L'Editoriale
L'ALLENATORE - Ancelotti: "Napoli città bellissima, la società ha voglia di crescere, ci sono le condizioni per fare bene, il Liverpool di Klopp? Per ora lo abbiamo sistemato, poi vedremo, basta insulti negli stadi"
14.10.2018 19:17 di Napoli Magazine

NAPOLI - Al Festival dello Sport di Trento è intervenuto l'allenatore azzurro Carlo Ancelotti: "Giocare bene è più facile. Nel calcio di oggi conta molto la statistica, si cerca di spiegare questo sport con i numeri. Ma in questo sport i numeri contano il giusto. La vera statistica rimangono i gol fatti e subiti. I miei allenatori? Liedholm è stato un maestro nei rapporti umani, poi a livello tecnico la figura di Sacchi è stata determinante. Spesso mi dicono devi essere più cattivo, devi usare la frusta. E io rispondo, 'se avete bisogno di uno con la frusta chiamate un altro'. Il mio carattere è un altro ed esprimere il proprio carattere è l’unica maniera per essere credibile. Mi arrabbio, certo, ma non è mai l’errore tecnico che mi fa arrabbiare, quanto l’atteggiamento o l’essere svogliato. Napoli? E’ una bella famiglia, ci sono giocatori giovani che hanno avuto esperienze importanti, molto umili. Una città bellissima e una società che ha voglia di crescere. Ci sono tutte le condizioni per fare bene, almeno in Italia. Poi in Europa bisogna vedere se il City ce lo permette. Klopp? Almeno all’andata lo abbiamo sistemato, poi vediamo il ritorno. Le squadre italiane fino adesso hanno fatto bene in Europa, noi abbiamo un girone durissimo. Abbiamo indirizzato bene il nostro girone, ma ora c’è un avversario fortissimo come il Psg da affrontare. Però mi sembra una Champions più equilibrata. Mbappé? Non si perde in fronzoli, è un calciatore molto diretto. Insigne deve e può fare un passo ulteriore: mettere le sue qualità al servizio della squadra. Cosa manca al calcio italiano? A livello di talento nulla, posso dire che dopo 9 anni all’estero in Italia manca la cultura del rispetto. Fuori c’è rivalità sportiva, da noi si va oltre, c’è ignoranza e maleducazione". Il calcio italiano vive un momento di crisi sistemica, di talenti che non nascono, di risultati flop ma la prima grande sconfitta "è dentro gli stadi". Il j'accuse arriva da Carlo Ancelotti, ospite del Festiva dello Sport a Trento. "A livello tecnico rimaniamo sempre molto competitivi e rispettati in tutto il mondo. Anche se non c'è grande qualità e tanti talenti in giro, la grossa differenza che ho notato - ha rimarcato Ancelotti - è a livello di infrastrutture e di carenza culturale. In giro per l'Europa ho visto impianti bellissimi., stadi pieni, ma soprattutto ho assaporato la vera rivalità sportiva. Ecco, su questo punto siamo davvero indietro anni luce. Sono tornato in Italia a distanza di anni ma ancora mi tocca sentire insulti di ogni tipo dentro gli stadi. Bisogna finirla: non si tratta di rivalità ma di maleducazione. La rinascita deve partire anche da qui", ha concluso il tecnico del Napoli.

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di Napoli Magazine

14/10/2024 - 19:17

NAPOLI - Al Festival dello Sport di Trento è intervenuto l'allenatore azzurro Carlo Ancelotti: "Giocare bene è più facile. Nel calcio di oggi conta molto la statistica, si cerca di spiegare questo sport con i numeri. Ma in questo sport i numeri contano il giusto. La vera statistica rimangono i gol fatti e subiti. I miei allenatori? Liedholm è stato un maestro nei rapporti umani, poi a livello tecnico la figura di Sacchi è stata determinante. Spesso mi dicono devi essere più cattivo, devi usare la frusta. E io rispondo, 'se avete bisogno di uno con la frusta chiamate un altro'. Il mio carattere è un altro ed esprimere il proprio carattere è l’unica maniera per essere credibile. Mi arrabbio, certo, ma non è mai l’errore tecnico che mi fa arrabbiare, quanto l’atteggiamento o l’essere svogliato. Napoli? E’ una bella famiglia, ci sono giocatori giovani che hanno avuto esperienze importanti, molto umili. Una città bellissima e una società che ha voglia di crescere. Ci sono tutte le condizioni per fare bene, almeno in Italia. Poi in Europa bisogna vedere se il City ce lo permette. Klopp? Almeno all’andata lo abbiamo sistemato, poi vediamo il ritorno. Le squadre italiane fino adesso hanno fatto bene in Europa, noi abbiamo un girone durissimo. Abbiamo indirizzato bene il nostro girone, ma ora c’è un avversario fortissimo come il Psg da affrontare. Però mi sembra una Champions più equilibrata. Mbappé? Non si perde in fronzoli, è un calciatore molto diretto. Insigne deve e può fare un passo ulteriore: mettere le sue qualità al servizio della squadra. Cosa manca al calcio italiano? A livello di talento nulla, posso dire che dopo 9 anni all’estero in Italia manca la cultura del rispetto. Fuori c’è rivalità sportiva, da noi si va oltre, c’è ignoranza e maleducazione". Il calcio italiano vive un momento di crisi sistemica, di talenti che non nascono, di risultati flop ma la prima grande sconfitta "è dentro gli stadi". Il j'accuse arriva da Carlo Ancelotti, ospite del Festiva dello Sport a Trento. "A livello tecnico rimaniamo sempre molto competitivi e rispettati in tutto il mondo. Anche se non c'è grande qualità e tanti talenti in giro, la grossa differenza che ho notato - ha rimarcato Ancelotti - è a livello di infrastrutture e di carenza culturale. In giro per l'Europa ho visto impianti bellissimi., stadi pieni, ma soprattutto ho assaporato la vera rivalità sportiva. Ecco, su questo punto siamo davvero indietro anni luce. Sono tornato in Italia a distanza di anni ma ancora mi tocca sentire insulti di ogni tipo dentro gli stadi. Bisogna finirla: non si tratta di rivalità ma di maleducazione. La rinascita deve partire anche da qui", ha concluso il tecnico del Napoli.