L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Bravo Napoli, bravo Sarri, applausi contro ogni forma di pagella negativa, ecco come immagino gli appunti del tecnico"
20.12.2017 07:00 di Napoli Magazine
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NAPOLI - Il Napoli approda ai Quarti di Coppa Italia con un risultato di misura, in un San Paolo gelido, con poco piu' di 15mila spettatori sugli spalti. Non si sono visti tanti gol, ma tante idee messe in campo da Maurizio Sarri per studiare soluzioni alternative al consolidato undici titolare. E vi dirò: io mi sono divertito a seguire i passi di questo Napoli mai visto. Sono tanti, per questo motivo, gli aspetti positivi che è possibile trarre da questa prestazione. Il primo, ad esempio, è il recupero di Insigne, ormai di nuovo in auge dopo l'intoppo fisico delle ultime settimane. Il suo ingresso in campo a gara in corso, unitamente a quello di Mertens, ha dato il via all'inversione di marcia azzurra, fondamentale per il conseguimento della vittoria finale. Il secondo è l'inserimento di Nikola Maksimovic, che ha tenuto bene al centro della difesa, pur essendo consapevole di venire dopo Koulibaly, Albiol e Chiriches nell'ordine delle gerarchie. Il terzo si chiama Marko Rog, il quale, con personalità e sagacia, sta dimostrando il suo valore: certe volte dovrebbe tirare il freno a mano, perche' la troppa voglia di dimostrare spesso lo porta a scatenare la sua irruenza anche a gioco fermo, aspetto lodevole ma da limare. Il quarto è Adam Ounas, tutto verve e fantasia, eccezion fatta per i cross in mezzo all'area di rigore avversaria per la torre inesistente del Napoli. Il quinto è Piotr Zielinski, bravo a non sfigurare sulla trequarti e in fase di costruzione. Il sesto è Sepe, sicuro nelle prese alte e tra i pali, con Maggio a quota 300 presenze in azzurro, Hysaj a testa alta a sinistra, Callejon in lieve ripresa e Koulibaly sontuoso che mi portano a quota 10 motivi con il pollice verso l'alto in un batter d'occhio. Potrei continuare per mezz'ora ad elencare, per certi versi anche in maniera stucchevole per chi legge, i dettagli positivi emersi dal match con l'Udinese, ma ho voluto scrivere meccanicamente questi appunti, un pò come fa Sarri sul suo taccuino in panchina, per dimostrare un concetto. Solo chi segue il Napoli con costanza può capire il lavoro che c'è dietro ogni partita, e se ci sono novita' o meno rispetto al solito. Ovvio che se vedi una tantum la squadra di Sarri, e per la prima volta assisti al "Napoli 2", che tra l'altro non ha affatto sfigurato, magari ti attendi caterve di gol, sbagliando giudizi e dando sentenze approssimative, perche' in campo, coraggiosamente, si e' ritrovata una squadra inedita, a tratti sperimentale, che ha bisogno di tempo e distanze per comprendere le giuste misure. Ovvio che ad un certo punto a deciderla ci hanno pensato i soliti noti, Mertens e Insigne, con lo stesso Allan che nel finale ha fatto vedere un passo diverso. Questo non significa pero', e mi riferisco a chi e' chiamato ad esprimere pensieri e parole, far fioccare voti in pagella negativi o dare giudizi sommari. Lo stesso Sarri, nel post gara in sala stampa, ha sottolineato che molti degli uomini poco impiegati, come Giaccherini (che a mio avviso ha onorato l'impegno), avrebbero bisogno di giocare con piu' costanza, cosa impossibile se davanti hai gente come Insigne, Mertens e Callejon. Gettare la croce addosso al singolo, o dare insufficienze a raffica quando si passa ugualmente un turno, senza aver corso rischi in difesa e senza aver mai sofferto, va contro il mio modo equilibrato di interpretare il mio mestiere. Per cui, solo applausi per questo Napoli, che va avanti a testa alta su tutti i fronti.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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20/12/2017 - 07:00

