanti altri. Cosa non mi è piaciuto all’Olimpico? Forse c’era questa alea di bastonatura morale perché in qualche modo non hanno permesso ad Ancelotti di essere riconosciuto come quel galantuomo che è. Il fatto di avergli confermato la squalifica per ottusità di regolamento, mi fa impazzire quando senti la Cassazione che ti dà delle giustificazioni così inadeguate che da un lato mi fanno sorridere e dall’altro tanta pena per chi le produce. Uno si trova davanti persone che hanno raggiunto l’età della ragione e in questo modo non si fa che sragionare. Mi avvilisce che nel calcio si sragioni, non c’è mai una corretta razionalità, mai! Si fa presto a parlare male degli altri e dei colleghi. Io non voglio vedere in casa degli altri, mi preoccupo in casa mia, mi preoccupo di difendere l’onore dei nostri tifosi, dei nostri calciatori, del nostro allenatore e della nostra società che devono essere rispettati. Quando leggo tanti opinionisti che dicono tutto e il contrario di tutto, c’è un qualunquismo in giro che ormai è diventata quasi una nota ricorrente in questa Italietta veramente misera e miserabile purtroppo. Tutto può essere opinabile e discutibile, ma non voglio guardare in casa degli altri, non voglio trovare alibi. Dire: ‘perché il Var ha voluto infierire, non è stato all’altezza…’ lo sappiamo, il problema arbitrale è molto complesso e molto serio, non vuol essere affrontato. Quando dico tabula rasa, tutti a casa, intendo dire che gli arbitri devono essere come in Inghilterra gestiti dalla Lega, non avere più di 33 anni, essere tutti stranieri, tutti ben pagati, con delle multe, fino a 3 multe dove sbagliano. T i devo colpire dal punto di vista economico e al terzo sbaglio sei esonerato per tutta l’annualità, ti rimando a casa. Abbiamo ahimè il grosso ricordo di Calciopoli che è appena del 2005, avevo appena iniziato, rimasi molto turbato da questo fatto e forse mi ha segnato, per cui oggi è difficile dare fiducia a un sistema particolare come quello. Ci sono arbitri su cui metto la mano sul fuoco, ma come faccio a metterla su tutti? Diventa complicato, difficile. Non è pensabile che ci siano cartellini rossi e gialli solo per noi e non per gli arbitri. Perché c’è questa ostinazione a non voler capire in maniera oggettiva e positiva che il Var dovrebbe essere un aiuto? Per ogni tempo ci vorrebbe una chiamata dell’allenatore nostro e di quello avversario. Se dai per due volte durante una partita la possibilità agli allenatori di chiamare la Var, quanto tempo si può perdere? Si perde più tempo a discutere e a vedere queste continue ammonizioni perché poi l’arbitro non sa tenere l’autorità in campo. Non si rende conto che sono ragazzi, in debito di ossigeno perché stanno giocando, tutti si sentono mortificati da dei torti, e quindi è chiaro che ci sia, per attaccamento alla maglia, perchè a volte uno ha ragione, un innalzamento della temperatura, ma non è che lo risolvi alzando il cartellino rosso, sembra un film di Totò, ma l’arbitro non deve essere una macchietta, è una cosa seria, deve essere l’imparzialità fatta persona e allora il Var dovrebbe essere d’aiuto all’arbitro e quindi direttamente o indirettamente alle squadre. Se ipotizziamo a gennaio un esterno basso dato l’infortunio di Malcuit? Siamo a posto, abbiamo anche Hysaj su quella fascia, Di Lorenzo, Maksimovic che in quel ruolo a volte ha giocato, non credo che ci sia questo bisogno, poi il mercato si fa anche quando ti capitano delle occasioni che non vuoi perdere. Abbiamo sempre affermato che il mercato invernale è di riparazione, dove quelli buoni uno se li tiene, ma possono esserci dei giovani che possono essere dati e non sono ancora innestabili per la seconda parte della stagione, ma inseribili in un contesto conoscitivo per poi essere inseriti col ritiro in una formazione gagliarda, ringiovanita e di livello. E’ un ritiro costruttivo. Non devono stare gli spagnoli tra di loro, i sudamericani tra di loro, gli europei tra di loro. In allenamento non è che uno si parla in continuazione, ma se si condivide un momento della giornata a giocare insieme, vorrei che la coesione contaminasse tutti. In Serie C spesso eravamo in ritiro, facevamo giochi di società, tutti si meravigliavano, partecipavano e si divertivano. È lì che scatta il concetto ‘tutti per uno, uno per tutti’ di grandissima solidarietà. Oggi è San Carlo? Chiamerò Carlo per fargli gli auguri. Sempre forza Napoli! Cari tifosi non vi preoccupate, non c’è da preoccuarsi, stiamo qui a lavorare per voi, non c’è da abbattersi, bisogna a volte solo prendere il timone e trovare la retta rotta, siamo a difendere i vostri ed i nostri valori ed interessi e affinchè questa maglia sia sempre più azzurra e vi onori in ogni momento della vostra vita”.

 

 

Rosa Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

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