NAPOLI - Fuori a testa alta, anzi altissima. Il Napoli vittorioso a Lipsia, con due gol di scarto, ha allontanato gli spettri del match di andata, sfiorando l'impresa con una prestazione da leader, per personalità e gestione dell'incontro. I tedeschi non hanno mai impensierito seriamente la porta di Pepe Reina e, se non fosse stato per quel gol preso nei minuti finali della prima sfida, ora staremo qui a parlare di una vera e propria impresa. A dir la verità, bisogna essere onesti. Non credo che in tanti si strapperanno i capelli per questa uscita dall'Europa League. Il Napoli, tra l'altro, aveva partecipato alla Champions ritrovandosi, dopo il fatal Shakhtar, proprio nella seconda competizione europea. Non ne sentiremo la mancanza, almeno per quanto mi riguarda. Non per una questione di snobbismo, ma perche' l'Europa League, per come è concepita, è troppo ravvicinata agli impegni di campionato e se non hai 3 formazioni disponibili di livello non la puoi affrontare come si deve. Rituffiamoci dunque nella serie A, che il Napoli sta vivendo da protagonista, da prima della classe, consapevole di poter dire la propria fino al termine della stagione. Il 22 aprile, a Torino, ci sarà la sfida con la Juventus, crocevia (con ogni probabilità) dei sogni di gloria. Ha fatto bene Sarri, dopo l'ottima prestazione in terra tedesca, a sottolineare che ora ci sara' piu' tempo per allenare i suoi uomini, circa 18 per la precisione. Rosa con calciatori contati per un unico obiettivo, da perseguire con voglia, carattere e convinzione, una gara alla volta, come fossero 13 finali, a partire da Cagliari. Poi si tireranno le somme di un campionato che, nei numeri, è già da record. Ma ora e' tempo di sognare, e lo faremo tutti insieme, un passo alla volta.

Antonio Petrazzuolo

Napoli Magazine

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