L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Chi vive di sentimenti ed amore non deve mai abbassare la testa perchè sarà sempre un vincente, come uomo e come professionista"
30.04.2018 16:56 di Napoli Magazine

NAPOLI - Un week-end horror, in chiave Napoli si intende. La sconfitta di Firenze ha riportato a 4 lunghezze il ritardo dai bianconeri, mettendo la parola fine al sogno scudetto, a meno che la Juventus non decida di impazzire commettendo due passi falsi nelle restanti tre gare. Tutto puo' succedere nella vita, ma risulta difficile pensare ad uno scenario del genere. Dopo gli orrori di Inter-Juventus, con Orsato protagonista assoluto, anche Mazzoleni si è messo in posa per i fotografi per essere ricordato ancora una volta come uno dei fischietti più infausti che abbia mai diretto la SSC Napoli nella sua storia. Sempre pronto ad estrarre il cartellino giallo, senza dialogare con i diretti interessati, e reattivo come non mai a spezzettare il gioco. In una corsa scudetto, ogni minimo errore puo' costar caro. E se nelle due sfide top mandi fuori un uomo, dopo pochi minuti, di sicuro incidi sull'andamento delle partite. Possiamo discutere da qui fino ai prossimi 10 anni sulla opportunita' o meno dei rossi sventolati da Orsato e Mazzoleni a Vecino e Koulibaly, sta di fatto che hanno entrambi pregiudicato i risultati delle gare ed inciso sul morale di Inter e Napoli. Detto cio', e' pur vero che, dopo appena 10 minuti, poteva starci una reazione diversa del team azzurro: mai visto un Napoli cosi' arrendevole, poco reattivo, se non nell'unico elemento che non ha mai mollato: Allan. Al brasiliano va fatto un elogio speciale: ho trovato, a tal proposito, molto significative anche le sue lacrime a fine partita, dopo un 3-0 che non lascia margini di commento. Rincuorato da Chiriches, ha dimostrato tutto l'attaccamento ai colori partenopei. Sarri, probabilmente, stara' ripensando ancora al momento della sostituzione: togliendo Jorginho, la squadra non ha prodotto alcuna geometria. Chi togliere, direte voi, dopo l'espulsione di Koulibaly? Uno tra Callejon, Mertens e Hamsik, ad esempio, che appaiono stanchi già da qualche turno, dopo l'immensa mole di gioco prodotta ininterrottamente per un anno. A proposito del fallo di Koulibaly, il senegalese, in netto anticipo sull'avversario, va a vuoto, ma Simeone non stava calciando in porta: a qualcuno e' passato per la testa che si sarebbe potuto dare un giallo anziche' il rosso, dato che non c'era la chiara occasione da rete in via di concretizzazione? Ormai i giochi sono stati fatti. Resta l'amaro in bocca per com'e' andata. Trovo, intanto, riduttivo che un tesserato della Juventus, che ha indossato la maglia del Napoli in passato, vada sbandierando ai quattro venti sui social network il suo entusiasmo sottolineando che il raggiungimento del loro obiettivo si avvicina: una magra consolazione lo scudetto, perchè il signorino dei 94 milioni era stato preso per vincere la Champions, e non per esultare, fino alla fine, in seguito ad episodi dubbi. Soldi spesi male, per un attaccante che ha fallito il motivo principale per il quale era stato acquistato, dopo aver fallito anche con la propria Nazionale numerose finali. Insomma un numero 2. A chi invece ha avuto da ridire sulle esultanze dei napoletani va ricordata una parola, che nella vita di ognuno di noi fa sempre la differenza: la passione. Chi vive di sentimenti ed amore non deve mai abbassare la testa perchè sarà sempre un vincente, prima come uomo e poi come professionista.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

30/04/2024 - 16:56

NAPOLI - Un week-end horror, in chiave Napoli si intende. La sconfitta di Firenze ha riportato a 4 lunghezze il ritardo dai bianconeri, mettendo la parola fine al sogno scudetto, a meno che la Juventus non decida di impazzire commettendo due passi falsi nelle restanti tre gare. Tutto puo' succedere nella vita, ma risulta difficile pensare ad uno scenario del genere. Dopo gli orrori di Inter-Juventus, con Orsato protagonista assoluto, anche Mazzoleni si è messo in posa per i fotografi per essere ricordato ancora una volta come uno dei fischietti più infausti che abbia mai diretto la SSC Napoli nella sua storia. Sempre pronto ad estrarre il cartellino giallo, senza dialogare con i diretti interessati, e reattivo come non mai a spezzettare il gioco. In una corsa scudetto, ogni minimo errore puo' costar caro. E se nelle due sfide top mandi fuori un uomo, dopo pochi minuti, di sicuro incidi sull'andamento delle partite. Possiamo discutere da qui fino ai prossimi 10 anni sulla opportunita' o meno dei rossi sventolati da Orsato e Mazzoleni a Vecino e Koulibaly, sta di fatto che hanno entrambi pregiudicato i risultati delle gare ed inciso sul morale di Inter e Napoli. Detto cio', e' pur vero che, dopo appena 10 minuti, poteva starci una reazione diversa del team azzurro: mai visto un Napoli cosi' arrendevole, poco reattivo, se non nell'unico elemento che non ha mai mollato: Allan. Al brasiliano va fatto un elogio speciale: ho trovato, a tal proposito, molto significative anche le sue lacrime a fine partita, dopo un 3-0 che non lascia margini di commento. Rincuorato da Chiriches, ha dimostrato tutto l'attaccamento ai colori partenopei. Sarri, probabilmente, stara' ripensando ancora al momento della sostituzione: togliendo Jorginho, la squadra non ha prodotto alcuna geometria. Chi togliere, direte voi, dopo l'espulsione di Koulibaly? Uno tra Callejon, Mertens e Hamsik, ad esempio, che appaiono stanchi già da qualche turno, dopo l'immensa mole di gioco prodotta ininterrottamente per un anno. A proposito del fallo di Koulibaly, il senegalese, in netto anticipo sull'avversario, va a vuoto, ma Simeone non stava calciando in porta: a qualcuno e' passato per la testa che si sarebbe potuto dare un giallo anziche' il rosso, dato che non c'era la chiara occasione da rete in via di concretizzazione? Ormai i giochi sono stati fatti. Resta l'amaro in bocca per com'e' andata. Trovo, intanto, riduttivo che un tesserato della Juventus, che ha indossato la maglia del Napoli in passato, vada sbandierando ai quattro venti sui social network il suo entusiasmo sottolineando che il raggiungimento del loro obiettivo si avvicina: una magra consolazione lo scudetto, perchè il signorino dei 94 milioni era stato preso per vincere la Champions, e non per esultare, fino alla fine, in seguito ad episodi dubbi. Soldi spesi male, per un attaccante che ha fallito il motivo principale per il quale era stato acquistato, dopo aver fallito anche con la propria Nazionale numerose finali. Insomma un numero 2. A chi invece ha avuto da ridire sulle esultanze dei napoletani va ricordata una parola, che nella vita di ognuno di noi fa sempre la differenza: la passione. Chi vive di sentimenti ed amore non deve mai abbassare la testa perchè sarà sempre un vincente, prima come uomo e poi come professionista.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

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