NAPOLI - Il Napoli approda ai Quarti di Coppa Italia con un risultato di misura, in un San Paolo gelido, con poco piu' di 15mila spettatori sugli spalti. Non si sono visti tanti gol, ma tante idee messe in campo da Maurizio Sarri per studiare soluzioni alternative al consolidato undici titolare. E vi dirò: io mi sono divertito a seguire i passi di questo Napoli mai visto. Sono tanti, per questo motivo, gli aspetti positivi che è possibile trarre da questa prestazione. Il primo, ad esempio, è il recupero di Insigne, ormai di nuovo in auge dopo l'intoppo fisico delle ultime settimane. Il suo ingresso in campo a gara in corso, unitamente a quello di Mertens, ha dato il via all'inversione di marcia azzurra, fondamentale per il conseguimento della vittoria finale. Il secondo è l'inserimento di Nikola Maksimovic, che ha tenuto bene al centro della difesa, pur essendo consapevole di venire dopo Koulibaly, Albiol e Chiriches nell'ordine delle gerarchie. Il terzo si chiama Marko Rog, il quale, con personalità e sagacia, sta dimostrando il suo valore: certe volte dovrebbe tirare il freno a mano, perche' la troppa voglia di dimostrare spesso lo porta a scatenare la sua irruenza anche a gioco fermo, aspetto lodevole ma da limare. Il quarto è Adam Ounas, tutto verve e fantasia, eccezion fatta per i cross in mezzo all'area di rigore avversaria per la torre inesistente del Napoli. Il quinto è Piotr Zielinski, bravo a non sfigurare sulla trequarti e in fase di costruzione. Il sesto è Sepe, sicuro nelle prese alte e tra i pali, con Maggio a quota 300 presenze in azzurro, Hysaj a testa alta a sinistra, Callejon in lieve ripresa e Koulibaly sontuoso che mi portano a quota 10 motivi con il pollice verso l'alto in un batter d'occhio. Potrei continuare per mezz'ora ad elencare, per certi versi anche in maniera stucchevole per chi legge, i dettagli positivi emersi dal match con l'Udinese, ma ho voluto scrivere meccanicamente questi appunti, un pò come fa Sarri sul suo taccuino in panchina, per dimostrare un concetto. Solo chi segue il Napoli con costanza può capire il lavoro che c'è dietro ogni partita, e se ci sono novita' o meno rispetto al solito. Ovvio che se vedi una tantum la squadra di Sarri, e per la prima volta assisti al "Napoli 2", che tra l'altro non ha affatto sfigurato, magari ti attendi caterve di gol, sbagliando giudizi e dando sentenze approssimative, perche' in campo, coraggiosamente, si e' ritrovata una squadra inedita, a tratti sperimentale, che ha bisogno di tempo e distanze per comprendere le giuste misure. Ovvio che ad un certo punto a deciderla ci hanno pensato i soliti noti, Mertens e Insigne, con lo stesso Allan che nel finale ha fatto vedere un passo diverso. Questo non significa pero', e mi riferisco a chi e' chiamato ad esprimere pensieri e parole, far fioccare voti in pagella negativi o dare giudizi sommari. Lo stesso Sarri, nel post gara in sala stampa, ha sottolineato che molti degli uomini poco impiegati, come Giaccherini (che a mio avviso ha onorato l'impegno), avrebbero bisogno di giocare con piu' costanza, cosa impossibile se davanti hai gente come Insigne, Mertens e Callejon. Gettare la croce addosso al singolo, o dare insufficienze a raffica quando si passa ugualmente un turno, senza aver corso rischi in difesa e senza aver mai sofferto, va contro il mio modo equilibrato di interpretare il mio mestiere. Per cui, solo applausi per questo Napoli, che va avanti a testa alta su tutti i fronti.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
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